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ITINERARIO
DI ROMA
E SUOI CONTORNI
O SIA
*
DESCRIZIONE DE’ MONUMENTI ANTICHI ,
£ MODERNI
'Coll’ indicazione delle più belle Pitture ,
Sculture , ed Architetture •
OPERA
DELL* ANTIQUARIO
ANDREA MANAZZALE
Tradotta dalla terza Edizione Francese
EO AUMENTATA
DA STEFANO PIALE
Vittore e Socio dell’Accademia Archeologica
Romana •
ORNATA DELLE VEDUTE
NTERESSANTI DI ROMA.
\¥.
TOMO I.
ROMA MDCCCXVII.
DAI TORCHI DEL MORDACCHINI
Con approvazione •
#!n>c<o ^ 6‘o^ano* Scadellari Via CondoLtl N. iq.
) Pietro Piale S. Carlo ai Corso N.
Al pretto di Paoli i5.
-V
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A SUA ECCELLENZA
donna maria TERESA
DI SILVA E PALAFOX
Marchesa d* Hariza e Estera ^
nata Duchessa d’ Hijar
Grahde di Spagna di prima Classe»
• . • i . ' ;
ECCMLLENZA
vJ n’ opera che ha per isco-
po l’ indicazione de’ preziosi
monumenti antichi e moder-
ni , dè’ quali Roma va tuttora
ir
superba'^ ooa poteva trovare
migHor asìlov-che nel favore
dì una eccella Dama 9 quanto
fornita d’ ioteadimenta per ap-
prezzarii , altrettanto» proclive
per genio a‘ proteggere chi di
quelli scrive ^ e chi le Arti
professa. Precorsa già era in
Roma la fama di questo nobil
genio> che V. E. nutre,, e che
tanto lustro aggiugne alla il-
lustre prosapia», e alle molte
doti e prerogative del cuore
che vi distinguono quando
un professore di pittura chiaro^
per merito y ed a me caro per
antica amiciziaV godendo me-
ritamente della stima e confi-
denza dell’ E. V. mi ha pro-
curato l’ aitò onore di consa-
crarvela . Me fortunato , se
potrà questo' tenue sV,, ma noa
inutile libro sodisfare a V* E.
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.g-«
giugnere a porre sótto l’egi-
di tanto valevole patroci-
nio , chi già si stima abba- .
stanza felice nel potersi dire
Vfho , Ihvfho cd’ Obhfho S^rvitor^
STEFANO PIALE.
i
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▼j
AVVERTIMENTO
DEGLI editori
L e ricerche di una edizione Italiana^
deir Itinerario di Roma del Signor Andrea.
Manazzale in lingua Francese i avendoci
determinato ad intraprenderla > nè potendo
r Autore per le sue occupazioni fornirci
la traduzione della sua Opera > ci siamo-
diretti al Signor Stefano Piale > che ha vo-
luto assumersi P incarico non solo della
traduzione 3 ma di .supplire a quanto le
variazioni occorse esiggevano Egli addat-
tandosi alP Autore > ed alle circostanze ne-
ha formato la presente edizione » che spe-
riamo sia per accogliersi dal Pubblico col-
la bontà medesima 5 e gradimento della
Francese .
Essendo uno de^ primarj scopi dell’ Au-
tore la descrizione esatta delle Pitture > e
Sculture delle Gallerie > e de’ Musei > se
talora s’ incontrerà , che il sito di un qual-
che monumento non gli corrisponda > ciò
non deve ripetersi dalla negligenza dell’Au-
tore j m» dalle giornalière disposizioni di-
verse * che si fanno per lo vigènte-sistema >
che.i monumenti debbano servire al loca-
le $ e non già questo a quelli 9 come si
praticava una volta .
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X
TOEFAZIONE .
TiJ
M^a citta di Roma nel suo staio attualo-
può passare ancora per la- piìi> bella deLVU-*
niversa r ingresso dalla parte della Portd
del Popolo- è do una magnijìccnza , che im-»
pone ad -.ogni forestiero che lo veda per la
prima volta » Le sue strade y le sue piazze ,
la. moltitudine de' sagri tempj y degli cdifizj
publici y e de' palazzi y costruiti con altret-*
tanto di solidità y die di eleganza , i suoi'
obelischi e colonne , le sue fontane decorati
con gusto e nobiltà y. abbondantissime di ac~
<f,ue eccelUnti y. che sommiiùstrano^ continua*
mwte per tutti i siti della citta y. i capi d'ope-'
ra della sctdlura antica- e moderna y e della
pittura- j die vi si conservano y e vi si prodà’
cono giornaloiente negli studf de' professori ' y
la dolcezza- del sua clima y la bellezza delle
sue ville y tutti questi oggetti riuniti formanti
uno spettacolo ricco e variato- y e reiuiono
questa città degna di essere riguardata, come
la capitale deh' Universo - '• *
Tutto il giro di questa città y compresa il
Trastevere ed il faticano è di circa
gìia e mezza Italiane y nè è stato mai mag^
giare , mentre dopo Servio Tallio , che ne
amnentà l'esteitsione y fno al tempo dell'Im-
peratore Aureliano y non coniprendeva allora ,
che i sette colli Capitolino y Palatino- y i^ui*
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v.ll>
I
Tvude , VimineAc , Esquilino , Celio , ed"
ventino , «è il recinto di Aureliano differisce
da quello presente , almeno di qua dal Te»
vere •
La forma della citta può paragonarsi ad'
un poligono ovato e irregolare ^ di cui non-
può dirsi veramente popolato , che un solo-
terzo , dalla porta del Popolo fno al Palati-
no , da Settentrione al Mezzogiorno ^ e dal
monte Pincio al Tevere j da levante al Po-
nente ^ e forma così quasi un triangolo ^ il di
cui vertice è alla porta del Popolo ^ e la ba-
se si estende da Santa Maria Maggiore alV
isola di . San Bartolomeo . In quest' estensio-
ne si fa tutto il moto di Bernal, principal-
mente ne' contorni del Quirinale y ove è il pa-
lazzo del Papa , e dal Campidoglio nella Vii»
del Corso . , a Pipetta , e ne' siti di piazza
Navona , della 'Regola , di Santa Maria in
Vallicella ,• e della Rotonda . Il resto della
citta è occupato da monasterj , da vigne e
ville , da rovine di Terme , Circi , Teatri y ^ f
ed altri monumenti antichi della magnificenze» |
Romana ^ de' quali parlerassi a suo luogo . .
Pm'ogonando la pianta di Roma- antica- ^
con quella di Roma moderna , sembra che il
grosso della popolazione sia stato sempre |
presso a poco lo stesso , mentre i grandi edi- j
fzj pubblici de' quali sussistono- ancora le ro- . |
vine , i molti fori ^ e le ville immense de' ric-
chi Romani , che occupavano una gran parte
del circuito di Roma , non permettono di con- ’ I
cepirc come abbia mai potuto contenere nelle
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IX
sue mura j. quella immensa quantità di abitan-
ti della quale gli: antichi censi fanno men-
zione , come- quello delV Imperator Claudio ,
che ne numera più di sette milioni • (y gli scrii-
tori hanno esagerato il numero prodigiosamen-
te ^ o sì deve pensare y come- è più naturale y
che questi riguardavano per Romani a, cioè per
individui , che godevano in Roma dello stesso
dritto di cittadino , tutti gli abitanti Uberi
della campagna di B.oma% chef ne* Càmizj Ge-
nerali si trovavano nel CàmpoMarzo iw qua-^
litu di cittadini RffiHani » , k.
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X.
IMPRIMATUR
Si videbìtnr Rmo P. S. PaU Ap. Mag.
Candidus Jlf* Trattini Arckiep, Philipp»^
Vicesgerens •
. IMPRIMATUR
Fr.. Thomas Joseph Onori Ord. Praedicat» ''
Examinat. Cleri Rmi P* S* Pai. Apoit»
Mag. Socint »
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ROMA
SCALA DEL CAMPIDOGLIO
Dalla parte de* Leoaì ,
Jj[ 1 Campidoglio moderno ha il suo pros-
petto rivolto fra Settentrione e Ponente j
a cui si ascende per una cordonata ^ co-
struita da Bonarroti , e fiancheggiata da
due balaustrate ) ciascuna delle quali ha
nel basso un Leone Egizio di basalte 9
che getta acqua dalla bocca in una tazza: ''
furono questi trasportati dalla Chiesa di
S. Stefano del Cacco 3 e qui fatti collo-
care dal Pontefice Pio IV. Presso di quel-
lo a destra si vede una statua mutilata di •
un eccellente lavoro in porfido 3 che forse
ha rappresentato una' Pallade .
Terminano le balaustrate nell’ alto col-
le statue colossali dì Castore e Polluce di
marmo Greco 3 in atto di condurre il loro
destriero, trovate presso al Ghetto è qui
collocate da Grf*?orio XIII. Seguono sopra
l’altra balaustrata i due Trofei detti di Ma-
rio 3 ora riconosciuti di Trajanos qui tras-
portati da un castello dell’ acqua Marcia
presso la Chiesa dì Sant* Eusebio . 1 due
figli di Costantino 3 statue trovate nelle di
lui ferme sul Quirinale 3 e le due colonne
milliarie > con sopra due palle di bronzo
dorato : di queste quella presso 1’ Araceli
è moderna 3 fatta per accompagnare 1’ al-
a
/
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2 Itinerario
tra antica 3 che ha servito per segnare
il primo miglio della Via Appia 3 trovata
nella prima vigna a destra fuori della Por-
ta di S« Sebastiano •
PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO .
Diverso affatto dall’antico è il Campi-
doglio moderno 5 perchè invece di presen-
tare 3 come quello 3 una maestà severa e
imponente 3 non mostra in oggi die og-
getti graziosi e piacevoli 3 che lo rendo-
no uno de’ più belli siti di Roma i Essen-
do anticamente il Campidoglio 3 come il
centro della potenza Romana 3 il luogo in
cui dall’ alto i vincitori del Mondo rego-
lavano il destino di tutto il resto de’ mor-
tali 3 i Forestieri s’ immaginano di ritro-
varvi ancora il più rispettabile monu-
mento della terra 3 ed osano ajipena di
formarsene una idea • Ed infatti e da qui
che partirono i Romani conquistatori 3 i
Scipioni 3 Pompeo 3 e Cesare per soggio-
gare l’universo 3 che non gli attendeva che
per sottomettersi alle loro leggi . Questo
era il monte più famoso di Roma 3 in cui
si tenevano le adunanze pubbliche di mag-
gior importanza ed i congressi politici :
a questo si saliva da’ vincitori in trionfo
per ringraziare con un solenne sagriiizio
gli Dei 3 per appendere nel loro tempio
le spoglie degl’ inimici 3 e per far passare
alla posterità glorioso il lor nome . Sopra
del Campidoglio si vedevano il tempio di
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]
i
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dì Roma • J
Giove Ottimo Massimo j quelli di Giove
Bambino 5 del Feretrio 3 e di tante altre
Deità in numero si grande 3 che fecero
chiamare il Campidoglio la Sala degli Dei .
Vi furono Portici 3 Archi di trionfo , e
moltissimi altri edifizj , ornati di statue
dentro e fuori 3 che a volerli considerare
esistiti tutti nel medesimo tempo sarebbe
impossibile di concepire come avessero
potuto aver luogo in uno -spazio cosi ri-
stretto . Ma tutti questi mqnunt^iiti sono
periti 3 distrutti dal tempo e dalle devasta-
zioni di Roma .
Questo monte 3 di cui Romolo formò la
Rocca di Roma 3 con un asilo 3 ebbe ove
è l’altura della Chiesa di Araceli 3 il fa-
moso
TEMPIO DI GIOVE CAPITOLINO.
Questo Tempio 3 detto ancora di Giove
Ottimo Massimo , fu eretto da Tarquinio
il Superbo sopra de’ fondamenti preparati
dal Prisco 3 che ne aveva fatto il voto .
Nel tempo che si cavavano questi fonda-
menti vi si trovò un cranio umano; que-
sto accidente ^fu riguardato dagli Auguri 3
fatti consultare 3 come un presagio 3 che
qui sarebbe un giorno la Capitale dell’ Ita-
lia ; da ciò avvenne che questo monte 3
prima chiamato Saturnio 3 da Saturno che
vi regnò 3 poi Tarpejo dalla vergine Tar- t-
peja 3 qui uccisa da* Sabini condotti da
Tazio 3 prese in fine il nome di Capitolino
a 2
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4 Itìaeratìo
dalla parola latina caput ; denominazione^
eh’ ebbe ancor Giove dalla situazione del
suo tempio .
Ebbe questo Tempio la sua facciata al
mezzogiorno ? verso del Foro » formata da
un portico sostenuto da tre fila di colon-
ne a ed era fiancheggiato da doppia fila in
ciascun lato; la parte interiore era divisa
in tre celle j una maggiore in mezzo per
Giove j e due minori > alla destra per Mi-
nerva 9 e alla sinistra per Giunone . La
lunghezza del tempio era di piedi 200. j e
la larghezza di 185. Incendiato piìi volte I
fu sempre rifatto della stessa grandezza 5
ma di magnificenza maggiore ; la statua
di Giove finalmente fu di oro 3 con quel-
la della Vittoria egualmente preziosa di
oro massiccio . Le ricchezze di questo Tem-
pio furono immense 3 consistenti in spo-
glie di nemici > in trofei 3 statue 3 gemme 3
ed oro offerto da’ Magistrati 3 dalle Nazio-
ni 3 dal Senato 3 e dagl’ imperatori a ti-
tolo di dono o di voto • L’altra altura del
Capitolino fu detta la
ROCCA TARPEJA .
Ove ora è il monte Caprino 3 6 il pa-
lazzo Caffarelli fu questa rocca 3 che oc-
cupava tutta la parte del monte verso del
Tevere 3 e che chia mossi l’Arce 3 la rupe
Tarpeja 3 e 11 sasso di Car menta : dall’alto
della quale si precipitavano i traditori della
patria n»l fondo che vi era sotto . Questo
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di Roma . $
era il sito pih fortificato del monte ^ e
prese il nome di Rocca Tarpcja dalla Ver-
gine Tarpeja che vi fu uccisa da* soldati
di T. Taaio j introdotti da lei stessa sul
Campidoglio j nella guerra cagionata dal
ratto delle Sabine. Q.u\ probabilmente fu il
TEMPIO DI GIOVE FEKETRIO .
11 pih antico tempio del Campidoglio fu
quello’di Giove Ferctrioj eretto da Romolo
in occasione della vittoria che riportò so-
pra de* Ceiiinesi > nella quale avendo egli-'
ucciso Acrone loro Re j ne prese le spoglie
che portate in trionfo le depose , come un
glorioso trofeo a in questo Tempio , consa-
grandole a Giove y cui per tal ragione det-
te il nome di Feretrioa o dal ferire a o dal
portare .La sua lunghezza non oltrepas-
sava i 15 . piedi a ed in esso non si depo-
uevano che le spoglie opime a cioè quelle
che un Duce Romano toglieva di sua mano
al Duce inimico .
INTERMONZIO.
11 piano a che tra le due sommità del
Campidoglio forma oggi la piazza a fu det-
to Intermonzio . Qui fra due boschetti di
quercie fu il tempietto dì Vejove 5 dove
Romolo aveva aperto Tasìlo . Oggi in mez-
zo di questa piazza si vede la famosa sta-
tua equestre di Marc* Aurelio a che fra le
antiche di bronzo restate è la pih bella a
situata da Michelangelo sopra un gran pie-
a j
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6 It/aerarJé
destallo dì marmo. Questa dal sito pres-
so al palazzo Laterano , ove era prima ,
fu qui trasportata da Paolo 111. nel 1538.
la figura dell’ imperatore è benissimo com-
posta 5 ed il cavallo Ha tanta espressione
che Carlo Maratta soleva dirgli : cammi-
na 3 ti scordi tu che sei •vivo ? La sua testa
è ammirabile » essendo bovina » e doveva
esser così > perchè è un cavallo Arabo >
che sono i più belli cavalli che si cono-
scano • la coda è un poco corta , ma lo
• rende pih leggiero > e può supporsi che
fosse tale il cavallo favorito di Marc’Au-
relio • Si vede in prospetto il
PALAZZO SENATORIO .
Fondato da Bonifazio IX. 9 in forma di
Rocca, sopra l’antico Tabulario 9 luogo
in cui si conservarono le tavole degli atti
publici . la facciata di questo Palazzo 9
abitazione del Senatore 9 è disegno del
Bonarroti> eseguito da Giacomo della Por-
ta 9 come le scalinate e la fonte nel mez-
zo 9 alla quale fanno ornamento le due
statue antiche giacenti del Nilo 9 e del
Tevere 5 e la Roma antica sedente 9 di
porfido, situata in mezzo entro una nic-
chia . Si sale per le scalinate alla nobile
Saia , che serve al Senatore ed al Magi-
strato di tribunale 9 recentemente decora-
ta con una graziosa e commoda loggia
all* intorno 9 disegno del Signor Giuseppe
Camporesi •
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dì Roma * 7
Di qui si monta per ima picciola scala
alla torre del Campidoglio , ove dall’ alto ^
si gode del pifi iiiaestoso e istruttivo col- '
po d’ occhio 3 che si possa imaginare . Di
là si scoprono con chiarezza le sette col-
line che formarono l’antica Roma 5 e tut-
ti i,pià celebri monumenti antichi del
sottoposto Foro Romano 5 e dalle sue vi-
cinanze . Scendendo dalla torre 3 e tor-
jiando alla piazza si trova a destra il
MUSEO CAPITOLINO .
Col disegno di Bonarroti furono eretti
questi due palazzi laterali , ( toltane la
finestra di mezzo 3 disegno di Giacomo
del Duca ) che furono terminati da Inno-
cenzo X. In quello a destra Clemente XII.
cominciò la raccolta di questo Museo 3
che venne da Benedetto XIV. notabilmen-
te accresciuta , ed alla quale recentemen-
te si è data nuova disposizione , diversa
in gran parte da quella che si trova nel-
le antecedenti descrizioni •
pai portico esteriore retto da colonne
Joniche si passa per un piccolo vestibo-
lo ad altro portico interno 3 illuminato da
un cortile , che ha in fondo una statua
colossale giacente, creduta il fiume Re-
no ; questa fu per lungo tempo chiamata
Marforio, dal foro di Marte in cui gia~
ceva scoperta 3. presso S. Martina , ove é
ancor la memoria in una piccola lapida.
A questo Marforio sono stati soliti i Ro-
a 4
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8 Itinerario
mani di attribuire molti detti inf^egnosi
e satirici . Sopra la balaustrata dell’ or-
dine che decora la fontana vi sono quat-
tro busti; in basso ne’ lati due Satiri in
forma di Cariatidi ; e quattro statue di
Auguste 5 due delle quali velate . Le par-
ti laterali del cortile sono ornate con quat-
tro busti colossali di Trajano 5 Antonino
Pio 3 Claudio) e di donna incognito) già
creduto una Lucilla : con due sarcofagi )
con sei ermi > e con molte iscrizioni .
Sotto al portico a sinistra vi è un ido-
lo Egizio muliebre con geroglifici di ba-
salte fra due statue dell^ Abondanza e di
nn’Amazone; segue altra statua di Apol-
lo) e nel mezzo la grande urna creduta di
Alessandro Severo c di Mammea sua ma-
dre ) con sculture spiegate dal Venuti ,
che vi ravvisò nella maggiore il rattp di
Briseide , fatto ad Achille per ordine di
Agamennone ) bella c ricca composizio-
iTie ) creduta un tempo il ratto delle Sa-
bine ; ne’ lati la restituzione di Crisei-
de ( ma secondo il Sig. Piale ) Achille
riconosciuto fra le figlie di Licomede Re
di Sciro ) che si separa da Deidamia) ; e
Achille che prende le armi qjer vendicare
la morte^ di Patroclo ; e nella posteriore
Priamo inginocchiato avanti di Achille che
offre i doni pel riscatto del cadavere dì
Ettore . Al di là dell’ urna si vede un
frammento di uno schiavo in pavonazzet-
to 9 caduto dall’ Arco di Costantino ) bcl-
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dì Rma , 9
Ja scultura de’ tempi di Trajano: posa so-
pra di un capitello tolto dalle Terme An-
tooiane ; una testa colossale di Cibele che
ha sotto un piedestallo colla figura in bas-
sorilievo della Provincia dell’ Ungaria *
Proseguendo il giro fi è la stacua di una
Baccante con crotali nella destra ^ e sotto
il piede un crepitacolo ; in basso un sar-
cofago con baccanale ; segue una statua
di Apollo colla lira « una Pallade statua
colossale 5 e appresso un Endimione» Al
di là della porta una statua di Diana col
cane i altra Diana colossale 5 poi un Mer-
curio 3 appresso un Giove Elicio col ful-
mine nella destra 3 e sotto un sarcofago
con la caccia del cinghiale Calidonio , c
cottv* storia di Meleagro 3 e Atalanta •
Nella parte incontro la statua di Adria-
no velato 3 come Pontefice Massimo 3 ap-
presso un gruppo di Poltfemo con un fan-
ciullo in terra 3 sotto 1’ arco altro idolo
Egizio di granito rosso 3 e al pilastro una
Cerere. Salito lo scalino resta a destra
una statua di Marte colossale 3 chiamata
già un Pirro 3 che è una delle pih mae-
stose e delle pifi conservate ; in fondo
un’Èrcole che uccide l’ Idra 3 e finalmen-
te la statua di un Oratore togato .
Entrando alle tre Camere al piano ter-
reno si vedono nella prima varj Idoli Egi-
2] 3 trovati la massima parte nella Villa
Adriana a Tivoli; otto di questi posti in
altrettante nicchie sono in parte di ba-
a S
m
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10 Itinerario
salte e in parte di marmo iieroj quattro
di essi virili e quattro muliebri , vi si
distingue qualche Deità j qualche Re 3 e
qualche Sacerdote ; Pultima nicchia è or-
nata con una statua di marmo Greco 3
rappresentante il Dio Anubis o Mercùrio
de’ Greci . Sopra di una colonna nel mez-
20 della stanza vi è un erma posato so-
pra di un fiore di loto con doppia fac-
cia 3 una d* Iside 3 e T altra bovina di
Apis . Sopra lo scalino intorno poggiano
due Cercopitechi ; un piccolo Canopo in
basalte 3 un cocodrillo 3 e finalmente una
bella testa dell’ Imperatore Adriano 3 tro-
vata nella sua Villa .
Passando alla seconda Camera 5 ornata
nel mezzo da un tavolino- con mosaico
antico 3 trovato a Tivoli nella Villa Adria-
na , vi si vedono in giro cinque busti in-
cogniti 3 una statua sedente di Cerere ;
altra simile di una Musa con Amorino 3
due piccole figure sepolcrali giacenti 3 la
grande Ara 3 co’ bassirilievi dell’ imprese
di Ercole ; un gran cippo sepolcrale 3 e
nelle mura molte iscrizioni di Augusti 3
di Cesari s e di Consoli 3 con varj bolli
di figuline antiche •
La terza ed ultima stanza ha nel mez-
zo un tavolino compagno 3 in mosaico del-
la Villa Adriana ; intorno 3 una statuetta
di Serapide sedente ; un bassorilievo in-
castrato al muro , rappresentante un arci-
gallo 3 o gran sacerdote di Cibele 3 in mez-
dì Roma • 1 1
za figura ; segue la statuetta di un filo-
sofo Greco con palma in mano come vin-
citore ; un singoiar bassorilievo colle due
Deità barbare Aglibolo e Malachbelo : una
colonna con iscrizione di Massenzio : in-
castrato al muro un Mosaico con Genj di
Amore 3 vincitore della forza 3 con Erco-
le in gonna 3 che fila ; una statuetta del
Dio Pan 3 ed al muro un tondo lavorato
con varj marmi 3 nella di cui circonferen-
za alcuni fatti di Achille a bassorilievo ,
de’ tempi assai bassi : il gran cippo se-
polcrale di Statilio misuratore : un piede
colossale di bronzo 3 forse della statua di
Cajo Cestio 3 trovato presso la sua pira-
mide 3 e finalmente una statuetta di Plu-
tone col Cerbero •
Dal pianterreno salendo la gran scila
si vedono incastrati nel muro una quan- -
tità di frammenti della Pianta marmorea
di Roma antica 3 trovati nel tempio di
Remo 3 oggi Chiesa de’ SS. Cosma e Da-
miano ; e nel ripiano vi sono in due nic-
chie la statua di Faustina Seniore 3 in
forma di Pudicizia, ed incontro quella di
Giunone Lanuvina , c sotto due bassiri-
lievi di caccie , e animali .
Giunti al piano si entra subito a de-
stra nella stanza delle Miscellanee , che
contiene una quantità di monumenti an-
tichi di ogni specie in marmi e in bron-
zo ; si presenta nel mezzo un gran vaso
antico, ornato di fogliami che posa so-
a 6
a
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1 2 Itìff erario
pra dì tìn’ ara rotonda 3 o labro di poz-
zo 5 in cui si veggono scolpite le dodici
Deità maggiori , che sono Giove distinto
dal fulmine • Vulcano collà bipenne 3 Net-
tuno col tridente 3 Mercurio col caduceo
c coir ariete 3 Vesta collo scettro s Venere
col giglio 3 Marte con elmo e scudo s Dia-
na coll’ arco 3 Apollo colla cetra 3 Ercole
colla clava , Pallade armata d’ egide 3 c
finalmente Giunone colla mitella e vela-
ta 3 che viene a rimanere appresso di Gio-
ve . Nel muro a destra si ammira il fa-
moso mosaico 3 descritto da Plinio 3 rap-
presentante quattro colombe sopra di una
tazza, di finissimo lavoro 3 trovato alla
Villa Adriana. Sotto vi è un piccolo sar-
cofago di gran lavoro ma di mediocre
maniera 3 che rappresenta la storia della
vita umana 3 cominciando da Prometeo
che forma l’uomo con Minerva che gl’ in-
fonde r anima 3 simboleggiata con una
farfalla . Appresso due statue di Diana
Efesia ; una testa di Baccante : molte al-
tre incognite ; un trionfo di Bacco in bas-
sorilievo , incastrato nel muro . Una sta-
tuetta 3 creduta un Alessandro . 11 piccolo
bronzo una volta dorato 3 di eccellente
lavoro 3 <appresentante Ecate triforme. >
ossia Luna in cielo 5 Diana in terra > Pro-
serpina nell’ inferno. Varie misure, etri-
podi di bronzo . La tavola Iliaca 3 ectipo
singolarissimo per 1’ erudizione , ed epi-
grafi Greche 3 sottoposte alle scultijrc • Un
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di Xoma . ìj
▼aso di bronzo di forma elegante » dono
già di Mitridate Enparore al Collegio di
Ginnasiarchi 5 e finalmente molti altri
busti incogniti 3 a motivo che non si rin-
vengono nelle antiche medaglie le loro
simiglianze .
Tornando fuori al gran corridore che
nella sua parte destra è ornato da qu;:t-
tro colonne di cipollino » da due di por-
tasanta 3 da una di bianco e nero 3 e dal-
la superba e rara colonna di alabastro
orientale 3 alta palmi venti del diametro
di palmi due e un terzo 3 trovata alla
marmorata sotto 1 ’ Aventino ; si presen-
tano incontro due busti di M. Aurelio 5
c di Settimio Severo 3 e iufaccia a questi
un leone di marmo . Appresso de’ busti >
viene una statua d’ una vecchia Menade '
con vaso circondato di pampini ; Agrip-
pina sedente con Nerone fanciullo che ha
in petto la bulla d’ oro : Ercole bambino
che strangola il serpente : una Sabina 3 e
sotto un sarcofago con bassorilievo di Plu-
tone che rapisce Proserpina : la statua di
Psiche colle ali di farfalla 3 due busti
incogniti: una statua rara di rosso anti-
co 3 rappresentante un Fauno 3 e a’ piedi
un caprone che poggia una zampa sopra
una cista ; questo è un pezzo assai stima-
to per essere il pib grande che si cono-
sca di questo marmo . Una delle figlie
di Niobc3 una Diana Lucifera 3 e sotto
un sarcofago con sculture rappresentanti
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1 4 Itìft erario
r educazione di Bacco : e sopra il sarco-
fago la statuetta giacente di un fiume •
Un busto di Scipione Africano : un Con-
sole assiso sopra una sedia curule : un bu-
sto di Antinoo a una statua di Minerva a
un busto di Giove Ammonej una statua
di Cerere 5 incontro una statuetta di Apol-
lo ; accanto un busto di Giove : un altro
di Adriano j con faccia di alabastro : in-
contro un busto di Marc’ Aurelio ; un al-
tro di Giove: un terzo di Trajano : una
statua sedente di Cerere : due busti uno
di Paride e 1 ’ altro di un Fauno : uno di
Sileno: ed alcuni altri incogniti.
Entrando nella stanza dei»l’ Imperatori ,
vi è nel mezzo la statua di Agrippina se-
dente in un’ attitudine assai naturale 3 so-
pra una sedia a bracciuoli con panneg-
giamento assai b Ilo; due grandi bassi-
rilievi al muro di ottima maniera j uno
rappresentante Endimione che dorme 3 1’ al-
tro Andromeda liberata da Perseo 3 am- -
bedue ben composti e di bella espressio-
ne . Una collezione rarissima d’imperato-
ri ed Imperatrici Romane 3 posta in giro
alla stanza 3 la di cui serie comincia 3
con Giulio Cesare , e prosegue con Au-
gusto 3 Marcello 3 Tiberio , Claudio Dru-
se; Antonia minore sua moglie 3 Germa-
nico, Agrippina sua moglie 3 Caligola in
due busti 3 Claudio 3 Messalina sua quin-
ta moglie 3 Agrippina minore sua sesta
moglie e madre di Nerone 3 , due busti
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di Roma • 1 5T
di Nerone 5 Poppea stia moglie s Galba ,
Ottone 5 Vitellio 5 Vespasiano 5 con busto
di alabastro fiorito, Tito, Giulia figlia
di Tito , Domiziano , Domizia sua mo-
glie 5 Nerva , Trajano due busti , Pioti-
ra sua moglie , Marciana sua sorella , e
Matidia sua figlia , due busti di Adria-
no , Giulia Sabina sua moglie , Elio Ce-
sare , Antinoo 5 Antonino Pio , Faustina
maggiore , due busti di M. Aurelio , la
bella Faustina sua moglie, Aiinio Vero,
Lucio Vero , Lucilla sua moglie con bu-
sto di alabastro fiorito , un’altra Lucil-
la, Commodo, Crispina, Pertinace, Man-
lia Scantina , Pescennio , Clodio Albino ,
due busti di Settimio Severo, de’ quali
uno in alabastro, Giulia Pia sua secon-
da moglie , Caracalla , Geta , Macrino ,
Diadumeniano Eliogabulo , Annia Fausti-
na sua terza moglie , Massimino , Massi-
mo , Gordiano, Africano Seniore , Gor-
diano Africano giovane , Pupieno , Gor-
diano Pio , Filippo giovine , Trajano De-
cio a Quinto Erennio suo figlio , Ostilia-
no , Treboniano Gallo , due busti di Vo-
lusiano , Gallieno, Salonina sua moglie,
Saloniao figlio , M. Aurelio Carino, e
Giuliano 1 ’ Apostata .
Appresso si passa alla Camera de’ Fi-
losofi , le di cui pareti sono tutte ornate
da bassirilievi , fra’ quali si distinguono
quelli che credonsi appartenuti ad un fre-
gio di un tempio di Nettuno , ora Chie-
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1 6 hìtterarto
sa di S. Lorenzo fuori le mura , ove fra bii-
crani si vedono scolpite ancore , timoni ,
rostri di nave e strumenti da sagrifizj ;
ed altro singolare di rosso antico , colle
tre figure delle stagioni appresso al Dio
Fauno, e avente T iscrizione col nome
di Callimaco. Nel basso poi vi sono in
giro gli ermi di Apulejo , Virgilio , Ascle.
piade , c dopo di quattro incogniti Ari*
stotele 3 Agatone , Fossidonio , Eraclito 3
tre di Socrate, Alcibiade, Cameade , Ipo*
crate , Seneca , cinque Platon: , Giunio
Rustico, Tcofrasto , Epicuro, M. Aure-
lio filosofo , Diogene , e dopo alcuni in-
cogniti Pitagora , Cerone Re di Siracusa
altro incognito , Aristofane , Terenzio ,
Pindaro , Aulo Persio Fiacco , Anacrcon-
te , Arato tre busti ; Esiodo tre teste ;
Allo scalino piii basso tre teste di Ome-
ro , Aspasia , Cleopatra , Saffo in due bu-
sti , Aristomaco , Leodamante , Euripide ,
Lisia, Isocrate, Erodoto, Tucidide, va-
rj incogniti , Pitodoro , Massinissa Re di
Numidia , due Re Barbari colla barba no-
data , Cicerone , Toìomeo Re d’Egitto ,
Archita di Taranto, un Bacco, e Archi-
mede , a bassorilievo , gran geometra di
Siracusa •
Dalla stanza de’ filosofi passando alla
Galleria , si trova a mano destra una sta-
tua di Minerva ben panneggiata ; ^una
Cerere 5 un gruppo di Marte e Venere,
volgarmente creduto Coriolano e sua rno-
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di ^oma . 17
glie; due statue di Amareni j la* secon-
da delle quali è assai bella 5 uno de’ 6gli
di Niobe 5 Leda j una Venerea Igia la fi-
glia di Esculapio > Dea della Salute ; nel
lato appresso un Arpocrate Dio del si-
lenzio 9 la statua di un cacciatore nudo
in piedi appoggiato ad un albero a che
tiene una lepre , e porta nella base
scritto 9 Politimo Liberto 9 un busto co-
lossale di Marc* Agrippa 9 la Dea della'
Clemenza 9 una Musa 9 una recchia pian-
gente detta dal volgo una Prefica 9 piii
verisimilmcnte un’Ecuba9 un Pancraaia-
ste 9 o lottatore; Tolomeo Re d’Egitto 9
una Iside che tiene il sistro nella destra 9
vestita in una maniera tutta propria di
lei ; l’ antichissima statua di bronzo do-
rata 9 rappresentante un Ercole 9 forse il
trionfale 9 trovata nel foro Boario 9 pres-
so al Circo Massimo da Sisto IV. Una Ve-
stale 9 Mario Console 9 statua di una gran-
de semplicità ; Adriano nudo all’ eroica
con scudo 9 una statua creduta da alcuni
un Antiuoo 9 un busto di Giunone , altro
di Minerva 9 una statua di Apollo 9 un
busto di un Fauno . Nel mezzo poi sono
posti in fila cinque statue di marmo ne-
gro 9 e basalte9 rappresentanti 9 la prima
Giove col fulmine nella destra ; il centau-
ro più giovane 9 de’ due cogniti sotto il no-
me di Centauri di FnriettÌ9 trovati alla Vil-
la Adriana 9 opere insigni di Aristea e Pa-
pia oriundi di Afrodisio . Ercole giovane.
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i8 Ut» erario
in basalte 5' trovato svili’ Aventino ; 1 ’ al-
tro centauro 3 compagno 3 e più vec-
chio del precedente i ed in fine là statua
d’ Esculapio 3 appoggiato al solito bastone
cui è avvolto un serpe . Di quà e di là
deir Ercole di bronzo dorato sono due co-
lonne di un bel giallo antico 3 alte palmi 2 1 .
che hanno il diametro di palmi 2. e un
terzo .
La stanza dopo la Galleria ha nel mez-
zo un antico torso del Discobolo prove-
niente da Mirone 3 ristaurato da Mr. Mo-
not per un gladiatore caduto in atto di
parare un colpo ; in giro 3 la statua di Er-
cole in mezzo a quelle di due Faunetti
giovani con tibia in mano per suonare ;
un Genio rappresentato da un putto che
giuoca con una maschera ; una piccola Dia-
na ; altro Genio che scherma con un ci-
gno ; due belli sarcofagi 3 de’ quali uno
rappresenta la favola di Endimione dor-
mente che viene di notte visitato dalla Lu-
na 3 figurata da Diana che scende dal suo
carro ; 1’ altro un combattimento di Ama-
zoni 3 una statua di una Musa 3 e var]
busti incogniti .
Termina il Museo la stanza detta del
Gladiatore moribondo , prodigio ddl’artc .
Questa statua 3 situata nel mezzo 3 isola-
ta 3 capo d’opera del Greco scalpello è
uno de’ più belli pezzi dell’ antichità 3 per
la sua attitudine vera ed espressiva; pog-
giato egli sul braccio e sul ginocchio sem-
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dì Roma • 19
bra potersi appena sostenere ; le forze gli
mancano 5 e trattenendosi a considerarlo
uno crede di vederlo spirare a momenti per
la profonda ferita > che ha nelle coste .
Posa egli sopra di uno scudo su cui è
un corno rotto in due pezzi 3 ed ha una
corda nodata al collo sotto del mento .
Winckclmann è di parere che non sia un
gladiatore 5 ed ha mostrato ad evidenza
doversi tenere per un Araldo j o bandito-
re > ed aveva colto nel segno nel propor -
lo per Polifonte 3 banditore di Lajo Re
di Tebe 3 ucciso insieme con costui da
Edipo 3 ma non avendone rilevato le ba-
sette 3 distintivo de’ Tebani 3 se ne mo-
strò incerto 3 e ricorse ad altro sogetto 3
vi è chi crede che il braccio destro sia
ristauro di Michelangelo . Vedonsi intor-
no le piò belle statue di questo Museo >
e sono presso la porta a destra una su-
perba Venere 3 maggiore del naturale 3 di
forme eleganti e di una perfetta conser-
vazione ; una bella statua di Musa di un
superbo panneggiamento > che fu denomi-
nata una Flora ; una statua tutta nuda di
Antiuoo in attitudine assai semplice > con
testa bellissima ; un busto creduto di Bru-
to > posato sopra una colonna di breccia
orientale . Una superba statua di un Fau-
no giovane^ in attitudine di riposo con la
tibia in mano; le sue forme sono elegan-
ti quali si Conviene a quell’età 3 ma nel
tempo stesso sono robuste 3 e indicano qua- ^
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£0 ttìnerarìo
li diverranno nella perfezione di iin Nu-
me rustico . Un gruppo di Amore e Psi-
che } che si abbracciano con una sempli-
cità e gl azia singolare . La statua di Ze-
none filosofo capo degli Stoici , involto
nel suo pallio , assai ben trattato e na-
turale . Un Apollo 3 poggiato sopra la li-
ra 3 e con un* grifo a’ suoi piedi; la sta-
tua muliebre , detta dal volgo una Pan-
dora 3 e creduta una Danaide 3 denomina*
zioni ambedue molto dubbie ; la celebre
statua di Antinoo 3 ritratto in figura di
Deità Egizia 3 ma di uno stile Greco 3 c
.bellezza singolare 3 come fu già osservato
da Winckelmann * e finalmente la super-
ba statua di una Giunone 3 assai maggio-
re del naturale 3 nella quale si scorge tut-
ta la maestà della Regina degli Dei > ed
un panneggiamento mirabile per T arte e
per r esecuzione ; fra queste ultime tre
statue sono frapposte le due stupende te-
ste di Alessandro Magno 3 e di Arianna
ambedue di scultura sublime . ~
PALAZZO DE’ CONSERVATORI .
Questo è simile all’ altro incontro de-
corato nell* esterno da pilastri Corintj >
che reggono un ricco cornicione 3 corona-
to da balaustrata con statue • Dal suo por-
tico esteriore retto in parte da colonne
Joniche che éi estende per tutta la lun-
ghezza , si passa ad altro interno consi-
mile che introduce ad un Cortile termi-*
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dì Roma 2I
ilàto in fondo da un terzo portico simile
a questo . Ambedue i portici interni han-
no sopra le colonne Jonìchc un altro or-
dine Corintio più leggero con sua ricca
cornice e balaustrata al di sopra 3 deco-
razione tutta assai nobile . Entrando a de-
stra della porta si vede la statua di Giu-
lio Cesare in abito militare 3 e dall’ altra
parte una compagna 3 la quale per un ro-
stro di nave che ha presso de’ piedi si è
creduta di Augusto , eretta per la vitto-
ria Aziaca 3 ma con testa forse non sua.
bi vedono intorno al cortile de’ frammen-
ti di statue le più colossali 3 che posso-
no dare una idea di queste grandi ma-
chìne delle quali non ne rimane a noi al-
cuna ; due piedi 3 una mano, un ginoc-
chio 3 una gamba , porzione di un brac-
cio 3 di marmo , creduti del colosso di
Apollo portato in Roma e situato sul Cam-
pidoglio da Lucullo . Un gruppo di un
leone che sbrana un cavallo , di una es-
pressione la più viva e che si pretende
essere stato considerato da Michelangelo
come uno, de’ pezzi preziosi, onde aver-
lo ristaurato egli stesso : ora però è gua-
sto in parte . Sotto del portico in fondo
vi è nel mezzo la statua colossale di Roma
sedente , che ha sotto nel piedestallo la
figurina graziosa di una Provincia pian-
gente 3 creduta la Dacia . Di q ià e di là
vi sono due Re prigionieri di marmo ne-
ro con mani tronche , figure grandiose ed
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dì Roma . 21
vallo ; e V arrivo in Roma di questo Impe-
ratore che viene incontrato fuori della por-
ta da Roma . A sinistra della scala un
piccolo Curzio in bassorilievo 5 che si getta
nella voragine apertasi in mezzo al foro .
Terminata la scala nel suo ripiano sono al
muro due grandi bassirilievi , tolti dall’
arco medesimo di Portogallo 5 quando fu
demolito per drizzare il corso nell’ anno
1662. 5 r uno rappresenta 1’ Apoteosi di
Faustina Giuniore fatta da M. Aurelio a
r altra un’ allocuzione o donativo fatto al
popolo dal medesimo 5 al primo però nel
ristauro si pose la testa di M. Antonino
Pio ) la scultura di questi è assai buona .
Entrandosi nel Salone grande e ben pro-
porzionato si vede tutto decorato da pitture
a fresco del Cavalier d’ArpinOj che vi rap-
presentò varj fatti dell’ istoria di Roma
nascente ; Romolo e Remo trovati da Fau-
stolo sotto il fico Ruminale allattati da
una Lupa ; Romolo che segna coll’ aratro
il giro di Roma e il pomerio ; l’ istitu-
zione del culto delle Vestali fatta da Nu-
ma , il ratto delle Sabine ; la battaglia tra
i Romani e i Vi jsnti ; e la pugna degli
Orazj e Curazj , quelli a favore de’ Ro-
mani guidati da Tulio Ostilio 5 questi per
gli Albani condotti da Mezio Fufezio. Nel
fondo la statua d’ Innocenzo X. dell’ Al-
gardi 5 e incoiitro 1’ altra di Urbano Vili,
del Bernini in marmo >
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24 Itìfterario
Nella camera appresso Tommaso Lau-^
retti ha dipinto a fresco la contiiuiazione
della Storia Romana . Muzio Scevola che
si brugia la mano in presenza di Porsena «
dopo di avere ucciso un Officiale a preso
pel Re • La sanguinosa battaglia nella qua»
le il partito de* Carquinj venne intera-
mente disfatto . bruto sul tribunale che
condanna a morte i suoi figlj > per aver
cospirato contro la Republica , e tentato
di ristabilire i Tarquinj sul trono . Orazio
Coclite che solo si oppone al passaggio
de* Toscani sopra il ponte Sublicio . 11
tono del colore di queste pitture è pih
vigoroso di quello del Salone precedente ,
e si vedrà sopratutio che questo Artista
era eccellente nel dipingere i cavalli .
La terza camera ha un bel fregio dipin-
to da Daniele di Volterra j che vi ha rap-
presentato il trionfo di Mario dopo la dis-
fatta de’ Cimbri . In mezzo della camera
^ vi è 1* antica Lupa di bronzo che allatta
Romolo e Remo ; si crede quella che fu
percossa dal fulmine ne* piedi di dietro .
Vi è ancora la celebre statua di brofizo j
creduta quella del pastore Marzio j che
si cava una spina dal piede : un bel bu-
sto di Bruto 5 primo Console di Roma ;
altra statua in bronzo di uno de* dodici
Camini : tre busti nelle nicchie : una
mezza figura di Apollo ; un busto di Pro-
serpina 9 uno di Diana , di Giulio Cesare »
di Adriano 9 un bassorilievo di sarcofago
/
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dì Ramai ±S
ben conservato con Genj delle stagioni j e
il tempio di Saturno co’ Tritoni sul fron-
tespizio . Due belli Quadri, uno rappresen-
tante Santa Francesca Romana , di Roma-
nelli 5 l’altro un Cristo morto del celebre
Fra Cosimo Piazza Cappuccino •
La quarta camera e quasi interamente
coperta da’ frammenti de’ Fasti Consolari
sino al tempo di Augusto, trovati sot-
to Paolo 111. presso alla Chiesa di Santa
Maria Liberatrice ; sopra la porta vi si
vede una bella testa di Mitridate Re di
Ponto .
iVdla quinta camera vi è il celebre qua-
dro di una Sagra Famiglia dipinta da Giu-
lio Romano di un bel colorito ; una testa
di jMedusa di Bernino ; il ritratto di Mi-
chelangelo fatto da lui stesso ; due piccole
oche antiche di bronzo, situate già uu tem-
po nel Campidoglio , per conservare la me-
moria di quelle che destarono Manlio ,
quando i Galli , ^ampicandosi pel sasso di.
Carmenta , cercavano d’ impadronirsi per
sorpresa della Rocca ; un busto di rosso
antico di Appio Claudio , c varj altri •
La sesta , detta degli Arazzi , copiati
dagli originali di Rubens , ha un fregio di-
pinto da Annibaie Caracci , che vi ha rap-
presentato le imprese militari di Scipione
Africano ; e quattro busti ne’ quattro an-
goli , di Saffo la poetessa , di Socrate , di
Arianna , e di Sabina Poppea , seconda
moglie di Nerone.
k
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*6 Uinirarìo
L* ultima camera contiene le statue di
Virgilio 5 di Cicerone j della Dea del si-
lenzio 3 di Cibele 9 e di Cerere • Questa
camera è dipinta a fresco dal celebre Pie-
tro Perugino che vi rappresentò le vitto-
rie di Scipione sopra di Annibale*
Uscendo dalla camera vi è la Cappella
che ha il quadro dell' altare dipinto da
Avanzino Nucci sopra lavagna 9 rappresen-
tante la Madonna 9 un’ altra Madonna di
Pinturicchio 9 e il Sant’ Eustachio 9 e la
Santa Cecilia di Romanelli . Nella volta vi
è un Padre eterno di Caracci . Si traversa-
no due sale 9 e per un corridore 9 si va alla
GALLERIA DE’ QUADRI -
Nel primo salone 9 dirimpetto la porta
vi sono 9 un gran quadro di Guido rappre-
sentante l’ incontro di Arianna e Bacco
nell’ isola di Creta 9 in qualche parte non
terminato 9 con varj Satiri che bevono ;
la Sibilla Persica» superba mezza fìgura
di Guercino 9 Sant’ Elena con un angelo .
accanto che sostiene la croce ; la figura
principale è bella 9 pittura del buon tempo
di Paolo Veronese. Una Sagra Famiglia di
Mignard$ una Maddalena dell’ Albano » di
bel colore ; un S. Girolamo di Caracci ;
un quadretto colla Madonna e il Bambino
di Annibaie Caracci ; una donna rappre-
sentante la Carità 9 di Ludovico Caracci •
Gesfi Cristo in casa del Fariseo» celebre
miniatura di Madama Subleyras ; e sotto
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dì Roma\ 27
lo sposalizio dì Santa Caterina di Agosti-
no Caracci . Due Sagre Famiglie di Ben-
venuto Garofolo ; una^Santa Cecilia 3 di
Romanelli» una Maddalena di Tintoretto;
un ritratto di donna 3 di Bronzino ; la co-
munione di S* Girolamo 3 di Agostino Ca-
racci ? lo sposalizio di Santa Caterina 5 co-
piata dall’ originale di Correggio; un San
Girolamo di Guido •
Nella parte di tramontana 3 una Madon-
na che adora il bambino Gesh 3 con due
angeli che 1’ accompagnano : essa è ingi-
nocchiata 3 grande al naturale; il disegno
n’ è esatto 3 T espressione nobile 3 e il
colorito assai bello 3 opera di Pietro da
Cortona; del medesimo è il ratto delle Sa-
bine 3 uno de’ suoi plh belli quadri 3 di un
colorito forte 3 in cui le passioni sono es-
presse con una verità sorprendente , le fi-
gure delle donne sono belle e interessanti 3
piene di moto , e senza confusione . Un
paese di Paolo Brilli con molte figure .
Una Maddalena di Guido . Romolo e Re-
mo allattati dalla lupa 3 di Rubens 3 la
lupa non ha l’ aria feroce 3 il paese è
quale dovette essere il sito in cui furono
trovati ; il colore è bello 3 ma un poco
rossastro. Una testa ài Ecce homo di Ba-
rocci ; lo sposalizio di Rachele , di Ciro
Ferri $ due Quadri 1’ uno che rappresenta
Betsabea nel bagno 3 1’ altro Lot colle fi-
glie nella gretta 3 di Palma il giovane 3 di
un color fresco 3 ed in cui vi è tutto il gu-
b 2
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28 Iti» erario
sto della scuoia Veneziana ; David colla
testa di Goliat di Romanelli ; un S. Gio*
^ Battista in mezza Bsura di Guercino ; Già»
cobbe ed Esab che s^ incontrano 5 con mol-
te altre figure » di Raffaelino dei Garbo .
La Dea Flora sopra di un carro trionfale )
di Niccolò Pussino 5 quadro di un colore
tristo 5 ma composto con molto spirito e
ben disegnato . 11 Giudizio di Salomone 5
di Bassano . Diverse Vedutine di Roma 3
di Vanvitelli ; Alessandro che anima i suoi
soldati a scalare una montagna) della scuo-
la di Pietro da Cortona ; una figura dell’
Innocenza j di Romanelli ; un S. Pietro di
Caravaggio- L’ Anima Beata » rappresen-
tata da un Genio alato che abbandona la
terra 3 figurata in un globo 3 per volarse-
ne al paradiso i il disegno della figura è
della più gran correzione ; nel suo volto
brilla quella serenità e dolce sodisfazione
che deve provarsi all’ avviciijamento di
una felicità inalterabile : è un danno che
questa pittura non sia terminata 3 essa è
^ di Guido . Li tre Re Magi 3 di Scarsellino
da Ferrara ; sotto una Sagra Famiglia , di
Ludovico Caracci .
Nella facciata a Levante 3 la Maga Cir-
ce che presenta la bevanda ad Ulisse 3 di
Elisabetta Sirani . Agar scacciata dalla ca-
sa di A bramo ; sembra di vedere nel volto
' del patriarca la pena che prova di cacciare
di casa il suo figlio Ismaele 3 che è troppo
giovane per provare la pena in cui è 3 e
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/
di Ramai 29
che non s’ interessa che delle lagrime della
sua madre ; questa pittura è di Francesco
Mola ; ha un buon tono di col">re 5 su la
seconda maniera di Guercino : del medesi-
mo c la Regina Ester che sviene dinanzi al
Re Assuero . Un gran quadro di una Sagra
Famiglia di Giorgione ; due chiaroscuri di
Polidoro da Caravaggio; un Pacsetto di
Domenichino •
Nella facciata a mezzogiorno , un com-
battimento di uomini colle fiere nell’ an-
fiteatro , di Agostino Caracci , quadro
della pifi grand’ espressione e di una bi-
zarra composizione ; due abozzi di Guido 9
Cleopatra e Lucrezia ; il trionfo di Bac-
co con Sileno , di Pietro da Cortona 5 di
un bel tono di colore j e di una bella
composizione . Un quadretto di Breugel .
La Vergine col Bambino Gesù e diversi
Santi 5 di Pietro Perugino . Due piccole
Battaglie , di Borgognone . 11 sagriBzio
d’ Ifigenia di Pietro da Cortona : questo
gran quadro è di una composizione la più
bella 5 è una disgrazia che abbia patito .
Le tre Grazie j di Palma il giovine: due
Filosofi del Cav. Calabrese . Giuditta che
tiene la testa di Oloferne j di Carlo Ma-
ratta, copiata da Guido . L’Emblema del-
la Vanità 5 quadro allegorico di Tiziano,
le ricchezze sono rappresentate da un c.)r-
no da cui escono delle gioje , c monete
d’oro, la potenza da uno scettro e da una
corona , il piacere da una donna giacente
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30 hi ft erario
sopra on drappo bianco $ che guarda il
cielo .
Nel passetto al secondo salone 3 due qua-
dri di Pietro da Cortona 3 il primo Da-
vid che porta in trionfo la testa del gi-
gante Goliat 3 il secondo 3 David e Saul •
Entrando , nel salone un gran quadro che
rappresenta la Madonna 3 iì Bambino Ge-
sù ed altri Santi 3 eccellente opera di Pao-
lo Veronese 3 copiata dal Bonatti ; Un an-
gelo e S. Matteo 3 di Guercino : Sisara e
Jaele 3 di Giovanni Bonatti • Due quadretti
di Paolo Veronese 3 uno coll’ Ascensione
di N. S. e 1* altro la Madonna con gli
Apostoli nel cenacolo • La Fortuna 3. cele-
bre quadro di Guido, bisogna essere in-
tendente per conoscerne tutto il bello ; il
disegno della figura è della più gran cor-
rezione 3 e il putto che la tiene per li ca-
pelli è di una perfetta bellezza 3 e sem-
bra animato . La Sibilla che profetiza all’
Imperatore Augusto la venuta del Messia 3
diGarofolo* La donna adultera 3. di Gau-
denzio Ferrari . Un Quadro con diversi
Santi 3 di Fra Bartolomeo da S- Marco .
Amore e Psiche 3 di Benedetto Luti . Un
quadro 3 di Luca Giordano > che rappre-
senta Mosè che percote la pietra con la
verga 3 di bellissima composizione e ben
dipinto . Un S. Gio. Battista di Cecchin
Salviati . Andromeda liberata da Perseo 3
del Cavalier d’ Arpino . Quattro paesetti
con figure 3 di Domenichino 3 e quattro
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di Roma . j i
vedutine di Roma > di Vanvitelli . Un
S. Giovannino j di Calvart . Il ritratto di
Michel Angeloj fatto da lui stesso* Un
battesimo, di Tintoretto* Una battaglia
data in tempo di notte j di Nicolò Pus*-
sino . Un S. Francesco ed altre figure $
di Annibaie Caracci, piccolo ma assai sti-
mato . La battaglia di Arbella 3 di Pietro
da Cortona : Questo quadro è magnifico;
r idea è la medesima di quella di Le Brun
sopra lo stesso soggetto i si osserva nella
figura di Dario ima grand^ espressione di
timore del giovane Eroe che Io insegui-
sce • Alessandro esprime tutto il corag-
gio 3 il suo braccio è mirabile e della più
grand’ energia > e la tes^a del suo caval-
lo piena di fuoco » 11 ratto di Europa di
Paolo Veronese 3 quadro grande e stima-
to per la sua composizione e colore « 11
ricco Epulone a mensa > e Lazaro die gli
domanda T elemosina 3 del Cav* del Cai-
ro : soggetto trattato graziosamente 3 com-
posizione ricca 3 di bel colore 3 e disegno*
Gesù coronato di spine 3 grande ai vero 3
nudo fino alle ginocchia : il colorito è for-
te e assai buono 3 P espressione giusta e
conforme al soggetto 3 di Tintoretto « La
Flagellazione 3 del medesimo • Una Zinga-
ra che predice la buon’avventura ad un
giovane 3 di Michelangelo da Caravaggio .
Una Madonnina 3 di Albano. Una Sibilla
di Domenichino . Un Amorino con una
face in mano di Guido . L* Annunziata 3
ù 4
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S 2 1 tf aerano
di Garofolo* Un S. Sebastiano di Guido*
Un giovane che scherza con una capra »
di Caravaggio • Un gran quadro di Guer-
cino ) rappresentante Cleopatra ed Augu>
sto : Cleopatra in abito dismesso 9 ma ve-
stita con arte, è inginocchiata e dimanda
grazia ; la figura m Augusto è assai no-
bile : questo quadro è di un buon colo-
.rito 9 e ben espresso * La Madonna ed il
Bambino della prima maniera di Raffae-
le . Un S. Sebastiano del più forte colo-
rito di Ludovico Caracci. Endimione che
dorme 9 di Mola . S. Girolamo avanti al
Crocifisso con un libro ia mano 9 di Ago-
stino Caracci . 11 ratto di Elena 9 aboz-
20 di Romanelli . Una Maga 9 di Salva-
tor Rosa . La strage degl’ Innocenti 9 di
Polamburgo . Erminia 9 che si fa conosce-
re dal pastore 9 di Lanfranco • La donna
adultera 9 di Andrea del Sarto • Un solda-
to sedente 9 di Salvator Rosa . L’ Annun^
ziata 9 di Scarsellino da Ferrara . Un Pae-
setto 9 di Pietro da Cortona • Rinaldo e
Armida 9 di Gio. Bonatti • Un Calderaro 9
di Bassano • La Galatea di Raffaele 9 co-
pia di Pietro da Cortona •
Uscendo da questa Galleria si passa all*
altura incontro 9 nella quale signoreg-
gia la
CHIESA DI S. MARIA D’ ARA-COELI .
Nel sito del tempio di Giove Capitoli-
no 9 non poco dopo il secolo Vi. fu edi-
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(Tt Roma . . J J
ficata questa Chiesa a che dal secolo X. al
XIll. si trova chiamata di S. Maria in Cam-
pidoglio 5 e poi col titolo di /^urodelo ,
Lartrecielo 9 traetelo ed /Iracoelì 9 dalla
supposta ara prirnogeniti Dei 9 ivi eretta
da Augusto. Èra questa una delle 20. Ba-
die di Koma 5 officiata da’ Benedettini 9
che nel 1251. fu conct^ssa da Innocenzo IV.
alli Frati di S. Francesco 9 c nel 1445. da
Eugenio IV. ai Riformati di S. Gio. da
Caprstrano dello stesso Ordine i 11 Card.
Oliviero Carafa la ristaurò nel 1464. fa-
cendovi ambedue le volte delle navate la-
terali . Leone X. la dichiarò Titolo Cardi-
nalizio 9 e il Popolo Romano nel tempo
di S. Fio V. r anno 157$. l’ ornò del sof-
fitto dorato. Fino dal 1J48. colle limosi-
ne de’ fedeli , un certo Lorenzo Simon
fece la gran scala di 124. scalini 9 co’ mar
mi tolti da un tempio antico sul Quiri
naie > creduto di Quirino .
Ella è divisa in tre navate da 22. co-
lonne 9 di marmi 9 di grandezze 9 e di
ordini diversi 9 accozzate da piu ediiìzj •
Nella terza colouna a sinistra nell’entra-
re vi è scolpito in grandi caratteri poco
buoni 9 A CVBICVLO AVGVS TORVM9 e
ciò basta a provare l’ inconsideratezza di
credere queste colonne tolte dal tempio
di Giove Capitolino •
Conserva questa Chiesa molte iscrizio-
ni e memorie di sei in sette secoli scor-
si 9 e meritano considerazione le pitture
%
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34 . Uìfityarh
della prima cappella a mano destra co-
lorite dal Pinturicchio > che vi ha espres-
so i fatti di S. Bernardino da Siena con
molta verità e diligenza nciresccuzione .
Nella Cappella Savelli sono da notarsi le
due urne di marmo 5 ove sono sepolti il
padre e la madre di Papa Onorio IV. la
di cui statua può dare una idea della,
scultura del Secolo XI li. e del costume
del suo vestimento. Nel mezzo della na-
vata traversa dalla parte del Vangelo fu
tolto nel fine del passato secolo il bell*
altare a in forma di tempietto a ornato da
otto colonne a che si pretendeva eretto ove
sì credette 1* ara inalzata da Augusto .
TEMPIO DI GIOVE TONANTE .
A’ piedi del Campidoglio vi sono tre
colonne del piò gentile ed elegante ordi-
ne Corintio a avanzi del tempio eretto da
Augusto e dedicato a Giove Tonante a sul
clivo Capitolino a in ringraziamento di
essere stato liberato dal fulmine che uc-
cise un servo > H quale precedendolo por-
tava la face a viaggiando di notte nella
spedizione Cantabrìca • Tanto le colonne
che il cornicione sono molto stimate dagl’
intendenti a come ancora gli ornati per
1’ eccellenza dell’ intaglio e specialmente
gl* istrumenti da sagrifizio scolpiti a bas-
sorilievo nel fregio . Non ha potuto ave-
re questo tempio lunghezza bastante in
proporzione della larghezza per T impedi-
Digitfff ; i , Gtuìglc
di Roma»
Cimento j che ha dietro 3 della sostruzlo-
De fatta di marmo Albano al Tabiilario
ed al portico formato con grandi arcate 3
forse deir Atrio publico • Oltre il Tabu-
larlo 3 o sia Archivio da conservare i con-
sulti, del Senato e le leggi 3 si crede che
non lungi fosse la Curia Kalabra 3 dove
il Pontefice minore dopo di aver annun-
ziata la Luna nuova > dichiarava quanti
giorni restavano dalle Calende alle Nonet
Prossimo a queste colonne si vede il
TEMPIO DELLA CONCORDIA .
Queste otto colonne di granito di or-
dine Jonico , e di 40. piedi di altezza 3
e di piedi 4. e pollici due di diametro 3
sono sicuramente gli avanzi di un tempio
di sei colonne di fronte 3 che viene attri-
buito con forti ragioni alla Concordia 3
perchè rimane sopra del clivo Capitolino»
prossimo al Carcere » sovrastante al Foro
e al Comizio 3 e fornito de molti gradi
eh” ebbe il tempio della Concordia ; se-
condo il voto fatto da Furio Camillo fu
eretto dal Senato per essersi ristabilita la
pace fra i Patrizj e la Plebe. In questo
si riunì molte volte il Senato 3 e partico-
larmente da Cicerone Console 3 nella con-
giura di Catilina . Da una iscrizione rin-
venutavi si ha 3 che caduto per vecchiezza
fu ristaurato da Costantino : incendiatosi
dopo» come si legge nella iscrizione esi-
stente 3 fu ristaurato dal Senato e dal Po-
b 6
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3 6 Ititterarh
polo j ma in tempi di decadenza- totale
delle arti j e sicuramente assai posteriori
a Costantino 9 e quando non si sarebbe-
ro risarciti tempj di Deità profane 5 ma
che potè farsi perchè considerato come
luogo da tenere il Senataj ed insignito
col nome di una virtfi quale si è la Con-
cordia. Pih in basso esiste ancora 1*
ARCO DI SETTIMIO SEVERO .
/ «
Ove la Via Sacra 5 dopo di aver tra-
versato il Foro 9 si univa al clivo Capi-
tolino nel punto della riunfone vi è l’Ar-
co trionfale eretto circa 1’ anno 205. dell’
Tra 9 dal Senato e dal Popolo Romano in
onore di Settimio Severo e de’ suoi figlj
Antonino Caracalla e Gcta 9 per le vit-
torie riportate sopra de’ Parti e di altre
barbare Nazioni . Q,uest’ Arco di marmo
salino 9 grandioso ma pesante 9 ha due
fornici minori laterali 9 che per essere trop-
po alti compariscono angusti ; viene de-
corato in ciascuno de’ due prospetti da 4*
colonne di un ordine Composito poco ele-
gante 9 e sono rese meschine dal loro gran
piedestallo* I BassirilievÌ9 rappresentanti
i fatti principali delle guerre de’ Parti 9
c le imprese di Settimio sono assai con-
sunti 9 e mutilati 9 ma sono stimabili per
1’ idea che danno di qualche machina bel-
lica 9 ivi grossolanamente indicata . Sono
pib conservàte le vittorie alate ne’ fianchi
deir archivolto maggiore e li fiumi ne’ mi-
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di Roma» yj
nori 3 figure tutte che mostrano la gran
decadenza dell’ arce . Gli ornati sono di
molto rilievo e di gran lavoro j ma senza
sentimento . 1 rosoni ne’ cassettoni delle
volte sono tutti variati » e sono le mi-
gliori sculture di quest’ arco ; che veni-
va coronato j come si rileva dalle meda-
glie 3 da un carro trionfale 3 tratto da sei
cavalli di fronte 3 su cui era Settimio e
i due figli 3 accompagnato da quattro sol-
dati 3 due a piedi e due a cavallo 3 or-
namenti tutti di bronzo durato • Si può
salire ancora al piano superiore per una
porticella nel fianco che introduce ad una
scaletta 3 ricavata nella grossezza del mu-
ro esterno di uno degli archi minori . La
grand’ iscrizione 3 ripetuta in ambo i pro-
spetti 3 aveva nella quarta riga il nome di
Geta col titolo di nobilissimo Cesare 3 fat-
to cancellare per órdine di Caracalla dopo
di averlo fatto uccidere . Questo gran-
dioso monumento era stato per ben due
volte disotterrato fino al piano ne’ secoli
scorsi 3 ma lo sgombro totale c lo statis
permanente sono dovuti all’ immortale No-
stro Sovrano PIO VII, felicemente regnan-
te , che lo ha fatto recingere da un mu-
ro stabile d’onde si gode intieramente.
Accanto si vede il
CARCERE TULLIANO E MAMERTINO .
Anco Marcio 3 quarto Re de’Romanì , per
frenare la licenza fece costruire questo
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I tiff erario
Carcere j che chiamossi Mamertino dal
nome del fondatore , come la prossima
Via; fu poi detto Tulliano, perchè Ser-
vio Tullio ve ne aggiunse un altro ancor
più profondo • La costruzione è tutta di
gran pezzi di peperino , congiunti senza
calce , lunghi piedi 8. grossi 2* e pollici 5»
La sua facciata sovrastante al foro fu ri-
fatta di travertino , secondo T iscrizione
da C. Vibio Rufino , e M. Cocceio Ner-
va Consoli Suffetti nell’ anno 775. di Ro-
ma ; ha piedi 40. di lunghezza > e soli 8.
di altezza perchè il restante è sottoterra -
Si entrava per un ponte dalla parte del
Campidoglio nel Carcere superiore , che
non aveva ingresso verso il foro , ma le
scale Gemanie , cosi dette da’ gemiti , nel-
le quali si gettavano dal carnefice i ca*
daveri de’ condannati > spettacoli di orro-
re a tutto il foro •
Restano in oggi solo due sotterranei %
un» sopra quadrilungo alto piedi ij» 3
larga i8» e lungo 2J. che ha nella volta
i’ apertura capace di un uomo 3 per la qua-
le con una corda si calavano i rei c per
una eguale apertura e net modo stesso i
più colpevoli si passavano da questo al
sotterraneo più angusto e più profondo 3
aitò piedi 6. largo 9* 3 e fungo 18- . La
sorgente di acqua , ivi esistente 3 si dice
fatta scaturire miracolosamente dall’ Apo-
stolo S. Rietro 3 quando con S. Raolo vi
stette rinchiuso per più mesi , che si ser-
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di Rùtna*^
vi di quest’acqua per battezzare i SS.
Processo e Martiniano j custodi j con. 47.
compagni > morti tutti martiri . Da S. Sil-
vestro fu ridotto in Chiesa e dedicata a
S. Pietro 3 ed allora vi è stata fatta la sca-
letta moderna per discendervi - Sopra del
Carcere fu eretta
CHIESA DI S. GIUSEPPE .
Fabricata col disegno di Giacomo del-
la Porta ) circa 1 ’ anno ìSS 9 ‘ dalla Com-
pagnia de* falegnami . In essa vi è da no-
tare il quadro della Nascita di N. S. pri-
ma opera di Carlo Maratta; c quello del-
la Concezione incontro di Giuseppe Ghez-
zi . Prossima a questa è la
CHIESA DI S. MARTlNAj.
E DI S- LUCA -
Presso al Secretarìam Settatas , ove è
questa Chiesa » si crede che anticamente
vi fosse quel tempio di Marte > cbe inal-
zò Augusto nel foro da lui fatto» e che
da lui prese il nome . Servi questo foro
per trattarvi le cause pubbliche j e farvi
la scelta de’ Giudici : fu piccolo ma bel-
lissimo 3 e si annovera da Plinio fra li
quattro piò meravigliosi ediflzj di Roma .
Nel tempio dedicato a Marte Ultore si
consultava dal Senato in occasione di guer-
re e di trionfi . In seguito sopra le rovine
di questo tempio fu edificata la Chiesa »
dedicata a S. Martina» che da Anastasio
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40 ' Itìnerarró
vien detta ift trìbui Patis , e con error'e
da’ moderni^ft» tribas forti , Fu riediiìcata
la Chiesa di S. Martina da Alessandro"
IV. e poi da Sisto V. fu concessa ai* Pit-
tori j che la rinnovarono da’ fondamenti e
la dedicarono a S. Luca loro protettore ;
sotto la direzione di Pietro da Cortona 5
che vi fece il bd sotterraneo 3 e 1’ alta-
re ove si conserva il corpo di S. Marti-
na. Il quadro nella Chiesa con S. Lazzaro
martire della cappella a destra è di Laz-
zaro Baldi; r Assunta sopra l’altare in-
contro è del Cav. Conca . Il quadro dell’
aitar maggiore eoa S. Luca che dipinge
la Vergine è bella copia 3 fatta da Anti-
veduto Grammatica dal quadro di Raffaele
suo maestro, che si conserva nella Sala
dell’ annessa Accademia . La statua gia-
cente di S. Martina sopra lo stesso alta-
re è di Niccolò Men^hino . Questa Chie-
sa appartiene all’ insigne
ACCADEMIA ROMANA DI S. LUCA -
Che è composta di Pittori , Scultori j ed
Architetti > ed ha qui due piccoli appar-
tamenti 3 il primo che è tutto pieno di di-
segni e di modelli in creta cotta ; il su-
periore ornato tutto da quadri dati iu
gran parte da’ Pittori all’ Accademia r il
primo luogo fra questi si deve ad un S* Lu-
ca in atto (li dipingere la Madonna j ope-
ra dell* immortai Raffaele 3 che vi ha ri-
tratto se medesimo dietro la figura del
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di Roma» ' 4>
Santo 3 c|ual discepolo presso al maestro .
Vi sono quattro belli paesi di Orizonte >
due di Vernet 5 due di Manglard , e due
piccoli di Pussino ben conservati . Un
putto o Cupido di Guido; la Samaritana
di Benefìali ; Sisara di Carlo Maratta ;
tre quadri di Salvator Rosa > due batta-
glie di Rheder 5 una testa di Guerci no j
La Betsabea di Caccianiga» una Sibilla di
M. Angelica KaufTmao ; la casta Susanna 3
di Paolo Veronese . S. Giuseppe con un
angelo di Bnblè Francese . Vi sono mol-
te bambocciate di Gio* Miele > di Vanvi-
telli ; una donna di Mola 3 un quadro con
bovi ed altri animali di Rosa di Tivoli :
diversi altri quadri di Subleyras 3 di Bor-
gognone 9 di Pietro da Cortona etc. Vj si
conserva ancora con gran cura il cranio
del gran Raffaele 9 cui gli artisti hanno
un gran rispetto . Viene in seguito un ri-
tratto deir architetto Brenna dipinto da
Vitti ; quello del Cav. Camuccini 3 da .
Grassi ; quelli di Raffaele e Pietro Peru-
gino in miniatura di Mad. Santacroce . Il
ritratto del CavtWicar» dipinto da lui stes-
so ; 1* altro di Mad* Santacroce 9 latto da
Appiani : quello del Cav. Boni 9 dal Cav.
Laudi. Un Cristo col Fariseo, bel qua-
dro di Tiziano ; la Pace e la Giustizia di
Ciroferri ; e molti altri di gran merito .
Neir alto poi di queste sale vi è una serie
molto stimabile di ritratti de* Pittori ed
altri Accademici di S. Luca > fra’ quali
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42 Itinerario
ve ne sono non pochi valutabili ancora
per r arte .
CHIESA DI SANT’ ADRIANO,
E TEMPIO DI SATURNO .
Del tempio di Saturno , e del senza fonda-
mento supposto avanzo della Basilica Emi-
lia , non si vede che qualche indizio nella
facciata , ora ridotta in Chiesa di S. Adria-
no a eretta da Onorio U net 630. , ador-
nato da Adriano L nel 780. a e nel 911.
da Anastasio 111 . e ftaalmente concessa da
Sisto V. ai Padri della Mercede * Il Car-
dinal Cusano Milanese rinnovò la Chiesa
e r aitar maggiore col disegno di Marti-
no Longhi il giovane. Nell’altare vicino
alla Sagrestia vi è un buon quadro , cre-
duto di Quercino , o di Carlo Venezia-
no % ovvero del Savonazzo Bolognese . Le
porte quadrifbrt di bronzo antiche che Ales-
sandro VII. adattò alla Basilica Latera-
nense , furono tolte da questa Chiesa , che
anticamente fu denominata in tribut fatis ,
e dietro la quale fu già il foro di Cesa-
re 3 incontro di essa si vede la
COLONNA DI FOCA -
Del numero infinito di colonne onorarie
erette nel foro Romano > Punica colonna
rimasta > priva però della sua statua dora-
ta , è questa inalzata da Sgmaraldo Esar-
co 5 nel 608. delPEra Volgare , che reggeva
la statua dorata dell’ Impcrator Foca , cui
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dì Roma • 4^
fu dedicata nel primo giorno di Agosto >
secondo T iscri^io^e recentemente scoper-
ta nel piedestallo ; la sua altez^a è di pie-
di 54. compreso il piedestallo che ne ha
11., ed è di ordine Corintio . Poco lungi
appresso si trova il
TEMPIO DI ANTONINO E FAUSTINA
ORA S. LORENZO IN MIRANDA. '
Questo magnifico Tempio fu eretto , co-
me si ricava dalle medaglie antiche a sot-
to di Antonino Pio in onore di Faustina
Seniore sua moglie > consagrata dal Sena-
to con pompe Circensi » Tempio 3 Flami-
ni >. e statue di oro e di argento i e do-
po la morte di Antonino Pio ed Apoteo-
si venne dedicato ad ambedue per decre-
to dei Senato » come la diversa paleogra-
fia della iscrizione il dimostra- Rimane-
va questo presso del Foro nella Via Sa-
cra ) e perciò spettava alla Regione IV.
Restano ancora in piedi dicci colonne di
marmo Caristio j or cipollino > che sono
della grandezza stessa di quelle del Pan-
theon ; alte 4j- piedi e g. quarti era ele-
vato dalla via per piedi 15. con gradini
21- De.’’ muri della cella resta &i;lo una
porzione , sopra della quale e delle colon-
ne vi è un superbo cornicione di marmo
Greco che ha nel fregio de’^lati alcuni
grifi 3 eccellentemente scolpiti 3 che 1’ un
contro l’ altro mostrano di custodire un
gran vaso sopra di un ara triangolare
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44 Itinerario
posta in mezzo ad essi » ed ogni gruppo
di due grifi vien separato da un candela-
bro ornato di belli Fogliami • A motivo
di ornamenti cosi mirabili Fu detta in mi-
randa la moderna Chiesa ivi erbetta a S. Lo-
renzo da’ Speziali nel 1607. sopra le rovi-
ne dello stesso tempio con architettura
del Torriani ; il Quadro dell’ aitar mag-
giore di questa Chiesa è una bella opera -
di Pietro da Cortona ; e vi Fu un bel qua-
dro di Do^menichino ora perduto . Incon-
tro a questa Chiesa si vede il
TEMPIO DETTO DI GIOVE STATORE .
Chiama il volgo Tempio di Giove Sta-
tore queste tre superbe colonne > che al-
cuni hanno preteso appartenere al Comi-
zio 5 ma che sicuramente sono avanzi del
Tempio di Castore e Polluce 5 di cui Fe-
ce voto nella guerra Latina il Dittatore
Aulo Postumio 5 e^ il di cui figlio nel 270.
di Roma ne Fece la dedica . RiFatto da
Metello 5 Fui poi riedificato con questa
magnificenza da Tiberio, che lo dedicò
sotto il proprio nome di Claudiano e del
suo fratello Driiso • Rimaneva questo nel
Foro Romano 5 come chiaro si vede, e^
presso al rotondo Tempio di Vesta, tem-
pi vicini ambedue al lago di Giuturna ,
di che resta memoria nella denomi aazio-
ne della Chiesa di S. Maria Liberatrice,
detta anticamente di S, Silvestro x'v lacu .
L’ordine Corintio di queste colonne è
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dì Roma . 4^
uno de’ più eleganti e serve di modello
agli studenti : le colonne 5 compresa base
e capitello hanno 46. piedi di altezza j e
4* ) e 6* pollici di diametro . La forma
di quest’ edilìzio essendo indubitatamente
di tempio 5 come si vede in Labacco » non
può convenire al Comizio ; e la località
sua esclude il Tempio di Giove Statore 5
che fu presso l’arco di TitOj alla Porta
Mugonia 3 nella summa Sacra l^ìa ^ e del-
la Regione X. del Palatino nell’ alto 3 e
non della Regione Vili, del Foro Roma-
no nel basso 3 e alla radice di quel col-
le 3 come fu questo de’ Castori • Nella
gran piazza avanti ed accanto di questi
Tempj fu il
FORO ROMANO .
Non vi fu in Roma sito più celebre e
più frequentato del Foro Romano 3 sia per
la magnificenza de’ Tempj 5 Basiliche 3 Ar-
chi trionfali 3 Curia 3 Portici ed altri edi-
fizj pubblici e privati che Io circondavano 3
sia per un numero infinito di statue e
colonne onorarie 3 ma particolarmente per
le adunanze pubbliche del popolo a cui *
i Tribuni 3 i Consoli 3 e perfino gli stessi
Imperatori arringavano. L’antico splen-
dore di esso è sparito co’ suoi mirabili
edifizj 3 e nelle sue rovine vi resta appena
qualche avanzo di monumenti preziosi 3
per testimonianza agli Amatori delle An-
tichità e delle Arti. Q.uesto Foro stabi-
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46 Itinerario
lito da Romolo e da Tazio col riempire
di terra il Fondo paludoso della Valle fra
i monti Capitolino c Palatino , siccome
fatto in tempo di Roma nascente 3 non
oltrepassò nella sua lunghezza Io spazio
fra l’Arco di Settimio 3 e il Tempio di
Faustina 3 il quale però n’ era fuori ? la
sua larghezza fu poco minore ; benché fra
moderni non è mancato chi lo estendes-
se fino all* Arco di Tito 3 ed all’ospeda-
le della Consolazione 5 e chi Io abbia por-
tato fino alla Chiesa di S. Nicola in car-
cere vicino al Tevere . JLa Via Sacra tra-
versava il Foro interamente lungo il lato
orientale 3 dal Tempio di Faustina all’ Ar-
co di Settimio 3 e quel tratto si denomi-
nava i tre Fati o sia Parche 3 ed ivi era-
no il Tempio antichissimo di Saturno 3
eretto da Tazio 3 poi quello di Giano Qui-
rino fondato da Romolo 3 e la magnifica
Basilica di Paolo Emiiio 3 mirabile per le
sue colonne di marmo Frigio.
Ore la Via Sacra imboccava nel lato
meridionale aveva l’Arco Fabiano 3 eretto
da Fabio il Censore 3 che l’ adornò degli
scudi tolti agli Allobrogi vinti ; li Tem-
pio di GiulioOcsare 3 e i nuovi Rostri fu-
rono in questo lato •
11 lato occidentale che si estendeva per
la lunghezza del Foro 3 ebbe presso la Chie-
sa di Santa Maria Liberatrice il rotondo
Tempio di Vesta 3 accanto 1 ’ altro de’ Ca-
stori , cui spettano le tre colonne bellissi-
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àt Roma . 47
me ; quindi il Comizio ) spazio alquanto
elevato dal Foro ove fu lecito al popolo
ed ai càvalieri di radunarsi per eleggere
alcuni Sacerdoti e Magistrati di secondo
ordine : vi si facevano i decreti della ple-
be s plebiscìtai c vi si agivano cause crimi-
nali de' rei 3 che talvolta ivi furono puni-
ti • Fu il Comizio separato dal Foro con
parapetti 3 plutei 3 e qui ebbe vicini alla
Curia i Rostri vecchj 3 specie di pulpito
isolato così detto da’ rostri di bronzo 3 ivi
affissi 3 delle navi tolte agli Anziati nella
prima vittori^ navale . Dai Rostri si face-
vano le arringhe al Comizio e al Senato 9
benché da Gracco contro il costume si fe-
cero verso del foro e del popolo. Venne
talvolta temporariamente coperto» e per la
prima volta quando Annibaie venne in
Italia 3 € si rammenta da Giulio Obse-
quente di avervi piovuto sanguc3 e nel 650#
ancoc latte*
Sopra del Comizio erano disposti in gi-
ro il Grecostasi 3 e la Curia : quello fu
ediSzio con portici ove gli Amb-sciadori
stranieri attendevano le risposte o di essere
presentati al Senato adunato nella Curia .
Questa prese il nome di Curia Ostiiia da
Tulio Ostilio che r eresse dopo avere ac-
cresciuto il numero de’ Senatori colle sei
principali famiglie di Alba distrutta; era
elevata dal Comizio per molti gradi » da’
quali fu precipitato il Re Servio Tullio da
Tarquinio il Superbo questa rinuovata da
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i
di Romd' 49
TEMPIO DI ROMOLO ‘
ORA CHIESA DI S. TEODORO •
A fine di onorafc questo luogo > ove fu-
rono ,esposti Romolo e Remo bambini , vi
fu costruito un Tempio dai primi Re di Ro-
ma ( ma non 9 come pretende un Itinera-
rio 9 da Tazio che mori 24. anni prima di
Romolo) e qui presso al fico Ruminale fu
eretta una lupa figurata ili atto di allattare
i due bambini 9 che si conserva in Cam-
pidoglio ni. Il’ appartamento delli-Conser-
vatori . 1 Cristiani convertirono il T empio
in Chiesa dedicata a S. Teodoro 9 che fu
ristabilita dal Pontefice Adriano I. nel 774-
c rifabbricata da Niccolò V. nel 1450. fu
finalmente ristaurata da Clemente XI. Si
conserva anche in oggi il costume di por-
tarvi i bambini malati 9 per ottenerne la
guarigione da questo Santo 9 che il volgo
chiama Santo Toso •
CHIESA DE’ SS. COSMA T DAMIANO
GIÀ’ TEMPIO DI REMO.
Ciuesto Tempio ancora fu prima del pas-
sato dedicato da’^ Romani ai fondatori di
Roma 9 ma Romolo avendo avuto dopo i
suoi tempj particolari 9 si distinse il pre-
sente col solo nome di Remo 9 come 1 al-
tro 9 in cui era la lupa 9 con quello di Ro-
molo . Convertito in Chiesa da S. Felice,lV.
dopo il 526. dedicata ai SS. Cosma c Da-
miano > fu da Sergio !• adornata 9 che ne
a
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ìtìaerarh
copri la cupola con lastre di piombo j circa
la fine del Secolo Vll« Fu ristaurata tutta
da Adriano I.' dopo il 780. , e fors* egli vi
adattò le belle porte di bronzo antico 9 gli
stipiti intagliati 3 e te due colonne di por-
fido . Leone 111 . ed altri Pontefici vi fece-
ro varj ornamenti 9 ma Urbano Vili, fu
quegli s che la ridusse allo stato presente 9
e per liberarla dalla umidità) alzò il pia-
no 3 e si servi della cupola per vestibolo)
conservando V antica tribuna 3 e facendo
dipingere di nuovo la Chiesa , e le anti-
che porte furono trasportate al nuovo in-
gresso.' In questo Tempio furono ritrovati
al tempo di Paolo 111 . i frammenti rhl
marmo 3 ne’ quali era grafita l’antica pian-
ta di Roma 3 che si veggono nelle mura
della Scala del Museo Capitolino .
, CASA AUREA DI VERONE .
Nerone 9 in ninna cosa piò dannoso che
|ìel fabbricare 9 non contento delle abita-
zioni Augustale e Tiberiana del Palatino 9
ne costruì una 9 che da quelle si estende-
>a sopra T Esquilie 3 e dovendo avere so-
pra della Via Sacra un transito per la co-
municazione 3 da questo prese il nome di
Tramìtorìa ; ma incendiatasi a caso 3 o a
bella posta 3 Neroue ne fece costruire una
seconda di estensione tale , che si disse ai
Romani di emigrarsene in VejO) per aver
luogo da poter abitare . Riuscì la nuova
di una ricchezza e magnificenza tale 3 che
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I
4ì Roma . r
sì chiami «casa <d' oros Domut ' /turca ; e
giunse ^ contentaflo col fargli dire ) che
allora gli 'sembrava di abitar come uomo •
-A formarsi una idea di tal Casa 9 basti di-
re» che il vestibolo fu capace di una statua
colossale alta ri 20. piedi ; ch'ebbe tre porti-
ci di mille piedi ciascuno ; uno stagno co-
me un mare » circondato tutto di edifìzj;
vi erano giardini » parchi » vigne » e bo-
schetti ripieni di ammali domestici e sel-
vaggi ; appartamenti brillanti per oro ,
gioje 9 madreperle » e marmi i pib preziosi •
iLe saie da convito avevano volte dalle quali
si spargevano acque odorifere e fiori na-
turalmente sopra de' convitati ; qualcuna
di esse era formata da un cielo mobile »
che imitava il moto degli astri ;" e i bagni
erano forniti da una prodigiosa quantità di
acque diverse - Svetonio e Marziale ci han-
no indicato cose tali di questa Casa « che
sembrerebbero incredibili » :Se le colonne,
i bronzi » ed i marmi,» che si congettura
avergli appartenuto» non 1' avessero con-
fermato » tanto essi conservano dì bellez-
za. Tuttavia uu' abitazione così meravi-
gliosa non durò che un qualche anno dopo
la morte del fondatore » perchè giunto
Vespasiano all'imperio restituì» secondo
V espressione di Marziale» Eoma a se me-
desima» e ridette al popolo quanto un pa-
drone ingiusto si era usurpato per sua par-
ticolare sodisfazìone .
c % *
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52 Itìaerarh
Vespasiano però 5 bastantemente avaro e
molto sensato 5 non distrusse stoltamente
c demolì tutte queste opere dispendiose
c mirabili 3 ma ne ridusse a benefizio pub-
blico l’uso; quindi T immenso Vestibolo
fu convertito nel celeberrimo Tempio del-
la Pace ; lo splendido Atrio divenne va-
sta piazza per la costruzione delle machi-
ne teatrali 3 e diè campo per ammirare il
Neroniano colosso di Zenodoro 3 che tolto
a quel principe scelerato 3 se ne fece al So-
le la dedica . Sorse dal fondo di quello
stagno la meraviglia del mondo 3 1’ an-
fiteatro Flavio 3 qual montagna marmo-
rea . Quel triplicato Portico 3 ciascuno di
mille piedi 3 formò il recinto delle pub-
bliche Terme 3 che vi stabili poi Tito col
magnifico edilizio nel mezzo del campo ;
c demolito finalmente quel transito al Pa-
latino sopra della Via Sacra 3 diè luogo
ai Romani di erigere 1* arco trionfale al
clementissimo Tito divinizzato • c
TEMPIO DELLA PACE . ■
I tre archi 3 che restano del gran Tcm-
*pio dedicato alla -Pace da Vespasiano do-
po il suo trionfo della Giudea 3 non sa-
rebbero sufficienti ^ dare una idea di sua
ricchezza e magnificenza 3 se non si tro-
vassero descrizioni di' esso bastantemente
circostanziate negli scrittori contempora-
nei • Bastano però questi avanzi -a dimo-
"«trarci eh’ era il pi^ vasto edifico dell*
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f''»' •,
dì Roma»’
universo , e la di lui forma ci accerta di
aver prima costituito il gran Vestibolo del-
la Casa Aurea di Nerone coll’ ingresso sul-
la Via Sacra 5 incontro all’ altro ch’ebbe il
Falatio alla Porta Mugonia nell’altura pres-
so l’Arco di Tito. La lunghezza di que-
sto Tempio era di piedi joo» e la sua lar-
ghezza dì 200. non rimane di esso che
una parte laterale formata da tre grandi
archi 3 de’ quali quello in mezzo termina
con una tribuna 5 aggiuntagli posterior-
mente ) acciò servisse di tribunale . La
volta della navata grande poggiava sopra
di otto colonne Corintie di marmo Greco
scannellate , delle quali l’unica restata fu
drizzata da Paolo V. nella piazza di S. Ma-
ria. Maggiore : tutte le volte erano ornate
con cassettoni di stucchi dorati 5 c le mu-
ra rivestite di marmi mischj j come il pa-
vimento . Oltre l’ingresso principale 5 che
vi fece Vespasiano , preceduto da un por-
tico , n’ ebbe uno su la Via Sacra , che
formò r ingresso laterale in mezzo alla
lunghezza nel tempo di Nerone . Non so-
lamente Vespasiano vi depositò tutte le
ricchezze portate dalla Siria 5 ma ancora
le piò preziose spoglie del Tempio di Ge-
rusalemme • 1 piò ricchi cittadini vi ave-
vano depositati i loro tesori ) come in un
luogo di sicurezza sotto la garanzia e pro-
tezione della Pace, dell’Imperatore > odel
Senato ; era decorato di statue le piò per-
fette 3 e di pitture de* piò celebri maestri
c 5
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54 hìa erario
dell’ ^antichità . Questo edilizio si magni -
fico e pre2Ìoso> per gli ornati e riccherze
che racchiudeva > fabricato con una soli*
dità che può rilevarsi da ciò che sussiste 9.
divenne preda delle fiamme im secolo do-
po 5 insieme col tempio di Vesta 5 ed al-
tri singolari edifizj * ' '
Erodiano che parla di quest*" accidente
si funesto pel pubKca e per li particolari'
i piò ricchi 5 che furona cosi ridotti all’ -
estrema povertà x_ dice che non si sapeva
a che attribuirne la cagione >. noa fii pre-
ceduto da temporale alcuno j soltanto si
era sentita qualche leggera scossa di, ter-
remoto y che secondo il rapporto di questo
storico y fece uscire dalle viscere della ter^
ra un fuoco segreto 9. che sviluppandosi ri-
dusse in cenere questa fabrica e quanto-
gli era vicino 9 eoa tanta rapidità ed im-
peto 9 che non si potè portar fuori cosa
alcuna ; e che de* ruscelli di metallo fuso*
scorrevano per la Via Sacra insieme coll*
acqua che inutilmente si gettava per estin-
guere le fiamme*
In una base trovata pressa di questo
Tempio vi era questa iscrizione
Paci . Aetetnae.^ Domut . Imp»
Vespasiaaì , Caesaris . Aug^ Ltberorumqua
Ejui , Sacrtm •
ARCO DI TITO .
Quest’ Arco è il piò antica de’ tre che
sussistono a Roma > ed il nuuorc y ma pe-
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^ dì Roma »
rb il pib elegante; i bassirillevi -de’ qua-
li è decorato sono di un eccellente, lavo-,,
ro ; in uno sì vede questo Principe nel
carro .trionfale tirato da quattro cavalli di
fronte r preceduto da’ littori » e accompa-
gnato dal Senato e dall’ armata . Dietro
TEroe una Vittoria in piedi tiene con- la
sinistra un ramo di palma Giudaica > e con. ,
la destra una corona che gli pone sulca-.
po . La figura di Roma succinta e galea-
ta avanti del. carro T introduce nella città
per la porta indicata con un arco . Q,ue-
sto bassorilievo è benissimo eseguito > con
una precisione e finezza mirabile di dise-
gno ; i cavalli sopra a tutto sono resi con
la verità della natura medesima . Nell’al-
tro bassorilievo vi sono le spoglie del
tempio di Gerusalemme portate in trion-
fo > il candelabro di oro a sette braccia
le trombe di argento a la tavola de’ pani
di proposizione » una specie di cassa qua- '
drata che figura l’arca dell’ alleanza 3 che
i Giudei avevano fatta ad imitazione di
quella di Mose 3 della quale essi da gran
tempo non erano pib in possesso . Que-
st’ Arco ebbe nell’ uno e nell’ altro pro-
spetto quattro colonne Composite scandia-
te 3 che sostengono un cornicione 3 il di cui
fregio con figure scolpite rappresenta il
rimanente della pompa 3 e fra queste si
distingue il fiitme Giordano giacente ; ma
tutte queste sculture sono assai mutilate 3
e delle colonne ne , rimangono sole.quaw
t9> 3 ma npn intere ^ c 4 ’
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$6 hitteraùù '
Sopra del cornicione - nell’ Attico dalla
parte 'del Colosseo si legge
S. P* Q. R.
DIVO TITO bivi VESPASIANI F.
VESPASIANO AVGVSTO.
la qualità di Divo data a Tico » ed il ve>
dersi in mezzo della volta la di lui figu-
ra togata ) assisa sopra di un’ aquila 9 non
lascia dubitare che quest* arco fosse de-
dicato dopo la morte del medesimo •
Nel considerarlo si richiama necessaria-
mente la memoria del trionfo il pih ma-
gnifico 9 di cui i Romani abbiano goduto
lo spettacolo ; Vespasìattui et Titus Impera-
toret i magaificum agentet de^Jadaets trium-
pbum 9 Vrbem ingressi sunt 9 pulcbram et
ignotum antea cuactìs mortalibus inter tre-
centos viginii triumpbos , qui a conJithne Vr-
bis ttsque ad id tempus ac ti crani y toc spe-
staculum fuit . ( Paol» Oros- 1 . 7. c. 9. y
Le ricchezze immense che la conquista del-
la Giudea fece passare a Roma 9 la glo-
ria di aver soggiogata una nazione 9 che
si era difesa con tanta costanza ed osti-
nazione contro tutta la potenza Romana >
resero questa pompa 9 cosi magnifica per
se stessa 9 pih interessante ancora per la
gloria del nome Romano • Sotto di que-
st’ Arco passava la ’ ^
VIA SACRA ,
Quasi tutti i monumenti celebri . de’qua-
ti si è parlato a erano lungo di questa
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dì Roma» 57
Via 5 detta iSàcJ^a a pe/chè per essa si por-
tavano in ogni mese le cose sagre alla
rocca a e per essa gli Auguri partendo
dalla rocca solevano portarsi a prendere
gli augurj . Questa via aveva il suo prin-
cipio al Sacello di Strenia presso il Co-
losseo e le Carine a clic si chiamò capai
Sacrae Vìae a e salendo passava sotto 1’ Ar-
co e in quest’ altura era detta Summa Sa»
era Via , la discesa dall’ arco fino all’ im-
bocco nel Foro Romano a ove fu già un
altro Arco denominato Fabiano a chiama-
vasi ciivus sacer a traversando poi il Foro •
si confondeva con esso a benché ivi aves-
se r altro nome i» tribus Patii a (_ Fati f
Romani chiamarono le Parche ) e final-
mente passando sotto 1’ Arco di Settimio
Severo a e salendo il clivo Capitolino giu-
gneva alla rocca a ove aveva il suo ter-
mine •
CHIESA DI S. FRANCESCA ROMANA
E TEMPIO DI VENERE E ROMA.
Dopo la metà del secolo Vili, il Pon-
tefice Paolo l 'fabricò questa Chiesa a che
allora fu dedicata agli Apostoli S. Pietro
e S. Paola; ricostruita da S. Leone IV.
s* incendiò sotto di Onorio Ili. e quindi
rinnovata si chiamò S. Maria Nuova a e
Chiesa di S. Francesca Romana a e ne’
tempi di Paolo V. fu ornata della faccia-
ta da’ Monaci Olivetani che 1’ hanno in
cura. Conservasi quivi a entro un nobilis-
® S
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58 hìrterarìo
simo sepolcro di metalli e pietre di gran
valore fatto con diségno del Bernini j il
corpo di S. Francesca Romana, li sépot*
ero di Gregorio XI. che riportò d*^Avi-
enone a Roma la sede Pontilìcre merita,
di esser veduto* Dal Convento di questa
Chiesa si passa ad un cortile j ove si ve-
de una gran tribuna addossata ad una
consimile che riguarda il Colosseo : sono
queste due tribune della stessa grandez-
za 5 e ornate nel modo medesimo ? gira
Decloro lati una fila di nicchie tonde e
quadrate alternativamente « fra le quali vì
furono delle colonne; e le volte erano or-
nate con cassettoni di stucco dorato .
Si credettéro già i due tempj uniti del
Sole e della Luna ^ spettanti T Oriente e
1 ’ Occidente j si dissero ancora d* Iside e
di Serapide 9 ma presentemente non può
dubitarsi che siano gli avanzi delle due
Celle unite del Tempio di Venere e Ro-
ma 3 Architettura deir Imperator Adria-
Bo 9 circondato tutto da ponici 9 retti da
superbe colonne di granito 9 gli avanzi
delle quali si veggono sparsi quà e là
ne’ lati del medesimo . Questo Tempio ce-
leberrimo era di due facciate 9 e di die-
ci colonne di fronte ; la facciata verso il
Colosseo appartenne a Venere 9 l’ altra ver-
so il Campidoglio a Roma . Si disse già
che questo sito fu prima occupato dall*
Atrio della Casa Aurea di Nerone 9 poi
dal di lui Colosso» qui eretto da Vespa-
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di Roma • S 9 '
shnoi e finalmente trasportato il Colosso
da Adriano presso al Colosseo > vi costruì
egli questo Tempio di sua architettura j
e di quella magnificenza che le rovine di-
mostrano ►
ORTI FARNESIANI .
Sopra del celebre monte -Palatino j e
sopra Te rovine del gran Palazzo de Ce-,
sari costruì Paolo IH* Farnese 5 li suoi
Orti o giardini y che hanno T ingresso prin-
cipale nel Campo Vaccino incontro al Tem-
pio dtTla Pace y con un prospetto- tatto
da Vignola ornato di colonne e di due
Garratidi al di sopra . Questi Orti occu-
pano la maggior, parte del monte Palati-
no 5 che nulla conserva del suo- antico
splendore 5 datogli dagli Imperatori che vi
avevano fissato il l'oro soggiorno > per cui
si era accresciuto a quei monte la sua
venerazione
Ecce Palatine crevit reverentia monti
Exultatqae babìtante Beo ....
non vi si vede ora che qualche vigna- e
orto- con pochi alberi. In una parte, di
questo- si scende in un sotterraneo j ove
si trovano li cosi detti » -
BAGNI DI LIVIA, '
■ i
Moglie di Augusto . Consistono in due
piccole stanze con volte ornate di pittu-?
re assai graziose in fondo di oro 9 ador*
no di piccoli bassirilicvi di stuccos, assai
c 6 .
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5o Itinerario
stimati . Si trova ancora nello stesso giar-
dino un grati spiazzo che si crede essere
stato r ippodromo * Un poco pifi in alto
s’ incontra la
villa spada, e bagni di NERONE.
Questa Villa appartenne ài Marchese
Magnani , e presentemente ha mutato pa-
drone : occupa una parte del Palazzo de^
Cesari , di cui si vedono ancora alcuni
sotterranei o sale , chiamate i bagni di
Nerone, scoperti Tanno 1777. Vi sono
nel casino alcune pitture , e fra queste due
piccoli quadri in una volta , uno rappre-
sentante Ercole , e T altro le Muse , ol-
tre una Venere che si crede di Raffaele.
Vi è un resto di balcone , eh’ è stato ri-
stauratoj dal quale si pretende che i Ce-
sari dassero il segnale per li giuochi che
si celebravano nel Circo Massimo sotto
del monte •
META SUDANTE .
Nel piano del Colosseo avanti l’Arco
di Costantino, si vede un avanzo di una
fontana chiamata la Meta Sudante s per-
4:hè aveva la forma conica rotonda de’
termini che si mettevano all’estremità del-
la spina de’ circhi : 1’ acqua sgorgando in
^ima la bagnava tutta intorno , e si span-
deva in una gran vasca , molto opportu-
na al dissetamento del popolo , special-
mente in occasione de’ giuochi .
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di Roma» €i
ARCO DI COSTANTINO .
La bellezza , la magnificenza ^ e la si-
tuazione di quest’ Arco fanno quasi evi-
dente che l’arco trionfale eretto a Traja-
no nella prima Regione si cangiasse €
riducesse così per dedicarlo all’ Imperator
Costantino in occasione della vittoria da
lui riportata sopra del Tiranno Massenzio
e della di lui fazione 5 secondo l’iscrizione
dal Senato Romano e dal Popolo • 1 vo-
ti vicennali che vi sono notati portano
l’arco all’ anno gzó. dell’ Era Volgare:
l’architettura è di una grande e bella for-
ma con tre arcate ; in ambedue li pro-
spetti vi sono quattro colonne scannella-
te di giallo antico e di Ordine Corintio
che sostengono un cornicione che risalta
dal pilastro sopra di ogni colonna ^ e so-
pra questi risalti sono posate otto statue
di Daci prigionieri . Gli otto medaglio-
ni 5 tutti i bassirilievi dell’ Attico 5 e li
due grandi sotto l’ arco maggiore rap-
presentano le spedizioni , le guerre 5 è le
vittorie di Tramano ; ma non si può soste-
nere che siano stati tolti dal Foro di questo
Imperatore j perchè dopo la morte di Co-
stantino quando il suo figlio Costanzo ven-
ne a Roma quel foro era ancora intatto 5
e destò le di lui meraviglie ; vi si conosce
però nelle dette sculture dell’Arco il me-
desimo gusto di disegno 3 ecl il genio stes-
so della Colonna ;Trajana j 1 * arte era al-
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flz Itinerario'
lòr» nella sua perfezione ? ma tutta la par-
te aggiunta nei tempo di Costantino e
le sue sculture sono simili all altre ope-
re di quel secofo y nel quale le Arti era-
no in gran decadenza, e vicine a quella*
barbarie , d’^ondc H cavarle ha costato
tanta pena - Sopra degli archi minori si
legge i/otii X. t/otii XX. che esprimo-
no i voti pubKci che il Popolo* Romano
faceva di dieci in dicci anni- per la con-
servazione degr Imperatori • costume sta-
bilito sotto di Augusto , e. che durava an-
cora ne’ tempi di Costantino- Le parole
Sic X- Sic XX‘ che sono nell’ aftro pro-
spetto hanno il medtesimo significato.
ANFITEATRO FLAVIO ;
DETTO IL COLOSSEO.
Nel mc*20 dell’antica Roma, ove Nerone
,^^^aveva fatto il suo stagno, costruV Vespa-
siano quest’ Anfiteatro dopo il Trionfo del-
la Giudea , per comjMre il prt^etto for-
mato da Augusto t Amphyibeatrum Vrbe me-
dia y Ut deittoasse eompererat Attguitum :
così Svetonio r fu terminato perb e dedi-
catoda Tito suo figlio l’hanno 8ì?» di Ro-
ma - Si dice 5 che il suo nome di Coloueo
' venga datCofosso celebre di Nerone , e-
retto da Vespasiano nell’alto presso la Via
Sacra, dedicato al Sole, e poi qui tras*-
portato da Adriano nel piano dell’Anfitea-
tro; ma la machina è piò che colossale
per se medesima, avendo 1610. piedi di gì-
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I
I
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di Roma -
roj e nel suo diametro maggiore j8i. pie-
di} 481. nel minore, e ijj. piedi di al-
tezza;^ costruzione la. di cui magnificenza
superava le Piramidi di Egitto 5 il Tempio
di Efeso , e le altre meraviglie del Mondo .
Egli è certo y che le sue rovine y nello sta-
to stesso in cui sono } danno la più grande
idea della potenza , che lo fece costruire :
dodici mila schiavi Ebrei condotti a Roma
vi lavorarono- senza intermissione per più
anni »
Questo superbo Anfiteatro era destinato
particolarmente al combattimento delle fie-
re } dc’^ gladiatori , e talvolta ad altri' spct*
tacoli de’^ Romani . E’ di figura ovale ,
quasi tutto di travertino » con doppio por-
tico nel giro esteriore y con 80. arcate Ìii
ciascun portico, sostenuto da pilastri qua-
drati di sei piedi di larghezza ; ha quattro
piani ; le arcate de* tre primi sono ornate
in ciascun piano di ordine diverso;, le pri-
me nel basso sono Doriche 5 nel secondo
Joniche , e nel terzo Corintie ; il quarto
piano consiste in un gran muro con doppio
ordine di finestre , poste fra pilastri di or-
dine Corintio •
Le arcate esterne del pianterreno erano
segnate con numeri Romani dall* I. al
LXXVl. perchè le arcate de* quattro mez-
zi non ebbero numero j furono alquanto
più spaziose > e servirono le due in mezzo
della iui^hezza per ingressi Imperiali > e
le due in mezzo della larghezza per 1* in-
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6^ Uìitcrarìo
trodu2Ìone delle machiiie , e per T uso de-
gli inservienti . Sussistono ancora i nume-
ri dalXXllI. al LIV.3 e fra il XXXVllU^
e XXXIX. cade l’arcata dell’ ingresso Im-
periale senta numero 5 e che fu decoratà
da due colonne di pavonazzetto scandiate;
d’ onde risulta , che il numero !• restò alla
sinistra dell’ ingresso opposto verso del
Circo Massimo 5 che fu il principale.
Questi ordini diversi erano disposti in
modo 3 che il primo aveva più aggetto che
il secondo 3 e cosi gli altri : le pietre era-
no unite fra loro con perni di bronzo 3 e i
barbari per toglierli hanno deteriorato as-
sai questa costruzione . Sotto il lagrimato-
re 3 che termina il quart’ ordine 3 vi erano
in tutto il giro 240. buchi quadrati , ne*
quali si racdiiudevano altrettanti travi 3
che poggiavano ciascuno sopra di un men-
solone 3 ed ai quali erano attaccate le cor-
de che reggevano il velario , che copriva
r Anfiteatro quando, occorreva . :
Circa l’ interno questo è tutto rovinato;
niente più resta del pulvinare dell’ Impera-
tore 3 nè del podio in cui sedevano la Fa-
miglia Impariate 3 i Principi esteri j i Con-
soli ed i Magistrati ; soltanto dalle rovine
delle volte si può arguire come fossero dis-
posti in giro li gradi 3 che vi furono appog-
- giati . Vi erano tre ordini di corridori dop-
pj 3 gli uni sopra degli altri ; ne rimane an- (
cora un lato intiero 5 e solido in qualche J
porzione 3 come fosse ora costruito ; i due
Digitiz‘
l(
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dì Roma»
cofridori in ciascun piano hanno i^^piedi di
larghezza , ed il pavimento è di un cemen-
to y che ha la solidità del marmo y rico-
perto di piccoli mattoni posti a spina > la-
voro detto op*s spicatum .
Le proporzioni di quest* edilìzio erano si
belle e s\ giuste 5 che non vi è cosa cht
sembri gigantesca o pesante. Per giudicar
bene della sua vastità bisogna- salire nell*
alto , reso ora praticabile , ma camminarvi
con precauzione 5 a motivo delle aperture
fatte nelle volte y quando ne furono tolte
le catene y e gli scalini di pietra .
Quando quest’Anfiteatro non fu pifi di
uso pe’ giuochi , venne abba»ndonato j e
non fu considerato che come una cava di
pietre ; forse si progettava di distruggere
li resto deir esterno , quando Clemente X*
tocco dal vederne l’arena y bagnata dal san-
gue di tanti Martiri» prostituita ad usi pro-
fani y e spesso colpevoli » fece ripararne le
porte y che si tenevano serrate di notte > e
chiuderne con muretti le arcate ; fece co-
struire intorno 1* arena de’ piccoli altarini
scoperti in memoria della Passione » ed
una Cappelletta » e vi stabilì un’ eremita >
che risiedesse nell’Anfiteatro » curando che
non vi si praticasse cosa indecente . Be-
nedetto XIV, fece ristaurare nel 17J0,
1 ’ opera di Clemente X. vi aggiunse nuo-
vi ornamenti , e concesse delle Indulgenze
a coloro che facessero delle preci ai detti
altari > che chiamaronsi Fio Crucis •
#6 Itifterarh
Ma era riservato alPimmortal Nostro-
Sovrano Pio VII. felicemente regnante di
assicurare dalla rovina una gran porzione
deir edifizio j mediante uno sperone della
massima solidità» e che produce Pammi--
razione dello spettatore . A LUI si devono
'fc sgonìhro dellè~tèrre » i restauri neces-
sari » e lo stato presente di un monumen-
to sV rispettabile .
Gli scavi recenti fatti per ordine dei-
medesimo hanno dimostrato ad evidenza che-
tanto il podio » quanto P arena erano so*
strutte 9 e che la manovra necessaria ^1
combattimento delle fiere si faceva ne* sot-
terranei ; quindi il podio » e molto più
1* arenà ebbero bisogno di risarcimenti
continui » che si sono trovati o buoni o
più e meno cattivi secondo iL diverso*
tempo» in cui si fecero.
Terminava P interno di questo Anfitea-
tro nell’alto con un portico di ottanta co-
lonne di marmo » sopra la gradinata pure
di marmo» le coFonne rimanevano a piombo
de* pilastri che separano il primo dal se-
condo portico esterno. Gli architravi e
gli ornamenti delle So. colonne erano dir
legno dorato » come ancora il soffitto t e
H gradi sopra e sotto di questo soffitto
erano ancor essi di legno > e perciò negli
antichi scrittori si trova menzione d’ in-
cendi accaduti nclPAnfiteatro Flavio» che
ne impedirono Piiso per qualche tempo .
I Regionari dicono capace di '87. mila
Digitized by C^ooi
[le
ài Roma i 67
spettatori » Di qui passando sotto 1 * arco
di Costantinoi si vedono* gli avanzi deH*^
aquedotto- che portava le acque al Pala-
tino X e dopo s' incontra su la sinistra la,
CHIESA DI S- GREGORIO*
la casa della famiglia Anicia $ dalla
quale discendeva S* Gregorio iL Grande ,
fu da lui convertita in Monastero 9 ove
egli risiedette, fino all*' anno 590* in cui
fu eletto Pontefice s e in onore dell*’ Apo-
stolo S. Andrea egli vi eresse la Chiesa
ancora esistente • Dopo la di lui morte
sopra la sua casa vi fu eretta questa Chie-
sa in suo onore ; alla quale il Cardinale
Scipione Borghese nel 16^^. fece aggtu-
gnere un doppio portico 9 la facciata 9 e
la scala con disegno di Gio* Battista So-
ria* Clemente Xi*. eresse di nuovopla Chie-
sa 9 terminata nel 17J4> con architettura
di Francesco Ferrari . II quadro dell* aitar
maggiore di Antonio Balestra Veronese 9,
il San Romualdo d’ imperiali , e la Ma-
donna co’Santi deirOrdine:di Pompeo Bat-
toni sono lodevoli opere del passato se-
colo 9 unitamente alla volta di Placido Co-
sta nzi 9, presentemente è in custodia de**
Monaci Camaldolesi 9 fondati da S. Ro-
mualdo circa l*^anno 970*
Alla sinistra di questa Chiesa, vi sono»
tre Cappelle » dedicate a S. Silvia 9- a S«l An-
drea '» c a S* Barbara 9. rinuowatc. dal Car-
dinal Baronio* L*‘altare di quella, di S. Sii-
Itìnerarh
via 3 madre di S. Gregorio 3 è ornato di ala*
bastro fiorito 3 e da due colonne di* por-
fido verde rarissimo s ed ha la statua del-
la Santa 3 di Nicolò Cordelieri scolaro
del Boriarroti • La volta della tribuna fu
dipinta a fresco da Guido per ordine del
Cardinal Borghese nel i6©S. e rappresen-
ta un concerto di Angeli 3 opera molto
stimata 3 sebbene non sia delle piò insi-
gni di quel gran maestro.
La Cappella di S. Andrea è architettu-
ra di Domenichino 3 che vi dipinse a fre-
sco in un lato la Flagellazione del Santo 3
opera celebre quanto altra mai per. 1’ es-
pressione e correzione di disegno 3 come
per la forza del colore ; 'può considerarsi
per un vero capo d’opera. Guido nella
parete incontro vi fece il compagno 3 cioè
l’Adoraaione della croce 3 fatta da S. An-
drea prima del martirio ; quadro di gran
merito ed eseguito con bravura da mae-
stro . L’altar maggiore ha un quadro cou
la Madonna ‘S. Andrea e San Gregorio >
ed è ornato con due colonne di verde an-
tico .
Nella terza Cappella di S. Barbara vi
è una statua di S. Gregorio sedente 3 aboz-
zata da Michelangelo e finita dal Corde-
lieri . Alla tavola di marmo posta nel
mezzo vi pranzavano ogni giorno dodici
poveri pellegrini 3 che S. Gregorio stesso
serviva 3 e dove vidde un giorno un an-
gelo 3 che vi occupava ua posto per cui
piiiKizcxi by Googl<
dì RoHa •
si determinò il 'Santo ad aggiugnervt un
tredicesimo povero .
Sortendo dalla Cappella si mirano, in-
contro le rovine del palazzo degli Augu-
sti sopra del Palatino* Di questo super-
bo edilìzio non resta che un gran nume*
ro di arcate 9 le une sopra delle altre 9 e
di piloni di muro mezzi, rotti e caduti 9
che mostrano ancora qualche traccia de’
belli portici e facciate che gli ornavano 9
e sopra de’ quali si vede crescere 1’ ede-
ra e gli arbusti 9 che offrono de’ punti di
vista assai pittoreschi 9 che sono di molto
uso ai paesisti nella composizione de’ lo-
ro quadri . Di qui voltando a destra, si
sale per 1* antico clivo di Scauro alla
CHIESA DE* SS. GIOVANNI 9 E PAOLO.
Per commando di Gioviano Cesare fu co-
struita questa Chiesa dal Santo Monaco
Pammachio nel <400. in onore de’ Ss. Gio-
vanni e Paolo 9 fratelli Martiri 9 sopra la
loro medesima casa. Venne poi ristaura-
ta da S. Simmaco Papa nel 498. 9 da
Adriano I* nel 772. dal Cardinal Sutrino
sotto Adriano IV. verso la metà del se-
colo XII. 9 e circa la metà del XV. da
Latino Cardinal Orsini, e finalmente sotto
Clemente XI. il Cardinal Fabricio Pao-
lucci rifece tutta la Chiesa 9 e le CappeL-
le 9 e fu data ai PP» della Missione da*
^uali passò ai Passionisti 9 che vi tengono
i santi esercizj.
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7 » hUerarh
Da nn portico sostenuto da otto coloa*
ne Jonichc di granito si entra nella Chie-
sa * <livisa in tre navi da 24. colonne dì
Tarj marnila con pavimento in alcune par-
ti tessellato -di marmi c porfido:; 1* aitar
•maggiore ^ ornalo con quattro colonne 5
e la volta deUa tribuna fu dipinta da Po-
marancio -a le di cui pitture sono le mi-
gliori di questa Chiesa .
Dalla parte sinistra nella piazza si en-
tra per un portone ove si veggono anco-
ra molte rovine antiche > e particolarmen-
te sotto del campanile alcune arcate dì
tina costruzione tutta dì travertino ? della
data medesima del Colosseo , eretta da
Vespasiano o da’ suoi figli 3 che potè ser-
vire di VJvarium , o serbatoio di fiere ^
cd anche in parte per sostruzione a quel-
la falda del Celio . Viene detta comune-
mente Curia Ostilia , fetta per gli Alba-
ni da Tulio Ostilio^ il quale nè potè co-
struire con questa pietra ^ nè fece altra
Curia che quella durata fino al 676* dì
Koma 3 da lui eretta presso al Foro Ro-
mano 3 neli’anuo 86. dopo dì aver accre-
sciuto il numero de’ Senatori con le sci
primarie famiglie della città di Alba 3 che
da lui venne distrutta • Una glossa fatta
xon evidente ignoranza al testo di jVìttore
della Regione Celimontaua è 1’ unico fon-
damento dì questa seconda Curia Ostilia 3
che non si trova in Rufo 3 e non esi-
stita che neir imaginazione de’ moderni #
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4ì Roma, *ji
ARCO DE* CONSOLI DOLABELIA
£ SILANO.
• Quest’ Arco j costruito di travertino
sotto i detti Cousoll i’auno 76^
ma, fu fatto .per farvi passare sópra le
acque, Giulia dal Celio al L alatino , e la
Marcia all’ A ventino 5 e di U per i pon-
ti in Trastevere; in seguito servì anco-
ra a Nerone per l’istesso oggetto.
VILLA MATTEU
11 Duca Ciriaco Mattei fece costruire
questa Villa 1 * anno J572. ch’era una vol-
ta la più bella che vi fosse in Roma ; in
mezzo di un piacevole prato 3 disposto in
forma di circo 3 vi fu eretto un Obelisco
di granito d’ Egitto di due pezzi 3 uno
de’ quali coperto di geroglifici. La bella
collezione 3 che la rendeva pregevole 3 di
statue 3 busti 3 bassiriiicvi ed altri marmi
antichi è stata in parte trasportata ne’Mu-
sei; ed in parte accresciuta dal nuovo Pos-
sessore 3 e questa Villa resta ornata tuttora
da molte statue e marmi • S.A. il Sig. Prin-
cipe della Face 3 cui appartiene 3 se ne oc-
cupa in modo che non gli rimane a de-
siderare il suo antico splendore. Vi so-
no nella medesima de’ belli punti di vi-
sta e colpi d’ occhio superbi 3 dovunque
uno si rivolga •
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ya' • Itìnerarh
CHIESA DI S. MARIA IN DOMNICA
DETTA LA NAVICELLA .
Accanto T ingresso della Villa Mattel
vi è questa Chiesa 9 una volta casa di
Ciriaca 9 matrona Romana 9 che sepclì San
Lorenzo nel suo podere 9 dove è la Chiesa
fuori le mura . Leone X. la fece rifabri-
care con disegno di Raffaele . Vi si veg-
gono 18. colonne di granito nero e ver-
de 9 che sono stimatissime 9 e due di por-
fido che adornano il presbiterio. Le pit-
ture del fregio sono di Giulio Romano e
di Pierino del Vaga • Fu detta in DomiU
ca 9 perchè corrisponde alla parola Greca
Ciriaca , nome della Matrona ; Ora si
chiama
LA NAVICELLA .
Viene cosi detta dalla piccola barca di
marmo 9 che si vede nella piazza avanti
la Chiesa 9 postavi da Leone X. che ha
1^. palmi dì lunghezza 9 di buona forma 9
di scultura non molto stimata ; In que-
sto sito anticamente vi furono gli allog-
giamenti de* soldati pertgrmi , cioè fore-
stieri ; come hanno dimostrato le iscri-
zioni antiche rinvenute presso di questa
Chiesa 9 c ne’ contorni •
CHIESA DI S. STEFANO ROTONDO.
Si è dato il nome di Tempio di Clau-
dio 9 e anche di Fauno a questo edifìzio 9
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s
di Roma • 7?
la di cui costruzione non conviene ad al-
cun tempio di pagani a che nan fecero
mai irregolarità e mescolanza di ordini
diversi a onde conviene riconoscervi la de-
cadenza delle Arti a e non vi è che la lo-
calità ed il fondamento a che potrebbero
attribuirsi al Tempio di Claudio a ma piit
ristretto e senza 1 ’ ultimo recinto . La \
Chiesa dunque qui stabilita fu erètta da
S. Simplicio 1 . r anno 467, e dedicata a
Stefano Protomartire ; S. Gregorio Ma-
gno le assegnò il titolo di Cardinal Dia-
cono. Papa Teodoro 1 . vi ripose i corpi
de’ SS. Primo e Feliciano . Nicolò V, nel
14J4. a e Innocenzo nel 1488. la ristau-
rarono a e finalmente Gregorio XIII. e il
Cardinal Gentili* Si chiama S* Stefano
Rotondo a perchè tale è la sua figura ; è
ornata con 56. colonne antiche a disposte ‘
in due fila a quasi tutte Ioniche a di grani-
to a C 6* sole Corintie scannellate di mar-
mo Greco • Nt’ muri della navata pie- "
cola si vedono molte pitture a rappresen-
tanti varj martirj di Santi a fatte dai Po-
marancio a e dal Tempesta ; questa Chie-
sa nel suo interno dà una idèa di gran
magnificenza a che non cede rgli antichi .
Si sono impiegati nella costruzione di
alcune volticelle esteriori a ora dirute >
alcuni piccoli vasi di terra rossa a simili
a quelli a che si trovano nelle volte della
Cljiesa di S. Vitale a Ravenna a opera
del tempo di Teodorico , che corrisponde*
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74 Itinerario \
• a quello di S. Simplicio . Il pavimento *
' è un cemento , di cui non si conosce il
- pi^ duro e compatto • Sortendo da que-
’ sta Chiesa sì prende il camino di S. Gio-
'vanniin Lacerano^ ove poco prima di giu*
gnere all’ Ospedale di S. Giovanni, voi- *
-tando a sinistra per una strada aperta da
Fio IV. si sale alla maggiore altezasa del
Celio , ivi sopra le vestigia di un palaz-
zo abitato da Pasquale II. in tempo che
si ristaurava il Lateranense , lo stesso Fio
IV, fece edificare un monastero per le
fanciulle Orfane , annesso alla
CHIESA DE’SS.QUATTUO CORONATI.
Si crede che il Papa Melchiade possa
aver fondata questa Chiesa , perchè sot- "
to' S. Gregorio Magno si trova già Tito-
lo . Fu rifatta da Onorio 1 . e ristaurata
da Adriano !• da S. Leone HI. e con pif»
magnificenza dal Pontefice S. Leone IV.
•Incendiata da Guiscardo fu riparata da
Pasquale lU nei mi. Stefano Card, di
S. Maria in Trastevere , sotto Innocenzo
111 . vi aggiunse la Cappella di S. Silve-
stro, e l’abitazione . Alfonso Carrillo Card»
Spagnolo sotto Martino V. fece nuovo
ristauro ; Enrico Card. , e poi Re di Por-
togallo, Titolare vi fece il soffitto , e in
ultimo Giovanni Garsia Card. Millino nel
1624^ ridusse la tribuna allo stato pre-
sente . ‘ •
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di Roma .
'Nel primo porti:o incontro all’ ingres-
so si trova a destra l’antica Chiesetta,
detta S. òilvestro io porticu^ con memorie
e pitture anteriori al risorgimento delle
arti • Si passa poi all Atrio 3 ove si veg-
gono in parte murate dieci colonne di
granito e di marmo scannellate- La Chie-
sa piccola 3 ma della forma dell’ antiche
Basiliche 3 viene divisa intronavate da 4.
colonne per parte di granito 3 con capitei- '
Il Corintj e^ Compositi 3 i quali sostengono
con archetti uh gran muro 3 su cui «altre
4. colonne per parte 3 minori e di mar-
mo, divise da plutei dello stesso mar-
^ mo, danno una bell’idea delle antiche
Basiliche , e degli ambulacri che per cora-
niodo si costruivano sopra le navate la-
ttrah . 11 pavimento è tutto tessellato con
lavori di marmi duri, ed in alcune parti
con frammenti di antiche iscrizioni . Per
due scale laterali si scende all’ altare sot-
terraneo, dietro al quale, sono tre gran-
di vasi, uno di porfido, l’altro di gra-
nito , ed il terzo di metallo , ripieni di
sagre reliquie di Martiri.
Prale pitture, delle quali è ornata la
'-blesa 3 sono molto stimabili quelle a fre-
sco della tribuna , ove Giovanni da San '
Giovanni dipinse con molta bravura e for-
za , ed in uno stile tutto suo proprio ri-
pieno d imaginazione , i diversi martiri
de òs. Martiri , c la Gloria nella volta • /
La Nascita di N. 3 * nella prima Cappel-
li 2
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76 hiaerari»
la a destra è creduta di Gio* Battista NaU
dini ; il S« Sebastiano incontro > del Cav.
Eaglioni ; e 1* Annunziata del sudetto da
S. Giovanni •
Scendendo dalla Chiesa luogo il suo lato
sinistro) nello stradone di S. Giovanni vie*
aie incontro la
CHIESA DI S. clemente .
Mella casa paterna del Pontefice S. Cle-
mente 9 si crede essere stata fondata quest*
antichissima Chiesa 9 forse da* tempi di
Costantino 9 nella quale ranno 417. fu
giudicato Cekstio 9 discepolo dell*£resiar->
ca Pelagio 9 dal Pontefice S. Zo$imo . Si
trova. che nel 449. sotto S. Leone Magno
è dichiarata gii Titolo . Nei 5^2. fu or-
nata dà Giovanni 11. e nel 599. S* Gre-
gorio Magno vi destinò Processioni di pe-
nitenza . Fu ristaurata da Adriano 1. nel
772. e Pasquale 11. vi fu eletto Pontefice
nel 1099* Poco dopo 9 nel 1112.9 fu nuo-
vamente ristaiurata dal Card. Anastasio 9
che vi fece,i mosaici della tribuna e la
sede episcopale di marmo 9 e dal Card.
Gaetani Nepote di Bonifacio Vili, nel
1299. Sotto Pio 11. il Card. Bartolomeo
Roverella vi fece la Cappella di S. jGio.
Battista 9 e al tempo di Paolo 111. il Card-
Giovanni Alvarez di Toledo Domenicano
ingrandì il portico; fiualménte Clemente
XI. conservando quanto spetta la sagra
antichità 9 U ristaurò 9 fe?e il soffitto do*
di Roma 77
rato 5 Tornò dì stucchi j pitture s e del-
la facciata , perfezionò il Portico man-
cante a e messe in piano la Piazza. Nell’
anno 1667. il Card. Maidalchino Titola-
re la concesse ai Domentcani Ibernesi 3
che la custodiscono .
Precede la porta il prothiram^ o porti-
chetto 3 sostenuto da 4. colonne di gra-
nito con frontespizio 5 dal portichetto si en-
tra nell’ Atrio 3 circondato da portici 3 e
ornato da 16. colonne di granito 3 6. in,
cìasain Iato.3 e 4. in quello della porta
che introduce alla Chiesa • Questa resta
divisa in tre navate da 18. colonne di
marmi diversi 3 che sostengono con archi
t due muri laterali soprapposti .
E’ osservabile nel mezzo la struttura
dell’antico Presbiterio 3 che vi si mantie-
ne interamente 5 T aitar maggiore isolato
con tabernacolo retto 'da quattro colon-
ne di pavonazzetto , e i due pulpiti 3 am^
bones 3 di marmo Greco ben ornati 3 da*
quali si leggevano gli Evangelj e T Epi-
stole 5 il tutto elevato sopra gradini 3 rin-
chiuso da recinto di marmo 3 scolpito con
ornato di croci e corone 3 in mezzo alle
quali una cifra indicante il nome di Pa- \
pa Onorio II. che forse prestò mano a
quel Card. Anastasio 3 che Toniò di mo-
saico nella tribuna 3 e vi fece i sedili in-
torno di marmo.
Fra le pitture della Chiesa 3 la cappella
della Passione eoa diverse istorie di S.Ca-/
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^8 Uìaerarìo
terina V. « M. è singolarissima j per es-
sere stata fatta) quasi nn secolo prima
di RafiFaele j dal Masaccio j. pittore che
a’ suoi tempi non ebbe l’eguale; e fra i
depositi si distingue quello del Cardinal
Roverella > fatto con un sargofago antico-
di marma con Fauni e Baccanti .■
Merita infine di essere considerata T an-
tica iscriatione 5 affissa dal Card. Albani
nel 1727* alla parete sinistra dopo entrata la
porta della Chiesa 5 che parla di un do-
no fatto alla medesima dal titolare Gre-
gorio 3 primo prete > nel 74^* sotto il Pa-
pa S. Zaccaria) che dà l’idea della fra-
se c della paleografia di quel tempo*
Proseguendo il camino per lo stradone
si giugne alla Piazza del Laterano ) ove
s’ inalza 1’
OBELISCO LATERANENSE.
Quest’Obelisco è il pifi grande che st
conosca ; Ramesse Re d’ Egitto io fece
inalzare ) dedicandolo al Sole in Tebe ) ove
Cambise lo salvò- dalle rovine di quella
città . Augusto non ardi di rimuoverlo )-
ma Costantino il Grande pih intraprenden-
te di lui) io fece calare pel Nilo sino ad
Alessandria ) prevenuto però dalla morte ,
il di luì figlia Costanzo lo fece portare
a Roma sopra un vascello di 300- remi )
c condottolo pel Tevere lo introdusse per
la porta Ostiense) e lo inalzò in mezzo
del Circo Massimo ; dove caduto e rotto
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d\ Romai 7^
in tre pezzi j Sisto V. lo fece cavare, da ,
24» palmi sotterra 5 e ristaurare dall’ ar-
chitetto Domenico Fontana j che lo eres-
se nel 1588. qui avanti il palazzo 9 fatto
fabricare dal Papa accanto la Basilica #
Secondo Ammiano Marcellino 9 1 ’ altezza
dell’ Obelisco era maggiore 9 presentemen-
te è alto 108. piedi 9 e la base ha da lina
parte piedi 9.- e mezzo e dall’ altra 8.
Tutto l’Obelisco compreso il zoccolo e la -
croce è alto piedi Romani antichi .
La pietra al solito è un granita rosso di
Egitto» tutto ornato di geroglifici 9 in-
terpretati nella sua opera dal sudetto Am-
niiano •
BATTISTERIO DI COSTANTINO,
O CHIESA DI SAN GIOVANNI
' IN FONTE .
Questa Sala y oeciZi» , in parte simile
neH’interno ad una Basilica 9 si vuole co-
struita da Costantino 9 in occasione che cir-
ca il 524. vi fu egli battezzato dal Pontefice
S. Silvestro. Molti Papi 1 ’ hanno ristau-
rata, Gregorio XIII. , Clemente Vili., e
notabilmente Urbano Vili., ed Innocen-
zo X. Per le due cappelle annesse 9 dedi-
cate una a S. Giovanni Battista , 1 ’ altra
a S, Giovanni Evangelista , ha preso il
nome di Chiesa di S. Giovanni in Ponte .
Questo edifizio è di figura ottangolare 9
e si scende per tre gradini al Fonte bat-
tesimale 9 che è nel mezzo» formato da una
^ 4
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8 o Ithterarh
bella orna di basalte $ sopra della quale
vi sono due bassirilievi a l’uuo con S. Gio.
Battista che battezza Gesfi Cristo a 1 ’ al-
tro con S. Silvestro che dà il battesimo
a- Costantino il Grande • Questo Fonte è
«ircondato da una balaustrata 5 e da otto
colonne di porfido 3 che reggono un grand’
architrave antico 3 e sopra di esse altre
otto minori di marmo bianco ; queste ul-
time sostengono un cornicione 3 sopra cui
vi sono 8. pilastri figurati piegati 3 fra’quali
altrettanti graziosi quadri di Andrea Sac-
elli 3 rappresentanti alcuni fatti della vita
di S. Giovanni Battista ^ Nelle mura in-
torno vi furono dipinti a fresco 5 la Croce
apparsa a Costantino^ dal Geminiani) la
Battaglia contro Massenzio 5 ed il Trionfo
di Costantino, dal Camassei ) e la Distra-
zione degli Idoli da Carlo Maratta .
la Cappelletta annessa del Battista si
crede una camera di Costantino 3 cangiata-
da Sant’ llario Papa in Oratorio 3 dedica-
to al Santo Precursore > che fu ristaurata
da Clemente Vili. 5 la statua sopra l’AU
tare è lavoro di Donatello . Lo stesso Cle-
mente Vili, ristaurò anche quella incontro
di San Giovanni Evangelista nel 1597*,
e 1’ anno appresso la consagrò ; la statua
di metallo fu fatta da Gio» Battista del-
la^ Porta 3 e le pitture dal Cav. d’ ArpU
no 3 dal Tempesta 3 e dal Ciampelli •
■ Dopo aver veduto 1 ’ Oratorio dì S. Ve-
nanzio ) e trapassata T altra di S. RufiU-
Diq': . L'd by Googl
a Roma • 8 1
'Tra e S. Seconda j si trova la porta 3 orna-
ta esteriormente da un fregio antico 3 scol-
pito di buon favoro 3 che poggia sopra due
' grandi colonne di porfido . St entra ades-
so di qui nella
BASILICA DI SAN GIOVANNI
IN LATERANO.
Questa celeberrima Basilica è la prima 3
c Principal Chiesa del Mondo Cattolica s
Eedesiarum Vrbìs et Orbìs Mater 3 et Ca-
put ; onde è la Sede del Sovrano Pontefice
rn qualità di Vescovo di Roma 3 che do-
po la sua esaltazione va a prendervi so-
lennemente il possesso . Si dice Lateranett-
se 3 perchè fondata ove fu il palazzo della
nobile famiglia de’ Laterani ; Costaatittia»
na dal nome del suo fondatore Costantino
il Grande ; Basilica del Salvatore in segui-
to della dedica fattane al Santissimo Salva-
tore da S. Silvestro Papa ; Basilica Aurea
dalli doni preziosi 3 de’ quali venne arric-
chita 3 e finalmente Basilica di S. Giova»-
ni 3 perchè dedicata ai Santi Giovanni il
Battista 3 e Giovanni l’Evangelista.
Constantino il Grande eresse questa Ba-
silica circa r anno 324. nel seno del suo
palazzo 3 che ampliato con nuove fabbri-
che fa ceduto colla Chiesa al Santo Pon-
tefice Melchiade » dove abitarono i Roma-
ni Pontefici fino al tempo di Gregorio XI. 3
che riportò la S. Sede da Avignone in Ro-
d 5
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82 hÌHerart»
jna 5 e circa quel tempo si trasferirono ad
abitare nel Vaticano •
La Basilica ha sussistito quasi mille an-
ni 3 mediante i risarcimenti fattivi da’ Pon-
tefici 3 particolarmente da S. Zaccaria >
S. Leone I» y Benedetto III. * Sergio III. y
Adriano V. 5 e Niccolò IV.; ma nel ijo8.
risiedendo in Avignone Clemente V, in-
cendiatasi» furono consumati i tetti s i pa-
ramenti sacri preziosi y la Canonica j il
portico 5_e tutto il Palazzo » eccettuata la
sola Cappella Saacta Sanctorum ; questa
Pontefice inviò subita i suoi agenti con
grandi somme» che ripararono, e rifece-
ro sontuosamente i distrutti edifizj •
Gregorio XI. apri la porta nella nave
laterale} e Martino V. vi fece la faccia-
ta. Eugenio IV, e poi Alessandro VI.
r adornarono» e Pio IV. vi fece il vago
soffitto dorato } rifece la facciata laterale
distrutta» e vi aggiunse i due campani-
li ^ Sisto V. adornò questa facciata con
doppio portico 3 col disegno del Fontana .
Clemente Vili. T anno i6oo. rinnovò la
nave superiore della crociata » serven-
dosi di Giacomo della Porta » e Innocen-
zo X. » in occasione dell’ Anno Santo del
1650. cangiò la nave maggiore nello stato
presente » con architettura di Borromino »
che da Clemente XI. fu perfezionata , e
resa veramente maestosa . Finalmente il
Papa Clemente XII» fe:e la facciita prin-
cipale» col disegno di Alessandro Galilei »
\
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di Roma . 8 j
che è una delle pifi insigni , e magnifiche
di Roma 3 ornata da 4* colonne , e 6. pi-
lastri di ordine Composito 3 terminata da
II. statue y e con 4. colonne di granito y
che sostengono T arco delia loggia , che
serve al Papa per dare la benedizione .
. 11 portico inferiore è retto da 24. pi-
lastri di marmo di ordine Composito y
ed in fondo vi è la statua di Costanti-
no y trovata nelle sue Terme al Quirina-
le . 1 bassirilievi' che si veggono sopra le
porte sono di Bernardino Ludovisi y di
Maini y e di Pietro Bracci. La porta gran-
de di bronzo* fu tolta dalla Chiesa di
Sant* Adriano in Campo Vaccino y e qu\
fatta trasportare da Alessandro Vii.; que-
sta è 1* unico esemplare delle ^uadrìforet
rimasteci degli antichi > che in seguito
venne supplita modernamente per addat-
tarvela . L*^ altra porta murata a destra
c quella y che non si apre y che nell’ anno
dei Giubileo 3 e però detta Sancta . '
L’ interno di questa Basilica ha cinque
navi y separate da quattro fila di pila-
stri y entro de’ quali sono murate le co-
lonne . La navata maggiore fu rinnovata
sotto la direzione del Cav* Borromino y che
ha fatto coprire le colonne antiche da
gran pilastri scannellati y di ordine Com-
posito y che due a due fiancheggiano le
arcate y ed hanno in mezzo di loro una
nicchia y ornata da due colonne di verde
amico y c nella nicchia la statua colossale
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84 Jth€rarl&
di un Apostolo • Le statue SFudette sono
alte 14. piedi c 5. pollici » sono tutte molto
stimate ; quelle di S. Giacomo maggiore j
di S. Matteo, di S. Andrea, e di S. Gio;-
vanni sono del CavaKer Rusconi r quelle di
S. Tommaso , e di Bartolomeo seno due
belle figure di Mr. le Gros ; il S. Taddeo»
è di Lorenzo Ottoni ; S. Simone ^ di Fran-
cesco Maratti ; San Filippo di Giuseppe
Mazzuoli ; S. Giacomo minore di Angelo
de Rossi : e quelle di San Pietro , e di
San Paolo dì Stefano Monx)t • ^
queste statue vi sono de' bassivilievi di
stucco , e più in alto de*^quadri di forma
ovale 5 de*^ migliori pittori del tempo , do-
ve vi sono rappresentati i Profeti , e vi st
distinguono il Geremia del Gay. Seba-
stiano Conca 9 il Faruch di Trevisani , il
Daniele di Andrea Procaccini , TAmos del
Cav. Nasini , l’Abdia di Giuseppe Chiari ,
il Giona del Cav. BenefiaVe , 1 Isaia del
Cav. Luti , ed il Michea del Cav. Leone
Ghezzi . ^ • L i.
La Cappella della Casa Corsini » che e
la prima entrando a sinistra, è una delle
più magnifiche e ricche di Roma ; fu fa*
bricata per ordine di Clemente XU» coi
. disegno di Alessandro Galilei Fiorentino ,
che la decorò di un ordine Corintio , e di
marmi preziosi • Sopra 1’ altare fra due co-
lonne di verde antico vi è un
mosaico, copiato da un originale di Guido ,
che si trova nel palazzo Barberini , c rap-
\
Digiliz&d b- -j
di Roma, ^
presenta Sant’ Andrea Cors^ini y ha nna cor-
nice di bronzo dorato sopra un fondo di
alabastro orientale . Vi sono due magni-
fici sepolcri 5 quello a sinistra è di Cle-
mente XIU) formato dalla bella urna an-
tica di porfido 9 che stava abbandonata
sotto al portico del Panteon j appartenen-
te alle Terme 9 e chiamata dal volgo 1 ’ ur-
na di Marco Agrippa ^ contornata da or-
namenti di molto buon gusto . L’altro in-
contro è del Cardinal Neri Corsini 9 Zio
del Pontefice 9 ornato di belle statue di
'marmo, fra le quali la migliore è la Tem-
peranza 9 fatta da Filippo Valle . Vi sono
quattro nicchie con le statue delle virth
Gardinalr9 e sopra di esse quattro bassirilie-'
vi assai stimati . La cupola è tutta ornata '
di stucchi e dorature ; le mura 5 e il pavi-
mento sono tutte rivestite di marmi du-
ri ; finalmente è ricchissima in vasi sa-
cri 9 che si conservano nella Sagrestia.
Siegue la Cappella Santori di forma ova-
le 9 e di ordine jouico9fatta da Onorio lon-
ghi; iPCristo in marmo 9 posto su l’al -
tare è di Stefano Maderno 9 e le pittura
della volta sono di Baccio Carpi 9 mae-
stro di Pietro da Cortona. La Cappella
seguente della Casa Lancellotti non ha
cosa considerabile . Quà vicino si trova il
sepolcro del Cardinal Casanatta9 che la-
sciò in legato la sua Biblioteca a) publt-
CO9 in custodia de’Domenicani 9 che si con- >
serva nel Convento della Minerva ; la
I
j
1
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Itìuerarìo
statua di questo Cardinale è del celebre’
Mr. le Gros . Nella cappella vicina il
quadro- assai grazioso di S. 1 lario fu dipin-
to da Guglielmo Borgognone ► Passando
alla navata grande si vede in mezzo il
sepolcro in bronzo di Martino V .3 e sot-
to il grand’ arco due colonne di grani-
to , alte piedi 3 che lo sostengono .
L’ aitar maggiore posto nel mezzo del-
la crociata è isolato 3 ornato da 4. colon-
ne di marmo 5 che terminano con un pa-
diglione fatto alla Gotica 3 ove fra le in-
signi reliquie si conservano le teste di
S. Pietro e S. Paolo 3 chiuse in busti di
argento 3 ornati di pietre.
In fondo della crociata vi è il magni-
fico altare del Ssrho Sagrament0 3 fatto-
col disegno di Pietro Paolo Olivieri 3 or-
nato da. un ricco tabernacolo di pietre
preziose X quest’ altare è coronato da un-
architrave e frontespizio di bronzo dora-
to 3 sostenuto da quattro- colonne scannel-
late d’ ordine Composito 3 parimente di
bronzo dorato 3 credute del tempio di Gio-
ve in Campidoglio ; ai lati di quest’ al-
tare vi sono 4. statue 3 quella d.-l profe-
ta Elia é di Camillo Mariani 5 il Mosè
di Flaminio Vacca 5 1 ’ Aronne di Siila Mi-
fanese , e il Melchisedech di Egidio Fia-
mingo . L’ Ascensione di N. S. dipinta in
alto sopra l’altare è d.*l Cav. d’Arpino>
che ha qui vicino il suo sepolcro . Li 4.
Dottori della Chiesa 3 dipinti a fresco ne’
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dì Roma ', 87 '
fatta sono di Cesare Nebbia ; la figura di
S. Pietro è del Cesari , quella di S. An-
drei del No^'ara r il trionfo di Costanti-
no dello stesso Cesari 3 e 1 ’ apparizione
de’ Ss. Apostoli all’ istesso Imperatore è
del Nebbia. L’organo bellissimo doratoa
opera di Gio. Batt. Montani Milanese 3
è sostenuto da due superbe colonne di' gial-
lo antico scannellate» Si vede ancora la
gran tribuna con volta ornata di mosai-
ci degli ultimi secoli . Vi sono ancora
altri altari e depositi > che meritano di es-
sere veduti 3 ma siccome il mio scopo
non è di trattenermi in cose che non ab-
biano molto merito 3 cosi passo il resto
sotto silenzio. Uscendo dalla porta late-
rale di questa Basilica si vede in fondo
del portico la statua in bronzo di Enri-
co 1 V, Re di Francia » Quindi si passa alla
SCALA SANTA »
II Papa Sisto V. fece inalzare questo
edifizio col disegno del Cav. Fontana 3
per custodirvi la Scala Santa 3 che prima
in pezzi si trovava nel vecchio palazzo
Papale del Laterano . Viene formata da
28- gradini di marmo bianco s gli stessi
eh’ erano alla casa di Pilato in Gerusa-
lemme 3 e per li quali N. S. sali e disce-
se più volte in tempo della sua passione .
S. Elena madre del Gran Costantino l’in-
viò a Roma 3 insieme con molte altre co-
se santificate dal sangue di Gesù Cristo*,
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' ss htneyarTù
Questo celebre Santuario è tenuto in graò
venerazione i e perciò si sale in ginoc-
chio a e si scende poi per una delle quat-
tro scale laterali . Questi gradini} atteso
il gran concorso de’ Cristiani che gli han-
no saliti 5 si sono incavati a e perciò sono
stati coperti con gran tavoloni .
lo stesso Sisto V. fece ancora situare
nell’ alto della Scala la celebre cappella
domestica de’ Papi y eh’ era nel palazzo
laterano 5 che ha 1’ altare, di un gustò
Gotico 5 ed è ripiena delle piò insigni re-
liquie 5 e perciò si chiama Sancta Sancto-
rum . A lato di questo Santuario si ve-
de il
TRICLINIO.
In ima nicchia 5 fatta fare espressameli'
te da Benedetto XIV. fu collocata il mo-
saico del celebre Triclinio di S. Leone 111.
dopo 6o» anni fatto ristaurare da S. Leo-
ne IV. compreso nell’ antico Palazzo a e
sottratto dalle rovine dalla generosità del
Cardinal Francesco Barberini Seniore . Fu
questo fatto levare dal suo sito da Cle-
mente Xli. per ingrandire la piazza y e
collocato in pezzi entro una cappella vi-
cina alla Scala Santa , ma da Benedet-
to XIV. fu fatto riunire y ristaurare y e
qui collocare nel 1745. e per conservar-
ne la memoria vi fece ap{K>rre le tre is-
crizioni •
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PORTA S. GIOVANNI »
La presente porta h tutta moderna $ aper-
ta in questo luogo da Gregorio XI li. col d*.
segno di Giacomodella Porta l’anno iJ74»
e prese il suo nome dalla viciiìa Basilica »
I moderni antiquari 1’ hanno chiamata
Coelìmontana ed Aùnariay mz. la prima
fu porta menaionata da Livio e da Ci-
cerone a e per conseguenza delle mura di
Servio a molto pih indentro , c distrutta
da Aureliano; la seconda fatta da quest’
Imperatore sussiste ancora a ma pih vi-
cina alla Basilica a e chiusa dal sudetto-
Pontefice a quando fece questa nuova .
BASILICA DI SANTA CROCE
IN GERUSALEMME .
Una delle sette Basiliche che si visi-
tano per guadagnare le Indulgenze è la
Chiesa presente , fondata da Costantino*
il Grande a ove fu il palazzo a o altro edL
fìzio chiamato il Sessorium , che per ciò fu
detta Basilica Sessorfana a fu eretta in me-
moria del ritrovamento della Ssma Croce,
fatto da S. Elenaa sua madrea in Gerusalem-
me ; e per depositarvi questa ed altre re-
liquie a. con molta terra trasportata dai.
luoghi Santi di quella città a dalla quale
la Chiesa ha preso l’altro nome di S* Cro^
ce in Gerusalemme . Consagrata da S. Sil-
vestro Papa , fu ristaurata nel secolo Vili,
da S. Gregorio IL e dipoi nel da.
Utnerarto
Benedetto IV., fu rifatta da’ fondamenti
nel 1144* sotto Lucio lU Finalmente aven-,
dola goduta in tìtolo Benedetto XIV. Tor-
nò della facciata > fece eripre la volta »
rinnovò la tribuna e la ridusse allo sta-
to presente nel i 744 *
L’ interno della Chiesa è a tre navi y
separate da due fila di colonne e da pi-
lastri : le pitture della volta grande e li
due freschi nella tribuna' sono di Corra-
do Giaquinto ; T invenzione della S. Cro-
ce 5 dipinta nell’ alto della tribuna è di
Finturìcchio . Sotto T aitar maggiore a
eh’ è isolato a riposano i corpi di S. Ce-
sareo e di S. Anastasio Martiri in ima bel-
la urna di basalto . Si scende nella cap-
pella di S. Elena a nella quale si vede una
volta in mosaico di Baldassar Peruzzi .
L* annesso Convento resta fra le rovine
del Tempio di Venere e Cupido, e quet--
le deirAnfiteatro Castrense. Vi fu stabili-
ta una piccola ma graziosa Biblioteca .
ANFITEATRO CASTRENSE.
• Negli orti di questi Monaci alla sini-
stra si vede un avanzo di Anfiteatro a
formato da due ordini di colonne Corin-
tie laterizie con arcate y la' dì cui par-
te meglio conservata è compresa nel mura
della città . Ne* regionari si trova deno-
. minato Castrenùs , probabilmente perchè
he truppe del Pretorio si esercitavano in
esso a combattere contro le fiere, e a rap-
Digilizea bv CtOO^^U'
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dì Roma . 91
presentarvi giuochi militari . Di tal
costume se ne trova menzione in Sveto-
nio 3 che riporta dell’ Imperator Tiberio 3.
come trovandosi a Circei 3 ove si celebra-
vano i giuochi Castrensi , per non dar
sospetto di essere infermo 3 non solo vi
assistette 3 ma dall’ alto uccise a colpi di
freccie un cinghiale 3 cacciata nell’ arena :
Circejos pertendìt 3 ac ne quam iuipictonem
infirmitath darei , Caitrensibas ludìs non in- '
terfuit solurn 3 sed etiam missuvr in arenam
apram jaculit desuper petiit . Alla destra de-
gli orti medesimi si trova il
TEMPIO DI VENERE E CUPIDO .
Questo cdifizìo 3 die dalle rovine com-
parisce essere stato considerabile 3 non
conserva ora che un nicchione con due
piloni di muro ne* lati . Si credette co-
munemente essere^ stato un Tempio 3 dedi-
cato a Venere e Cupido 3 a motivo di un lo-
ro gruppo antico ivi rinvenuto , che Si con-
serva sotto al portico del Cortile nel Mu-
seo Vaticano 3 e che dall’ iscriwone 3 scol-
pita nel plinto 3 si è poi rilevato rappre-
sentare Sallustia Barbia, Orbiana 3 moglie
di Alessandro Severo 3 in forma di Ve-
nere Felice con Cupido;; quindi probabil-
mente in questi avanzi si può riconosce-
re quelli del Ninfeo o Linfeo di Alessan-
dro Severo 5 che Rufo e Vittore pongono
nella stessa Regione dell’ Anfiteatro Ca-
strense , e del qual Linfeo fa menzione:
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ItìnerarU
riscrizione j riportata dal Fabretti , e rio-
venuta dal Ligorio presso S. Croce in Geru-
salemme circa l’anno 1554. Di quà pren-
dendo la strada a destra si arriva alla
PORTA MAGGIORE. ^
Questa porta j chiamata già Praetmtì^
tra y perchè è su la via 'Che conduce a Pà-
lestrina 5 fu costruita dall’'Imperator'Au-
reliano > nel > monumento ciré 1’ ImperW;or
Claudio aveva eretto- per- le .acque Clau-
dia e Anione Nuovo 5 là prima delle qua-
li dalla distanza di -4;. miglia 9 e la se-
conda di 62. terminavano il loro corso
in questo sito denominato ad Spem Vete~
Ttm ; come lo dichiarano le tre grandi is-
crizioni di Claudio j di Vespasiano e dr
Tito . Sopra di uno degli archi della par-
te esteriore della porta si l’e^ge 3 che gli
Imperatori Arcadia ed Onorio riscauraro-i
no le mura e la porta 1’ anno 40 dell*" |
Era . Al di fuori presso T arco a sinistra
si vede l’ avanzo delP altro aquedotto del-
le tre acque , che passavano in tre spechi
l’uno sopra l’altra , nel più- basso l’acqua
Marcia, la Tepida in quella di mezzo , e
nel superiore la Giulia-. Incontro all’ aque-
dotto sudetto delle tre acque se ne ritto- 1
va anche un altro , quasi • interrato Che
fu lo speco dell’ Anione vecchio , la se-
conda delle acque introdotte a Roma, l’an- ,
no 481. della sua fondazione. £a bellez'- I
xa dsl grand’ edilizio di Claudio, costruito
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di Roma » 9^
di grossi pezzi di travertino sejaza calce ^
ha fatto dare alla porta il nome di Mag<-
giore 6n dal Secolo XI.
TEMPIO DI MINERVA MEDICA .
Uno de* belli monumenti dell* antichità
è quest* edilizio > tutto costruito di mat- '
toni 3 di forma decagona internamente >
che ha 22. piedi e mezzo per ogni lato >
che formano 22J. piedi di circonferenza.
Fra gli angoli vi sono delle arcate / che
reggono la Cupola e delle grandi nicchie
tonde con volta , che formano quasi un se-
micircolo . Secondo ogni apparenza cia-
scuna nicchia aveva la statua di una Dei-
tà 3 e quella di Minerva chiamata Medi-
ca 3 cioè Dea della salute 3 tra in quella
di mezzo 3 queste statue sono state trova-
le qui al tempo di Giulio Ili. Alcuni an-
tiquarj pretesero che questa fabbrica fos-
se la basìlica di Cajo e Lucio 3 eretta da
Augusto ; o il tempio di Ercole Callaico 3
ma senz’ alcun fondameiuo .
COLOMBARIO DELLA FAMIGLIA
ARUNTIA .
Nella vigna medesima vi è il sepolcro
della Famiglia Ariuitia 3 composto da due
piccole camere sotterranee 3 1* una ha de’
piccoli ■fi'outespizj 3 che servono di orna-
mento ai sepolcri ove sono le urne cine-
rarie ; Taltra è ornata nella volta da qual-
che pittura graziosa» e da qualche hgu-
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t
94 Uiaerarh
fina di stucco in arabeschi . Poco distan-
te si trova un secondo Colombario di una
sola camera) ripiena di urne , segno evi-
dente che questo sito restava fuori delle
antiche mura j prima di Aureliano . Uscen-
do dalla porta eh’ è dall* altra parte si
trova la piccola
CHIESA DI S. BIBIANA . '
Questo luogo si' chiamava anticamente
Mi ursum pìleatum , ove Fu consagrata que-
sta Chiesa da S> Simplicio ) l’anno 470.
in onore di S. Bibiana che aveva abita-
to in questo sito ) che fu ristaurata da Ono-
rio Ili. nel 1224. Urbano Vili, dopo di
averla fatta riparare l’.auno 1625. col di-
segno del Cav. Berninoa l’adornb di pit-
ture . La statua di marmo della Santa
nell* aitar maggiore è una delle opere le
pib stimate del Bernino : la Santa sem-
bra appoggiarsi ad una colonna con una
palma in mano e la corona in testa : il
carattere è mirabile , 1’ attitudine grazio-
sa ) ed il panneggiamento ben lavorato .
Sotto r altare é da notarsi una grand’ur-
na antica di alabastro orientale s che rac-
chiude i corpi di S. Bibiana 3 di S. De-
metria sua sorella 3 e di S. Dafrosa loro
madre 3 tutte martiri .
La navata di questa Chiesa è separata
dalle laterali con 8. colonne antiche 3 sei
delle quali sono di granito • Li quadri a
fresco 3 che decorano la navata rapprescn-
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di Rom » .. 9^
-tano la storia di S. Bibiana; quelli a de-
stra sono di Agostino Ciampelli 3 e gli
altri a sinistra di Pietro da Cortona . Pren-
iiendo il camino a destra si giugae alla
• PORTA DI S. LORENZO.
Appartensado questa Porta alle mura
xli Aureliano j e rimanendo sopra l’anti-
ca Via CoUatiua^ dovette avere questo
stesso nome ; nè hanno potuto convenir-
gli i varj nomi a che i moderni gli han-
no dato di porte delle mura di Servio .
Quando però fu chiusa la prossima por-
ta presso le mura del Castro a si dovette
passare dalla presente per andar a Tivo-
li a e perciò acquistò il nome di Tibur-
tina , che cangiò in quello di S. Loren-
zo per la Chiesa di questo Santo a alla qua-
le si va per la medesima # Fu detta anco-
ra Taurina dalli moderni a pel bucranio
scolpito nell’ arco . Ideila parte esteriore
di questa porta vi è una iscrizione di Ar-
cadio e di Onorio a che la ristaurarono
nell’anno 40|. dell’ Era Cristiana. Circa
un miglio fuori della porta è la
CHIESA DI S. LORENZO FUORI
LE MURA.
Presso la Via Tiburtina S. Ciriaca Ma-
trona Romana aprì un cimeterio nel cam-
po Verano 5 sua possessione a nel quale
con molti altri Santi Martiri fu sepolto
S. Lorenzo . in questo Costantino il Gran-
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9 k 5 ttif/erorh
de nell’anno jjo. come crcdesi ad ista»-
xa di S. Gallicano ^ fondò questa Basi*
lica 3 che Sisto Ili. con* intesa di Valen- j
tiniaiio adornò 9 e Galla Flacidia figlia
di Teodosio Seniore al tempo di S. Leo-
ne ingrandì ; in breve vicina a cadere fu '
rifatta da’ fondamenti da Pelagio 11. pri-
ma dell’ anno 590* che vi fece ancora ii
mosaico dell’ arcone . Ristaurata di nuo-
vo da Gregorio 11» 1* anno 7*6. venne
poi ingrandita nel 772. dal Pontefice Adria-
no 1. che gli accrebbe una seconda Ba-
silica maggiore nella parte posteriore dell* j
antica tribuna 3 chiudendo 1’ antica porta
verso l’Oriente 3 ed aprendo la nuova ver-
so l’Occidente 3 ove è al presente . Ono-
rio 111. dopo l’anno 1216. la ristaurò 3 e
rifebe la presente porta ove pose il suo
ritratto in mosaico 3 ancora esistente . 11
Card. Oliviero Carafa avendovi già fatto
il bel soffitto dorato 3 i Canonici Regola-
ri nell’ anno 1647. la ridussero allo stato
presente . Questa Chiesa è una delle
Patriarcali 3 e delle 7. che si visitano per
acquistar le indulgenze .
11 portico presente è retto da 6. colon-
ne 3 2* di bigio e 4. di marmo Pario 3
e fu ornato da Onorio 111. colle pitture
rappresentanti ii battesimo 3 dato a S. Ro-
mano da S. Lorenzo 3 ed altre sue gesta 9
alle quali aggiunse la Coronazione , fatta
dallo stesso Onorio 111. in questa Basili-
ca 3 di Pietro Courtenays Conte di.Auxer-
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dì Roma •
fe-j «he fu il terzo Imperatore latino
Costantinopoli •
L’ interno della Chiesa è distinto evi-
dentemente in due parti» la prima , cha
dimostra essere la pi^i recente Basilica
maggiore 5 fu fatta dal Papa -Adriano 1 .
che ristaurò ancor la minore pii» antica»
comesi ha in Anastasio . Hic almificas pa-
ter ( Madrianui I. ) eamdem iiasUicam S*
Luureutii Martyrìs » abi suum corpus requie--'
Kit ) aasexam Basilkae Majori » quae dudum
ipse Praesul coustruxerat y altro àtroque a
novo restaaravit , Q^ìcstsi è divisa in tre
navate » separate da 22- colonne jonichc
ineguali j la maggior parte di granito »
che 4>eggono sopra ni cornicione i gran
muri forati da finestre . La seconda par-
te pih interna fu la Costantiniana » -che
principia ov’ è la Confessione » divisa an-
ch* essa in tre navate da io. colonne bel-
lissime di pavonazzetto » che rimangono in
parte sotterra -a S. delle quali hanno capitel-
li Corintj 5 e le prime due di ordine Com-
posito» elegantemente ornati da vittorie e
trofei ; sopra il cornicione} formato da belli
frammenti » vi sono altre 12* colonne mi-
nori 5 di queste le due in fondo sono di ser-
pentino le pii» grandi che si conoscano di
questo marmo rarissimo . Queste 12* colon-
ne costituiscono il secondo ordine j e gli
danno cosi la simiglianza colie pii» antiche
profane Basiliche 5 e la dimostrano e»*et-
fa prima dclP altra di Adriano 1 . il qua«
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9 » Itinerario
le dopo tolse la tribuna all’ antica 9 la-
sciando il solo arcone con porzione del
mosaico di Pelagio 11 . e ridusse la nava-
ta di mezzo a Presbiterio 9 alzando con più
gradini il pavimento 9 tessellato tutto di
pietre dure 9 facendovi in fondo la sede
patriarcale 9 ornata di varj marmi 9 e nel
mezzo r aitar maggiore isolato 9 sotto di
una cupoletta9 retta da quattro colonne
di poriìdo .
Sotto r arcone poi vi è la cappelletta 9
dette l’antica Confessioue di S. Lorenzo , ove
riposa il suo corpo 9 e quello di S. Ste-
fano ; c in basso più avanti restano an-
cora gli Ambonet 9 o pulpiti 9 ove antica-
mente si leggevano al popolo gli Evan-
geli e r Epistole -
Vi sono in questa Chiesa tre urne anf
tiche di marmo 9 le due presso la porta
rappresentano un antico sposalizio 9 ed una
vendemmia 9 e la terza dietro il Presbi-
terio vi ha scolpiti i Genj di Bacco -
. Nella mano sinistra di questa Chiesa
vi è una cappella sotterranea 9 celebre per
le indulgenze accordate da’ sommi Ponte-
fici all’ altare privilegiato per le anime
del Purgatorio 9 e che ha ai lati della por-
ta due depositi 9 pensieri di Pietro da Cor-
tona 9 con un ritratto scolpito da Fran-
cesco Fiammingo.
11 quadro dei primo 9 e del terzo alta-
re a destra sono di Emilio Sottino Bolo-
gnese 9 e nel secondo la S« Ciriaca è di
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di Roma * 99
Emilio Savonanzio . Le pitture nelle pa-
reti sonò di Domenico Raiiialdi • Alla sini-
stra presso la porta il quadro è del Serodi-
ne > Taltro è dei Sottinoj c il S. Lorenzo nel
terzo altare è dello stesso Scrodine • Le
istorie a fresco in questa banda sono di
Gio. Antonio » e Gio* Fra ncesco 9 discepo-,
li del Vanni »
Finalmente è da notarsi» che il Win-
ckelmann pensò di aver trovato 9 in uno
de’ capitelli Jonici di questa Chiesa 9 la
ranocchia e la lucertola 9 scolpite da Sau-
ro e Batraco 9 architetti Spartani 9 ma trop-
po sono infelici queste sculture per po-
terle riferire al buon tempo di cui par-
la Plinio .
Tornando indietro e ripassando aranti
la Chiesa di S. Bibiana» gli archi che si
vegTOno su la strada sono gli aquedotti
dell’ acqua Claudia . Alquanto piò lonta-
no si trovano le rovine del primo castel-
lo» o conserva dell’ acqua Marcia» 1’ aque-
dotto della quale cominciava gj. miglia
distante da Roma .
Queste rovine si chiamano i Trofei di
Mario» perchè sotto i due archi di mat-
toni 9 che vi si veggono » vi erano i due
trofei di marmo » che negli ultimi secoli
furono trasportati su la piazza del Cam-
pidoglio ; i quali furono creduti i trofei
delle vittorie di Mario sopra de* Cimbri ;
e che con probabilità maggiore si credo-
no essere appartenuti a Traja'no.
# »
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100 Itiaerarh
CHIESA DI S. EUSEBIO.
Ove ebbe la casa questo Santo > nella
^uale fu fatto morire dMiiedia) rinchiuso
in una camera di 4* piedi 9 per ordine di
Costanzo 9 si fabricò questa Chiesa 9 che
si trova essere stata Titolo fìno da' tem-
pi di S. Gregorio . il Papa S. Zaccaria la
ristaurò unitamente all' aitar maggiore.
11 Card. Enrico Heoriquez Titolare la ri-
fabricò da' fondamenti dopo il 1750.9 che
Ei terminata dopo la di lui morte nel
1759. . Fu in tale circostanza che il cele-
bre Cav. Mengs vi dipinse la bella vol-
ta ^ che rappresenta il Santo in gloria at-
torniato dagli Angeli .
Vicino a questa Chiesa si trova T
ARCO DI GALLIENO.
Non ha alcuna bellezza di architettura
quest’ Arco , ornato da due pilastri Co-
rinti 9 e costruito tutto di travertino .Fu
inalzato in onore di quest’ Imperatore cir-
ca r anno 260. da un certo Marc’ Aure-
lio 9 come ìndica 1* iscrizione che si legge
nel fregio .
Se si rifletta 9 che gli archi solevano
inalzarsi nelle Vie principali , sembra po-
tersi inferirne 9 che la celebre porta Hsqui-
lina di.lle mura di Servio non potesse di-
lungarsi molto da quest' arco 3 ed essere s u
la medesima via 9 e che il castello dell*
squedotto denominato i trofei Mario fo(<v
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* \ •*
dì Roma': lOi
se il primo monumento > che facesse pro-
spetto Fuori di quella porta .
11 monumento quadrato di un piede-
stallo j che sostiene una colonna di grani-
to sotto la forma di un cannone con so- \ *•
pra una croce 5 fu fatto erigere da CI e- , « • .
mente Vili, per conservare la memoria,
deir assoluzione data ad Enrico IV. Re di
Francia . Benedetto XIV. che T ha fatto
ristaurare nel 174?- e dedicare alla Ma-
donna , non vi ha conservato che le ar-
mi del Re j del Delfino 3 e di Cleras.'i^
te Vili.
ORTI DI MECENATE. . ‘ \
Gli Orti deliziosi di Mecenate non po«
terono essere lontani da questo spazio del
monte Esquilino • Questo celebre amico
di Augusto vi aveva stabilito un’ accade-
mia ) nella quale si radunavano molti let-
terati cittadini ed esteri > ch’egli era soli-
to di protegere con ricompense j che han-
no reso il suo nome immortale 3 col fare
che . ancora si chiamino Mecenati tut-
ti coloro che proteggono le Scienze e le
Arti. Le case di Virgilio 3 di Orazio s cf
di Properzio erano in questa parte 3 e in
questa vicinanza era la famosa torre 3 dal-
la quale Nerone 3 vedendo brugiar Roma 9
cantava al suono di lira l’ incendio di
Troja
« l
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ti -tiiC.
lOt
It'tntYarit
PIAZZA DI S. maria MAGGIORE •
Nella piazza avanti la facciata si vede
. 4ina fontana 9 ed una magnifica colonna
scannellata > di marmo Pario > d’ ordine
(5y6»i* I Corintio 9 una delle otto che furono all’
\Mtico Tempio della Pace » Paolo V- la
fece togliere dal suo posto 1 trasportarla »
cd inalzarla iu questo sito dal suo archi*
tetto Carlo Maderno» nel 1614. , e vi pose
sopra la statua di bronzo della Madonna col
Bambino. Questa colonna fa bene m di-
»^_-8tanza 3 ma non è in proporzione col
piedestallo s c T insieme sembra un poco
secco : è alta 58. piedi a col diametro di
a
5. piedi 3 e 8. pollici : e da terra in cima >
tutto compreso 3 vi sono piedi 1 ^
BASILICA DI SANTA MARIA
MAGGIORE .
Questa Basilica è una delle quattro Pa#.
triarcali > e delle piu belle di Roma ; fu
edificata Tanno jja. da Giovanni Patrizio %
c da S. Liberio Papa 3. ai quali la pianta
della Chiesa venne segnata miracolosamen*
te da una neVe caduta dal cielo il di 5.
Agosto sopra il monte Esquilino % donde fu
chiamata À. Maria ai nives 3 e Basilica Lr*
beriaaa. Si chiama ancora S. Maria ad prae--
tepe 3 a motivo della culla di Gesù Cristo 3,
che vi si conserva . Basilica Sistiaa da San
Sisto 111 . 3 che la rifece da* fondamenti
jiel 2. e la ridusse nella forma presente >
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\
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di Roma»
IO?
e finalmente Santa Maria Maggiore » perchè
tiene il primo luogo fra le dedicate in
Roma alla Vergine Madre di Dio •
Tutta r antica facciata consisteva in
un mosaico» fatto da Filippo Rosetti» e
Gaddo Gàddi • per ordine de’ Cardinali
Giacomo, e Pietro Colonna » cd in un por-
tico sostenuto da 8 . colonne » fatte erigere
da Eugenio 111. che fu poi ristaurato da Gre-
gorio XlIl.Ultimamente fu edificata di nuo-
vo la facciata da Benedetto XIV. nel i74?»
col disegno del Cav. Fuga » che 1’ ha deco-
rata di due ordini ; l’ inferiore Jonico > con
architravi piani » che formano’ tre aggetti »
ciascuno con frontespizio i e il superiore
Corintio fra tre arcate di maggior spa-
zio j che i vani sottoposti » specialmente
quello di mezzo . L’ architettura della fac-
ciata generalmente è ben esegtTÌta » ma un
poco secca » e minuta ► L*^ interno del por-
tico inferiore è ornato da S. belle colonne
di granito» da varj bassirilievi » e da una .
statua in bronzo di Filippo IV. Re
Spagna » gettata dal Cav. Lucenti ; e nel
portico superiore si è conservato lo stesso *
muro e mosaico deir antica facciata. ' ^
L* interno di questa bella Basilica è a
tre navi» divise da colonne Joniche di
marmo bianco , e da altre 4 . » che reggono tjf ^. 1 ,
le due grandi arcate della nave . Fra
mosaici » de’ quali è ornata » si notano quel- •»*-•
li fatti nel quinto secolo sopra l’arco»
che divide il Presbiterio dalla navata » da
^ 4
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104 hìtterarìd
Sisto III* ) il di cui nome vi resta ; e&pri*
menti alcune istorie del vecchio testamen-
to 9 e gli altri ) che girano intorno sopra
le colonae (atti per ordine dello stesso Pon-
tefice .
L* Aitar Maggiore della Basilica è iso-
lato 9 fprmato da una grande urna antica
di porfido 9 il coperchio della quale di
bianco e nero 9 retto da quattro putti di
bronzo dorato 9 serve di mensa air altare .
Si crede 9 che sia quella che servV di tomba
a Giovanni Patrizio 9 e alla sua moglie . Il
Baldacchino 9 un poco grande pel sito in
cui è 9 poggia sopra 4. colo me di porfi-
do 9 sopra delle quali sono posti quattro An-
geli di marmo 9 che reggonx>una corona .
Nella navata a destra vi è la Carnosa
Cappella di Sisto V. 9 fatta col disegno del
Cav. Fontana 9 tutta rivestita di marmi « e
ornata con pilastri Corint] 9 bassirilievi 9 e
pitture . Vi si vede a destra il deposita
di quel gran Pontefice 9 decorato colla di
lui statua 9 con bassirilievi > e con quat-
tro colonne di verde antico . Incontro vi
è 1 * altro del Pontefice San Pio V. formata
da una bella urna di verde antico > ornata
da un bassorilievo di bronzo dorato 9 nella
quale -si conserva il suo corpo . Le pitture
di questa Cappella sono di Gio. Battista
Pozzi 9 di Andrea d’ Ancona 9 di Giacomo
da Brescia 9 e di Salvator Fontana . L’ Al-
tare del Santissimo Sagramento 9 che resta
pel mezzo della Cappella > rimane sotto di
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j/W-* r'i
fl?; Rov/a • 105
un tabernacolo di bronzo doratd 5 sostenu*
to da quattro Angeli dello stesso metallo ;
vi si conserva ancora una porzione della
Culla di Nostro Signore . Vi sono n>olti
quadri negli altari minori di questa nava-
ta 3 de’ quali ì più stimati sono l’Annun-
ziata di Pompeo Battoni 5 e là Sagra Fa-
miglia 3 di Agostino Masucci .
La navata a sinistra 3 ha incontro a quel-
la di Sisto V. la‘ magnifica Cappella Bor-
ghese 3 che fu fondata da Paolo V. di que-
sta Casa3 verso l’anno i6iì. col disegno
di Flaminio Ponzio Milanese 3 rivestita de*
marmi i pih rari , e decorata di belle pit-
ture e sculture • I due Depositi sono or-
nati di statue 3 bassirilievi-3 e colonne .
Siila Milanese è l’autore della 'Statua di
Paolo V. 3 il bassorilievo alla destra è di
Stefano Maderno 3 1 ’ altro a sinistra di-
Bnonvicino; la coronazione d’ Ippolito Bu*
zio 3 il bassorilievo a destra di Gio. An-
tonio Valsoldo 3 e alla sinistra di France-
sco Stati . Pompeo Ferrucci fece due de’
termini 3 e due il Buzio • La Statua incon-
tro di Clemente Vili, è parimente del Sii-
la 3 il bassorilievo a destra di Ambrogio
Bnonvicino 3 jilla sinistra di Camillo Ma-
, riani ; la coronazione del Papa di Pietjro-
Bernino ; l’ istoria a destra del Buzio 3 c a‘
sinistra del Valsoldo 3 e li quattro termiui
sono dello stesso Berni no .
Niente vi è di pì^ ricco s che 1 ’ Altare'
iii questa Cappella; l’ immagine della Ma-
< 1
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' à:.
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106 " Jtìaerarh
donna > che si dice dipìnta da S. luca >
è situata sopra un fondo di lapislazult >
contornata da pietre preziose > retta; da 4»
Angeli di bronzo dorato > come di bronzo
sono gli ornati > e le basi delle 4* superbe
colonne > scannellate » di diaspro orienta-
le * e che reggono un cornicione > che ha
il fregio di un diaspro prezioso i il tutto è
coronato da un bel bassorilievo {di bronzo
dorato 9 che rappresenta il miracolo della
neve. Quest’altare è disegno di Girolamo
Sainaldi •
Sono le pitture di questa Cappella di
Baldassar Croce > del Cav. Giovanni Ba-
glioni > e di Cordieri Lorenese ; ma le pili
"stimate sono quelle di Guido Reni > che vi
dipinse i Santi Greci > e le Sante Impera-
trici ne’ lati » e li sordiui 5 c T ovato in
mezzo co’ laterali sopra 1* arcone del de-
posito di Paolo V”. le pitture sopra del
cornicione dcll’altar maggiore » i laterali ».
r ovato in mezzo » e i quattro angoli sotto
la cuppola sono opere del Cav. d’ Arpi no J
e Ludovico Civoli dipinse la cuppola col
pio Padre nel lanternino »
Bisogna uscire da questa Basilica perla
porta laterale della tribuna , affine di ve-
dere la seconda facciata 9 cominciata da
Clemente X. di architettura del Cav. Rai-
naldi j fatta tutta di travertino , e ornata
di pilastri , da statue j e da due cuppole
ottangolari 9 che fanno un effetto assai
grazioso* Avanti nella piazza si vede 1*
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/T
dì Roma» 107
OBELISCO DI SANTA MARIA
MAGGIORE .
Si crede , che l’ Imperator Claudio Io
facesse venire dall’ Egitto per ornarne il
Mausoleo di Augusto j in cui fu trovato •
Sisto V. lo fece inalzare dal Cav. Fontana
in questa piazza l’anno 1^87.; è di gra-
nito d’Egitto senza geroglifici y alto pie-
di 42. sopra un piedestallo di piedi 21. ; la
punta che vi mancava fu supplita da un or-
namento di metallo t l’ insieme di quésto
monumento è ben proporzionato 3 e riesce
assai grato air occhio-
TERME DIOCLEZIANE -
Queste Terme di Diocleziano furono le
piu grandi > le più magnifiche 3 e le più
celebri di tutte . Occupavano tutta la gran
piazza 3 la Chiesa , ed il Convento della
Certosa 3 quello di S. Bernardo 3 i Grana] 3
c le case vicine 3 in tutto formavano il
giro di 1200* passi 3 cioè di un miglio c
un quinto . Si assicura 3 che Diocleziano
impiegasse per sette anni 40. mila Cristiani
per la costruzione di questo superbo edilì-
zio ; in esso erano portici magnifici 3 una
celebre Biblioteca , una Galleria bellissimas
Giuochi 3 Scuole 3 Passeggiate 3 e Bagni
ne’ quali potevano bagnarsi tre mila 3 e
duecento persone tutte in una volta . Il
numero delle statue trovate 3 le incrostatu-
re marmoree 3 le grandi colonne delle quali
r 6
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joS Itinerario
si sono serviti i Certosini per ornare f»
Chiesa 5 e le rovine $ che vi si veggono an-
cora non permettono di dubitare della ric-
chezza j e magnificenza di queste Terme j
una gran parte delle quali è stata conver-
tita in Tempio Sagro 9 che si chiama
CHIESA DI S. MARIA DEGLI ANGELI.
' Sopra gli avanzi delle Ternie di Diocle-
ziano il Papa Pio IV. fece costruire la
Chiesa presente 5 che è una delle pih belle
di Roma j e della più nobile forma ; il ce-
lebre Michelangelo si servi del Salone eìo
edra ampliaima 9 e di qualche altra sala
delle Terme 9 cambiandovi poche cose 9 per
formare in questo spazio una croce Greca 9.
che ha 536. piedi di lunghezza , e di lar-
ghezza J08. 9 con la gran navata 9 alta 84. 9
larga 74. piedi ; fino al tempo di quel Pon-
tefice un edifizio si bello era restato in ab-
bandoiH5 9 contentandosi di toglierne le co-
lonne i marjni , e tutti gli ornamenti sen-
za far caso della n>aestà delle proporzioni 9.
e dell’ uso 9 che se ne poteva fare . In se-
guito colla direzione dell’architetto Vanvi-
telli nel 1749. fu ridotta nello stato attuale9
chiudendo P ingresso fattovi da Michelan-
gelo 9 e formandovi un Altare ; c allora la
porta laterale divenne la principale 9 dalla
quale si entra presentemente in una ro-
tonda 9 ove si vedono fra quattro depositi
quello di Salvator Rosa celebre pittore e
poeta 9 e 1’ altro di Carlo Maratta .La ro-
' Digiiizod by Googic
di Roma, ' roi>
tonda comunica alla nave travem > che
formava il gran Salone delle Terme 5 c che
ha una maestà , che subito impone ; questa
è decorata da 16. colonne enormi , otto
delle quali sono di un sol pezzo di granito
di Egitto 9 le medesime che già ornavano
r antico salone > e le altre otto sono state
fatte di mattoni colle stesse proporzioni
per accompagnare : ma siccome per to-
gliere T umidità il Bonarroti rialzò il pavi-
mento y così le antiche basi 5 e piccola par-
te delle colonne restò sotto terra 5 e biso-
gnò sostituire nuove basi di marmo ai
piano presente 3 che ridussero le colonne
alP altezza di soli 45. piedi y compresa ba-
se e capitello, benché abbiamo 16. piedi
di circonferenza > malgrado ciò non com-
pariscono sproporzionate .
Benedetto XIV. per ornare questa gran
Chiesa» vi fece collocare i quadri origi-
nali della Basilica di S. Pietro , che si to-
glievano e rimpiazzavano con quelli di
mosaico* 11 primo quadro nella navata a
destra è la Crocifissione di S. Pietro » di
Kicciolini : la gloria non é stimata ma
nel basso è ben composto . Accanto vi è
la caduta di Simon Mago » copiata da
Mr. Tremoliere dall’ originale di Vanni»
che resta ancora a S. Pietro » dipinto in
lavagna • li quadro del B. Nicola Alber-
§ ati sopra 1’ altare della cappella gran-
e è di Oraziani » ed ì laterali di Trevi-
sani . 11 terzo quadro che siegue » di
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no Itinerario
S. Pietro ) che resuscita la T abita » è una
copia di quello che fece il Baglioni per
la Basilica V'aticana; e il S» Girolamo con
altri Santi è di Muziaiii; vi è nelle teste
un buon carattere > ma il colorito non 1
.dà piacere » Nella navata dell’ aitar mag-
giore si vede la Presentazione della Ma-
donna at tempio » pittura in tela di Ro-
manelli , che -ha molta sofferto. Il Marti-
rio di S. Sebastiano è un bel fresco di
Domenichino j qui trasportato col muro
medesimo dal rinomato Zabaglia; visorio
delle parti assai belle 5 degne di quel cele-
bre maestro 3 ma la composizione non è fe-
lice y per la confusione che vi si esprime >
e che ciistrae dal sogetto . >11 Battesimo
incoutro è opera dì Carlo Maratta 3 un
poco debole nel colore ; il S. Pietro che j
punisce Anania e Satira della menzogna >
quadro che ha molto oscurito per essere
stato dipinto sopra la lavagna è del Cav»
Roncalli . Dall’ altra parte della navata
grande il quadro rappresei>tante la Con-
cezione della Vergine è di Pietro Bian-
chi ; quello accanto j con S. Pietro che
risuscita Tabita, di Placido Costanzi ;
l’ altro sopra 1 ’ altare è del Cav. Odazzi y
co’ laterali di Trevisani. Dall’ altra parte
la caduta di Simo» Mago Fu dipinta da
Pompeo Batt'Jni , dì un colorito troppo
vago e manierato ; e finalmente il S. Ba- I
siilo ) che celebra la messa solenne in ri-
to Greco» è un buon quadro di Subleyras.
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Ai Roma » 1 1 1
Nel pavimento della Chiesa $ tutto dt
marmo j si vede la celebre Meridiana » fat-
tavi da Monsig. Bianchini 5 segnata co»
una linea dì ottone» c consegni del Zo-
diaco in marmo » opera assai corretta >
ed erudita ; e per la stabiliti del suo
piantato la pii sicura.
11 Chiostro de’ Certosini » fatto col di-
segno di Michelangelo » in uno degli an-
tichi peristili) t decorato da 100. colonne
che sostengono una galleria intorno •
Di qui si vi alla
CHIESA DI S. BERNARDO
A TERMINI.
In uno di que’due rotondi edifìzj po-
sti negli angoli del recinto delle Terme
Diocleziane > che dalla forma si sono chia-
mati Calidari ) fu stabilita questa Chiesa
nell’anno 1598* dalla Contessa Caterina
Sforza » che vi fece costruire ancora 1’ an-
nesso Convento de’ Monaci Cisterciensi
riformati di S. Bernardo ; in essa vi è
da notare la volta antica » che si conser-
va intieramente ; i due quadri grandi di
Gio. Odaz) ) le otto statue di stucco ) la-
vori di Camillo Mariani da Vicenza ; e
la statua di S. Francesco» con altre scul-
ture di Giacomo Antonio Fancelli .
Nel giardino » che resta dietro la Chie-
sa > vi sono altri avanzi deirantico recin-
to delle Terme » e dello Stadio senncir-
colare in forma di teatro con gradi per
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*12 Iti^érarh
gli spettatori ' di tutti coloro cTie in basst>
si esercitavano nella ginnastica . incontro
questa Chiesa è I’ altra
CHIESA DI S. SUSANNA .
Qu\ fu già la casa propria di S. Ga-
binio 5 padre di S. Susanna , e fratello del
Pontefice S.Cajo che consagrò questa Chie-
sa nel 290. Leone ili. la ristaurò nel 8oo*
e Sisto IV. P anno Santo 1475- vi fece
molti miglioramenti. Il Card Rusticucci 5-
Vicario di Clomeate Vili, vi fece da’ fon-
damenti la nobile facciata di travertino j:
disegno di Carlo Maderno j aggiunse il
soifitto dorato e le pitture nelle mura col-
le istorie di S. Susanna Ebrea y dipinte da
Baldassar Croce da Bologna 3 con pro-
spettive e colonnati del P. Matteo Zocco-
lini Teatino e con le statue di stucco det
Val sol do . 11 quadro dell’ aitar n>aggiore
è del Laureti Siciliano 3 la Tribuna di
Cesare Nebbia 3 e il coro del sudetto Bo-
logna e di Paris Nogari . *
La nobiliss-ima Cappella di S. Lorenzo
fu fatta da Camilla Peretti 5 sorella di
Sisto V. e le pitture da Cesare Nebbia»
e da Gio. Battista Pozzi Milanese.
Nel giardino annesso vaghissimo vi è
una cisterna 3 ornata da marmi 3 che si
pretendono disegno e lavoro di Michelan-
gelo •
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di Rontai ii^
FONTANA DI TERMINI.
(Questa fontana si chiama ancora la
Fontana di Mosè 5 e la di lei acqua Fe~
lice > dal nome di Fra Felice 5 eh’ era quel-
lo di Sisto V. quando era Conventuale.
Questo gran Papa la fece condurre in
Roma dalla Colonna 3 paese distante 15.
miglia . Il Cav. Fontana ne fu l’architet-
to ; la facciata è di travertino » ornata da
quattro colonne 3 e da tre nicchie ; in quel-
la di mezzo è Mosè 3 die con la verga
in mano fa scaturire l’acqua dalla pietra t
statua colossale di Prospero da Brescia 3
le altre due contengono un bassorilievo ;
in uno si vede il Sacerdote Aaron 3 che
conduce il popolo Ebreo a dissetarsi in
quelle acque , scultura di Gio- Battista
della Porta i nell’ altro Flaminio Vacca
espresse Gedeone 3 che guida 1’ es.ercito^a
ristorarsi colle acque 3 per far scelta de’
suoi soldati . Nel basso vi sono quattro
leoni 3 due in marmo bianco 3 e due in
basalte 3 che gettano acqua dalla bocca ;
questi due ultimi sono piìi stimatÌ3 con
geroglifici Egizj nel plinto 3 ed erano pri*
ma sotto al portico del Pantheon .
Quest’acqua medesima dallo stesso Pon.’
tefice fu fatta condurre con molta spesa
anche nel monte Quirinale 3 nel Pincia >
e nel Campidoglio.
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1 14 Itinerario
CHIESA DI S. MARIA DELLA
VITTORIA . *
Iri onore dell’ Apostolo S. Paolo fu edi-
ficata questa Chiesa da Paolo V. nel i6oj.
c prese il titolo di S. Maria della Vitto-
ria 5 a motivo di una imagine della Ssma I
Vergine qui trasportata da Germania nel
1621. alla visita della quale si portò pu-
blicamente Gregorio XV. in rendimento
di grafie delle vittorie riportate dall’ Im-
perator Austriaco contro degli i Eretici .
Il Card. Scipione Borghese 5 col disegno
<ii Gio. Battista Soria ) fece la facciata
a sue spese , in ricompensa del presente
fattogli da’ Religiosi del celebre Ermafro-
dito antico 5 qui trovato, nel cavare i fon-
damenti. '
L’ interno della Chiesa è architettura
' di Carlo Maderno 5 ed è una delle piìi
graziose 5 decorata da pilastri di ui> bell*'
alabastro di Sicilia » da stucchi dorati »
da belle pitture 5 da statue 5 e dal pavi-
menta di marmo .
La Maddalena nel primo altare a de-
stra è di Gio. Battista Mercati ; nella se-
conda cappella il S. Francesco colla Ver-
gine e il Bambino è opera di Domenichi-
no 5 del quale sono ancora i due laterali )
graziose pitture t 1’ Assunzione nella ter-
za fu scolpita a bassorilievo dal Ferme- ,
ci . La statua di S. Giuseppe nella cro-
ciata è di Domenico Guidi y che volendo
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t
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a Romà . n j
contrastare coiro^era dt Bernino j che gli
sta incontro 5 rappresentando un sogetto
eonsimilc, dovette naturalmente rimaner-
gli al di sotto > benché non manchi di
merito ; i laterali sona di M. Monnot 5 e
la pittura della volta di Bonaventura Lam-
berti » L’ aitar maggiore ha un taberna*
colo assai ricco 9 e la cupola sopra fu di-
pinta da Gio. Domenico a detto il Cav* Pe-
rugino -
- La sontuosa cappella della crociata fa
fatta a a spese del Card. Cernaro Vene-
ziano a dal Cav. Bernino a che vi scolpì
il celebre gruppo di S. Teresa a da lui
stessa riguardato come il suo capo d’ o-
pera . La Santa è rappresentata nelTesta-
si dell’ Amor Divino a colla piii viva es-
pressione e naturalezza > e un Angelo a con ,
in mano una freccia * sembra discoprirle
il petto per ferirla nel cuore , mirandola
con un aria placida e di sorriso : la te-
sta dell’angelo è di una finitezza singo-
lare > e quella della Santa perfettamente
bella ; ma 1’ una e 1’ altra potrebbero fa-
cilmente presentare 1* idea di un amore
profano -
Biella Cappella appresso % ricca di belle
pietre a- vi è un quadro di Guercino a e il
Crocifìsso da un lato fu opera di Guido
Reni a che dipinse ancora incontro il ri-
tratto del Cardinale ? le pitture a fresco
sono però di Gio. Francesco Grimaldi Bo-
lognese «. 11 S. Giovanni della Crpce nella
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ii6 Itinerario
Seguente cappella è di Niccolò Lorenese ;
e nell’ ultima il Cristo morto colla Ma-
donna e S> Andrea fu dipinto dal Cav.
d’ A r pino .
le Bandiere , qui appese j sono un mo-
numento della liberazione di Vienna , ac-
caduta li 12. Settembre del 1685. nell*
ottava della Nascita della Madonna .
Proseguendo per la Via Pia » vicino alla
porta si trova a sinistra il Casino di cam-
pagna di Casa Sciarra ; e incontro quel-
lo di Costaguti 5 ove si veggono alcuni
vestigi dell’antico Castro Pretorio j cioè
degli allogiamenti de’ Soldati Pretoriani-
Al fine della Via è la
PORTA PIA.
Quando Pio IV. nell’ anno volle
diriazare la strada y apri in questo sito la
porta 5 che vi si vede presentemente 5 tutta
moderna e Fatta con disegno di Michelan-
gelo» e che dal Pontefice prese ÌI suo no-
me. Fu chiusa allora la porta Nomenta-
na di Aureliano , cosi detta , perchè rima-
neva sopra la via » che portava a Nomen-
to j e che ora murata resta a destra nell*
uscire poco lontana dalla presente . Alcu-
ni moderni hanno dato alla Pia il nome
di l/iatinate con error manifesto » perchè
la porta Viminale fu nelle mura di Servio 5
e non in quelle di Aureliano 5 nè rrm»-
neva sul monte Quirinale » ma bensì nell*
altro prossimo che è il Viminale •
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dì Rm» . 11^
Fuori di questa Porta si vede a destra
la Villa Patrizj ; e alla distanza di circa
duo miglia a sinistra la
CHIÈSA DI SANT* AGNESE
FUORI LE MURA .
Nel piano medesimo delle Catacombe
nelle quali fu trovato il corpo di S. Agne-
se j per le preghiere di S* Costanza fu fa-
bricata questa Chiesa da Costantino il
Grande , che fu ristaurata da’ Papi S. Li-
berio ed Innocenzo l. j e decorata di mo-
saici nel secolo VIL da Onorio 1 * Vi si-
scende per una sc^la di 48. gradini di
marmo 9 che ha nelle mura affisse molte,
iscrizioni 9 trovate in queste Catacombe .
La nave è retta da 16. colonne Corintie 9
due delle quali sono scannellate in una ma-
niera singedare 9 avendo in ogni canale una
goletta da ambe le parti che gira intor-
no 9 onde qualcuno ha creduto trovarvi si-
no a 140. scannellature ; ve ne sono an-
cora quattro assai belle di Portasanta •
Sopra di queste colonne vi sono altrettante
minori 9 che formano due portici superio-
ri sopra le navate laterali 9 per cui si rende
la Chiesa assai simile alle antiche Basiliche
de* pagani . 11 Corpo della Santa 9 unito a
(jueHo di S. Emerenziana 9 riposano sotto
1 aitar maggiore , formato da marmi prezio-
si 9 e coperto da un baldacchino retto da
4. colonne del più bel porfido 9 e ornato
di una statua della Santa 3 formata da un
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1i8 Uìaeram
torso antico di alabastro orientale , che
sembra un* agata 9 c6u testa 9 mani^ e pie-
di di bronzo donato'9 fatti da Nicola Cor-
dieri 9 o secondo altri dal Franciosioi 9
il tutto per ordine dì Paolo V,
Nella Cappella della Madonna vi è un
candelabro antico 9 e sopra 1* altare una
testa del Salvatore 9 che si dice di Mich^
langelo • Vicino a questa vi è la
CHIESA DI S, COSTANZA.
I
Da alcuni si è creduto , che questa Chie-
sa fosse stata anticamente un Tempio dì
Bacco 9 a motivo di certi mosaici 9 che vi
si veggono9 rappresentanti una vendemmia;
Ma non trovandosi menzione antica di
Tempio di Bacco sopra la Via Nomenta-
na 9 nè convenendo la costruzione di que-
sta fabbrica alP epoca della erezione dì
tempi profani 9 si rende pii'i sicuro esse-
re stata il Battisterio cretto da Costantino
Magno per le due principesse Costanze Au-
guste 9 sorella c figlia del medesimo Impe-
ratore 9 qui battezzate e sepolte nella no-
bilissima urna di porfido 9 trasportata da
Pio VI, al Museo Vaticano;
^ Consiste questa Chiesa in una rotonda»
che ha il diametro interno di 69. piedi»
da muro a muro . Ea parte di mezzo è
coperta da una cupola , e circondata da
una navata che la divide con 24. colon>
ne di granito 9 accoppiate 9 le quali so-
stengono la cupola 9 e la volta della na-
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dì RomA t iff
vata) ornata da mosaici 3 che figurano put>
ti e pampini di uva j e altri oggetti tut-
ti di vendemmia , solite rappresentanze di
puro ornato . Nel mezzo sotto T altare si
conserva il corpo di S. Costanza 3 e, delle
SS. Attica 3 e Artemia j con altre Sagre
Reliquie «
Cioesto edifizio conserva ancora nell’
interno i’antica sua costruzione 3 ma nell’e-
sterno è mancante di un portico 3 che la cir-
condava di 40. colonne Corintie 3 una del-
le quali fu veduta esistente da Lucio Fau-
no . Negli ultimi scavi avanti T ingresso
si sono trovate molte sepolture Cristiane >
onde r Ippodromo ivi supposto non era che
un recinto per le medesime 3 e risulta che
non è stato Alessandro IV, il primo che
nel 1356. ridusse a Chiesa quest* edifizio 3
il. nome della quale si trova fra le Chie-
se del Secolo IX.
Si crede che poco più lungi fosse la
Villa di Faonte , Liberto di Nerone 3 do-
ve quest* Imperatore fu obligato di ucci-
dersi di sua mano.
Ad un miglio circa di distanza si tro-
va il Ponte ^omeAtsao 3 chiamato così
dalla Via 3 e corrottamente detto Lam fa-
tavo 3 costruito sopra i* A viene o Te verone >
che distrutto ancor esso da Totila 3 fu
come il ponte Salario 3 rifabricato da Nar-
sete .
Seguitando la strada più bassa per tre-
cento passi in circa 3 si veggono gli avan-
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1*0 Itìfttrarìo
2i di due Sepolcri ai due lati della stra*
da ; quello che è a sinistra 5 secondo i’ opi«
cione volgare 5 fu di Menenio Agrippa j e
serve in oggi di stalla di bovi , T altro
è distrutto e rovinato intieramente . Alia
sinistra di questo Sepolcro è un* altura
chiamata il
MONTE SAGRO .
Pih di tre miglia fuori della città al
di là del Te verone , ^ situato questo Mon-
te 5 chiamato Sagro j perchè venne consa-
grato a Giove s dopo che la Hebe 5 sepa-
ratasi da’ Fatrizj 5 si creò de’ Tribuni. 11
Popolo si ritirò sopra di questo monte
per la prima volta l’annodi Roma 260-
per consiglio di Sicinio^ e vi restò tran-
quillamente pec qualche giorno , senza nul-
la intraprendere contro i Patrizj 9 non por-
tando con se altro che alcuni viveri 9 e
senza di essere attaccato 9 o pensare di
vendicarsi; egli cedette al fine per l’in-
gegnoso apologo di Menenio Agrippa 9 che
amava j e rientrarono nella città 9 dopo pe-
rò che gli furono condonati tutti i debi-
ti 9 ed accordati de* Tribuni.
Vi si ritirarono ancora i Romani 1 ’ an-
no 305. per la medesima ragione 9 e con
la tranquillità medesima 9 imitando la con-
dotta de’ loro padri > moiestìam patruum tuo-
rum 9 nibìl violando , imitati . Sembra che
le lagnanze loro eratx) questa volta più
gravi» e che li disordini e le intraprese
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dì ^omé • 12 1
<k’ Patrizi fossero piìi odiose : questa som»
40ossa accadde in seguito dell* attentato
sopra Virginia del Decemviro Appio ; on-
de le donne e 1 fanciulli seguirono i lo-
ro padri e i loro mariti. A chi poteva-
no essi affidarsi in una città « ove non vi
era piii alcun rispetto nè per la libertà
nè pel pudore 2 Le condizioni questa vol-
ta furono 9 che la plebe averebbe de* Tri-
buni inviolabili con maggior potestà per
sua sicurezza »
Questa parte delle vicinanze di Roma
non è decorata con alcun monumento ri-
marchevole ; lo stesso ponte * di cui si è
parlato 9 altro non ha che la solidità . Ma
gli accidenti memorabili che vi sono oc-
corsi fanno sì che si visiti con sodisfa-
iione .
Questo Monte sagro 9 che è ricoperto
<1* erbe e cespuglj 9 oltre ciò che ha d’in-
teressante per rapporto alla storia 9 me-
rita di esser veduto ancora a motivo del-
la sua piacevole situazione 9 e della bel-
lezza delle sue vedute 9 che si estendono
molto lontano • Nel ritornare in città si
giugne alla
VILLA ALBANI »
In questa Villa fatta costruire dal Card«
Alessandro Albani 9 gran conoscitore ed
amatore dell* antichità 9 vi è una collezio-
ne così numerosa di statue 9 busti 9 bassi-
rilievi cd altri antichi monumenti 9 che
122 ItìaerarU
per averne una sufficiente notizia bisogna
provedersi della Indicazione Antiquaria s
stampata a parte 9 non permettendo la ri*
strettezza del nostro sistema j che un cen-
no de’ più celebri • Noi cominceremo dun-
que la descrizione loro dal Portico gran-
dioso del Casino , fatto con diseguo di
"Carlo Marchionni 3 secondo T idea dello
stesso Cardinale , dove sono le belle sta-
tue di Tiberio 3 di L* Vero 3“ di Trajano 3
di Mare’ Aurelio 3 di Antonino Piò 3 di
Adriano 3 ed una singolare di Giunone*
Passando nel portico a destra vi si veg-
gono due Cariatidi 3 e in mezzo una ter-
za 3 che ha una iscrizione in greco de’ no-
mi de’ scultori Ateniesi Critonc e Nico-
lao ; i busti di L. Vero 3 di Vespasiano 3
e di Tito; e due vasi di marmo* Dopo in
una lunga Galleria sono gli ermi di An-
nibale 3 di Scipione 3 di Alessandro 3 -di
L Leonida 3 di Epicuro 3 di Amilcare 3 c di
Temistocle , oltre quello di un Mercurio 3
particolare per la sua doppia iscrizione •
‘Vi sono ancora due statue di Venere 3 due
di Muse 3 di un Fauno 3 di un’ Iside 3 ed
una di Faustina sedente.
11 vestibolo che precede la scala è or-
nato da quattro statue antiche rappresen-
tanti Cerere 3 Venere 3 Bruto 3 e C. Ce-
sare 9 e da tre maschere colossali nell’ al-
to * Entrata la porta si trova a sinistra
una Roma trionfante in bassorilievo 3 ed
una pittura antica di due donne che fan-
di Roma . 12$
no un sagriRzK) a Marte • Salendo ia sca-
la vi si veggono molti bassiri lievi inca-
strati nel muro» fra quali, sono da no-
tarsi una maschera colossale di rosso an-
tico 3 ed il 'grande di Leucotea nudrice
di Bacco dello stile de’ primi tempi 3 co-
munemente detto Etrusco ; quindi si en-
tra in una sala ovale 3 ove sono due co-
lonne di giallo antico 3 e fra queste un
Fauno 3 e sopra la finestra un bassorilie-
vo con, le Carceri di un Circo 3 ed in-
contro sopra la porta un sagri tizio a Mi-
tra in bassorilievo .
Si passa dopo di tre camere ad un ricco
Gabinetto con pavimento di mosaico 3 e
volta dipinta da Nicola la Ficccla ; vie-
ne questo decorato dalle statuttte di.un^
Diana 3 di Pallade 3 d’Èrcole in bronzo»
di altra piccola Pallade 3 in alabastro 3 di
due Fauni 3 Diogene , Sileno 3 Apollo o
Saurottono in bronzo 3 .pezzo assai rispet-
^ tabile 3 dal famoso Canopo in basalto »
‘ da un (^iride sedente 3 e da dieci busti
di alabastro ; ma il monumento .per l’ eru-
dizione più interessante si è il bassorilie-
vino o ectipo coll’ Ercole in riposo 3 tut-
to arricchito d’iscrizioni -Greche , indi-
canti le imprese ,e la vita di quell’ Eroe z
c l’altro col ritratto di Persio il Satiri-
co 3 eccellentemente lavorato • La catrrera
seguente ha qualche grazioso bassorilievo,
e sopra il camino il celebre Antinoo 3 pa-
\
X *
124 hìtt erario
rimente bassorilievo di un lavoro vera-
mente eccellente .
* Si entra in* seguito nella nobile Galle-
ria decorata dalle statue di Giove e di
Pallade 3 e da bassirilievi , de’quali i prin-
cipali sonò > Ercole fra 1 ’ Esperidi j Icaro
c Dedalo 3 Marc’ Aurelio sedente 3 e Bel-
ferofonte che tiene il Pegaso 3 e fra li
minori Faustina 3 e Ganimede con Giove
in forma di aquila . 1 pilastri sono rive-
stiti di mosaici 3 e la volta è una super-
ba pittura del Cav. Mengs 3 che vi ha rap-
presentato Apollo in mezzo alle Muse con
Mnemosine loro madre di una bellissima
fisonomia 3 che si pretende ritratto della
moglie di questo celebre pittore ; nulla vi
^ di più bello 3 che il colorito di questo
fresco .
Scendendo dall’ appartamento si entra
nel portico della Giunone 3 cosi detto per
la di lei statua posta in mezzo di due
.Cariatidi 3 ove sono ancora li busti di
Marc’ Aurelio 3 di L. Vero e di Pertina-
ce 3 la testa colossale dell’Oceano e un
vaso di marmo . Di quà si passa ad una
lunga Galleria contenente molti ermi di
poeti 3 tanto uomini che donne 3 e di Pla-
tone 3 di Nuraa3 di Apollonio Tianeo ed
-altri ; con le statue di due Sacerdotesse
Etrosche 3 di un Fauno che tiene un fiac-
co bambino 3 e di due altri Fauni 3 di
'una Diana 3 e di un Apollo»
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%
dì Roma i 12J
Si entra dopo in una stanza ornata da
pavimento di mosaico antico ) e da due
colonne ) una di alabastro fiorito j l’altra
di diaspro di Sicilia ; da due statue di
Fauni ; e da un sarcofago 3 di alabastro
gessoso 3 creduto da’ moderni marmo Pa-
rio 3 nella fronte del quale sono scolpite
le nozze di Peleo e Tetide 3 e ne’ lati da
una parte Nettuno , e dall’ altra Portun-
no 3 o sia il Palemone de* Greci 3 Nume
che da’ Romani si credeva presiedere ai
porti 3 come Nettuno fu creduto il Nume
del mare .
Delli quattro Gabinetti 3 che seguono ®
il primo ha un busto in porfido di Be-
renice con testa di basalte verde 3 altro
di Caracalla 3 uno di Pertinace 3 uno di
Lucilla in rosso antico > ed altro di Sera-
pide o Giove in basalte. Varj bassirilie-
vi in terra cotta , e una pittura antica
rappresentante un paese . r
Il secondo 3 oltre le statue di due To- A ^
lomei 3 di Venere 3 e dì Pallade 3 di uno
stile antichissimo 3 ha la celebre tazza di
marmo 3 del diametro di piedi 7. ornata
da* bassirilievi scolpitivi in giro 3 che rap-
presentano le dodici fatiche di Ercole 3
espresse con accessori molto eruditi • Ot-
to colonne di pavonazzetto formano la de-
corazione di questo Gabinetto .
Passando nel terzo 3 ornato di sei co-
lonne 3 vi si vedono due ermi di alaba-
stro^ -fiorito con testa in giallo antico 3
fi
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1 16 ìtifterarìe
1’ una dì Fauno s 1’ altra di Priapo ; due
tazze 9 l’ una di marmo Africano j T altra
di granito nero ; ed un mosaico antico
con una barca Egizia ; e nelle mura qual-
che bassorilievo .
Finalmente il qUarto» ornato da otto
colonne ha nel fondo una statua di Apol-
lo 9 sedente sopra del tripode 9 altra di
flLeda 9 c qualche bassorilievo 9 fra* quali
«no con quattro Deità 9 dello stile che
dicesi Etrusco*
Si veggono poi sortendo ne^muri este-
riori delle iscrizioni e marmi antichi 9 fra
quali è da notarsi il combattimento di
Mennone c di Achille 9 in bassorilievo .
Viene appresso un piccolo edifizio 3 chia-
mato il bigliardo 9 che è decorato da ot-
to colonne di verde antico e di breccia •'
ove sono le statuQ di Tolomeo 9 di Ge-
la 9 di Massimo 9 di Giacinto e di Bacco •
La camera contigua ha un bassorilievo 9
in cui si è traveduta una Berenice $ e nel-
la piccola Galleria seguente vi sono 14.
belle colonne ed una statua di Diana Efe-
sia 9 con altra di un Satiro . 11 portico
da cui si esce ha 14. colonne 9 molti ermi 9
un candelabro , ed un bassorilievo .
Di quà si scende al giardino inferiore 9
ove in un portico si vede nel mezzo una
statua colossale di Roma sedente 9 che ha
nel basamento un bassorilievo rappresen-
tànte Teseo 9 che alza la pietra per to-
glierne la spada e le scarpe di £geo suo
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di Roma • 1 27
padre 9 alla presenza di Etra sua madre •
Vi sono ancora le statue di Claudio e di
Augusto 5 di un sacerdote Etrusco 5 e di
una Cariatide; ed una gran tazza di mar-
mo 9 ove sono de’ Satiri 9 Fauni 9 e Bac-
canti 9 scolpite a bassorilievo .
Risalendo si vede incontro del Casino
grande un portico semicircolare 9 decorato
da 26. colonne di varj marmi ; 20. del-
le quali hanno sopra situate altrettante
statuette ; vi sono ancora 22* Ermi 9 io-
maschere antiche ^ e 22- busti degl’ Im-
peratori Adriano 9 Antonino Pio , Galba 9
Caligola etc. e le statue di Mercurio 9 di
Marte 9 di Apollo 9 di Diana 9 di Saffo 9 ,
di Ercole 9 di Achille 9 e di un Bacco sti-
mabile, particolarmente per la sua testa 9
e. di due Cariatidi . In mezzo di questo
portico vi è una tazza di breccia d’ E^it*
to 9 e nell’ ingresso da una parte Livia
in forma di Giunone 9 e dall’ altra un gi^jr-
riero .
Il vestibolo appresso ha due statue Egìzie
di marmo nero 9 due sfingi > e sei altre sta-
tuette 9 una delle quali di Ermafrodito . Si
entra nella galleria » e vi si vede la statua
di una. Ninfa 9 che nella base ha un mo-
saico antico rappresentante Esione esposta
al mostro , e liberata da Ercole ; dall’ altra
parte la statua di Giunone 9 e nella base
altro mosaico antico 9 che rappresenta una
scuola di Filosofi o Medici|. La volta fu
ornata, con un Baccanale di Giulio Roman09
/4
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1 28 itinerari
dipinto in grande dal Lapiccoìa 3 e con al-
tre pitture di Bicchierari ; i muri sono de-
corati da bassirilievi , composti di frain*
menti •
Escendo dalla Villa si torna in Ronia
per li
PORTA SALARIA ►
Aperta dall’ Imperatore Aureliano nelfc
sue mura « e così chiamata perchè da lui
costruita sopra la Via Salaria 3 che condu»
ceva in Sabina • 1 nomi datigli da’ moderni
ài Quìrinalt i Collida j Agonale ^ non han-
no mai appartenuto a questa porta 3 essen-
do quelle tutte porte delle mura di Ser-
vio 3 cioè la Quirinale presso il Tempio di
jQuirino3 ovee il Palazzo Pontificio 3 e la
Collina o Agoneme verso 1 ’ angolo setten-
trionale delle Terme Diocleziane nella riu-
nione delle Vie antiche Nomentana e Sala-
ria > che ambedue principiavano alla porta
Collina . Il nome datogli nel moderno Iti-
nerario di Sceleratay è un manifesto abba-
glio 3 equivocando col campo scelerato qui
prossimo 3 e non trovandosi che la Porta
Carmentale la quale sia stata chiamata
Scelerato 3 perche da quella usciti i jo6»
Fab] 3 furono uccisi tutti in un giorno al
fiume Cremerà • Incontro la porta Salaria ù
vede il
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12 $
dì Roma
CIRCO DI SALLUSTIO .
Questo illustre Romano Io fece costruire
per celebrarvi i giuochi annuali in onore
di Apollo . Resta ancora una porzione dell*
antica costruzione arcuata fatta per soste-i
nere la spinta delfe terre del monte j e K
gradi sopra de* quali erano assisi gli spet-
tatori •
Questo spazio del medesimo in cui una
volta si spargeva di sudore quella polvere
Olimpica 9 della quale parla Orazio » è ora
occupata da orti. lu fondo di questo Gir- '
co 5 che formava parte degli Orti di Sallu-
stio 3 restano ancora delle grandi volte 3
che servivano per magazzino ed altri usi
del Circo ; ed io un lato rimangono anco*
ra alcuni avanzi delle mura di Roma 3 fatte
da Servio Tullio di grossi pezzi di pepe-
rino squadrati 3 che sono le pih antiche»
che in Roma si conoscano . Qui vicino al
detto muro si vede il
TEMPIO DI VENERE ERICINA .
Questo Tempio che secondo Strabono
aveva accanto un portico insigne > e che
secondo Livio era fuori dell’ antica Porta
Collina 3 si crede essere quell’ avanzo che
ha intorno diverse nicchie > nelle quali so*
no state senza dubbio delle statue 3 e nella
maggiore in fondo quella della Dea; a
questa le vergini Romane donavano alcune
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rjo hÌHcrarto
piccole immagini » specie di pnpazze > co-
me si ha da Persio 9
JVempe hoc quod Veneri donatae a vìrgìnn
pupae •
e le matrone non solo 9 ma anche le donne
publiche facevano a questo tempio proces-
sione solenne in ogni anno •
Fuori della stessa porta Collina in que-
ste vicinanze vi era il
CAMPO SCELERATO .
Così chiamato perchè vi si sepelivano
quelle vergini Vestali che avevano violata
la castità 9 che dovevano conservare gelo-
sissimamcnte ne’ trent^anni del loro Sa-
cerdozio . Fra le varie memorie che se ne
hanno vi è questa di Livio . Duae Vestales
eo anno ( ^^6* di Roma ) Opìmìa alqae Fio-
ronìa 9 stupri compertae , et altera ut mos est
ad portata ColUaam nevata fuerat , altera si~
himet ipsa mortem consciverat ; Quando suc-
cedeva una tale disgrazia 9 era una di
quelle che più spaventava la città . L’ ap-
parecchio di questo supplizio 9 secondo la
descrizione che ne dà Dionisio d’ Alicar-
nasso 9 era una solennità lugubre e spa-
ventevole . La colpevole attaccata ad una
bara 9 coperta in maniera da non poter ve-
dere e sentire 9 era condotta per la città 9
accompagnata da tutto il popolo 9 che ser-
bava un mesto silenzio ; niun altro spet-
tacolo spargeva un’ afflizione sì genera-
le • Si portava così al Campo Scelerato ove
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dì Roma, iji
si era vuotato un sotterraneo 3 capace di
un lettfcciuolo 5 e in cui era una lucernà
accesa 9 qualche provisione da bocca ) e
un vaso di terra cotta con acqua 3 olio e
latte mescolati . Si distaccava la Vestale
dalla bara 3 si scopriva 3 e il Pontefice
Massimo dopo aver fatto qualche preghiera
colle mani alzate verso del cielo 3 gli leva-'
va il suo velo 3 e la poneva sopra la scala
che doveva servirgli per scendere alla sua
dimora ; egli si ritirava poi con gli altri
Sacerdoti . Subito che la Vestale era di-
scesa nel sotterraneo t si ritirava la scala 3 •
e si riempiva l’ ingresso della sepoltu-
ra in modo j che neppur comparisse al di
fuori il luogo in cui fosse stata smossa
la terra . Questo gastigo era così terribi-
le 3 e nel tempo stesso così difficile l’e-
vitarlo che sovente quelle che avevano
avuto la disgrazia di cedere alle loro pas-
sioni 3 prevenivano con la morte volonta-
ria questo supplizio • Le pene che erano
destinate ad esse 3 quando mancavano al
dovere dei loro stato 3 erano propor-
zionate alla considerazione grande > della
quale godevano fintanto che gli erano fe*
deli . Di quà si passa alla prossima
VILLA LUDOVISl.
Sopra del Monte Pincio 3 già Colle degli
Hortuli 3 quel tratto presso le mura Aure-
liane 3 che si estende dalla porta Salara
alla Piuciana è occupato dall a deliziosa
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ija hhrerarh
Villa fondata dal Cardinal Ludovico iu«
dovisi nipote di Gregorio XV. , la quale
non è publica j e in conseguenza per ve-
derla vi si ricerca il permessa del Signor,
Duca di Sora di Casa Boncompagni j che
n’ è il proprietario . La strada che con-
duce alla porta Pinciana separa questa Vii-
la dair altra già de^ Medici ; come T altra
via 3 che dal Pincio conduce alla porta Sa-
laria , la divide dal sito degli antichi Orti
SalKistiani • 11 suo giro è pih di un miglio ;
i viali ed i boschetti sono amenissimi ,
ornati da un gran numero di statue r ha tre
Casini 3 il principale de* quali 3 che rima-
ne a destra 3 contiene una collezione di
pezzi antichi preziosi .
Nella prima sala si vede una statua di
Esculapio , un Apollo 3 una Venere , un
busto di Claudio 3 altro di Giulio Cesare »
una statua di Antonino Pio 3 un^ altra di
Apollo3 un busto di Antinoo» ed altri pa-
rimente antichi • Vi sono due bassirilievi >
uno col TempO' che scopre la Verità 3 Tal-
tro con Paride ed Elena nel punto d’imbar-
carsi • Nella seconda sala vi è una statua
antica di Marte in riposo 3 in un* attitudi-
ne eccellente 3 e di un disegno grandioso >
rista urata dal Bernino . Un gruppo di Apol-
lo e Diana ; un altro di Pan e Siringa >
una statua di Cleopatra 3 un gladiatore se-
dente 5 una Venere eh’ esce aal bagno 3 c
si asciuga 3 della Scuola Fiorentina ; un Er-
cole» un Bacco» un Mercurio > una figura
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di Roma .
ben panneggiata j creduta un’ Agrippina ^
ed un gran busto in porfido di Marc’ Aure-
lio . Una testa grande di Bacco 5 bassori-
lievo 3 in marmo rosso antico 3 che merita
esaminarsi per la forma degli occhi , e della
bocca 3 che possono dare un’idea del mec-
canismo degli oracoli .
Un gruppo bellissimo antico in marmo
bianco 3 che fu creduto rappresentare il
giovane Papirio Protestato 3 e sua M.idre
che cerca di scoprire da lui il segreto del
Senato ? ma che fu riconosciuto da Wiii-
ckelmann per una Elettra nell’ atto dì rico-
noscere Oreste suo fratello ; la chioma re-
cisa della donna ne forma una prova 3 per-
chè non poteva convenire ad una Matrona
Romana 3 come la nudità del giovine non
sarebbe adattabile al giovinetto Papirio ;
questa scultura porta il nome Greco di Me-
nelao figlio di Stefano .
Un altro eccellente e consimile grupi)o
antico , cognito sotto il nome di Arria
e Peto 3 personaggi Romani dc’^ tempi di
Claudio 3 e soggetti che non possono con-
venire a queste anticlie figure in modo al-
cuno 3 secondo il sentimento de’ più illu-
minati Antiquari « che non vi avevano tro-
vato finora soggetto determinato 3 finché
il Signor Piale non vi ebbe riconosciuto
EmoneTebano, che disperato si uccide 3
reggendo 1 ’ estinta Antigone da lui amata
all’ eccesso 3 e fatta morire dal di lui padre
Creonte • Questo soggetto fu celeberrimo
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1^4 Itinerario
presso gli antichi a segno che Sofocle ed
Euripide ne formarono tre tragedie j delle
quali una è rimasta per intiero . Properzio
ancora lo indicò ne’ suoi versi .
Quid ? non Antìgonet tumulo Beotìus Hae~
mon
Conruìt ipse suo saucius ente latus ;
Et sua cum miserae permìscuit ossa puellae
Qua sine Thebanam noluit tre domum ?
Propert. lib. II. v. 35J.
La figura della donna avendo i capelli
recisi j indica che Antigone tornava dall’
aver dato sepoltura al suo fratello Poliitice>
e fatta la ceremonia di aver consagrata la
sua chioma alla tomba , ciò che fu la ca-
gione della sua morte . Li mustacchi dell’
uomo sono da notarsi » come un distintivo
de’Tebani , fra quali bisogna porre il cos\
chiamato Gladiator moribondo del Musco
Capitolino .
Non ostante siccome il soggetto di Arria
e Peto merita di essere conosciuto per l’ e-
roismo della donna 5 così eccone la narra-
zione di Dione . Arria ( dice lo storico )
si rese celebre in altro modo ; sembrò a
questa sposa del Console Cecinna odiosa
la vita dopo di aver perduto il marito»
eh’ essa avrebbe potuto conservare senza
vergogna » essendo amica e considerata
dall’ Imperatrice Messalina ; vedendo essa
che il marito esitava ad uccidersi prese il
pugnale » si feri » e porgendolo a Peto gli
disse 3 tu vedi caro sposo » che non mi ha
I
}
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di Roma, ijj
fatto male . Questo genere di morte la
rendette illustre ; le disgrazie publiche
erano giunte a un punto che non vi era
pih sicurezza per la virtii j che dandosi una
morte volontaria e violenta . Questa bell’
azione della moglie non venne imitata però
da Peto , ma venne celebrata da Marziale .
cosi : ,
Casta suo gladium cum traderet Anta Fatto
Quem de vìsceribus traxerat ipsa suis .
Si qua Jìdes ^ vulnus quod feci no» dolet »
ìnquit )
Sed quod tu facies , hoc mibi Paete dolet .
lib. 1. Epig. 14.
Segue un eccellente gruppo di Plutone y
che rapisce Proserpina , del Cav. Bernino >
la figura però di Plutone è un poco forzata .
Accanto è una testa colossale di Giunone .
Nell’ altro casino minore y situato verso
il mezzo del giardino 9 la prima sala a
pianterreno è decorata con una volta dipin-
ta a fresco da Guercino , che nel quadro
di mezzo vi ha rappresentato l’Aurora ti- v
rata nel suo carro da due cavalli pieni di
azione e di fuoco ; il vecchio Titone si mo-
stra in un angolo alzando una tenda 9 si ve-
de in questa figura la sorpresa di mirare
partir così l’ Aurora 9 che getta fiori : essa
è preceduta dalle Ore 9 e sembra dissipare
la notte ; che vi è rappresentata in una lu-
netta 9 sotto la figura di una donna che dor-
me appoggiata sopra la mano 9 tenendo un
libro avanti di lei 9 ed avendo intorno mol-
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Itherafis
ti emblemi allegoriei alla notte . Incontro
sltra lunetta nella quale vi è un
Genio alato che alza una face > rappresen-
tante Lucifero ; ne’ due lati vi sono dei
putti di una composizione elegantissima .
Ciò che vi è di piò rimarchevole in questa
composizione si è la perfezione del chia-
roscuro V e si può dire il capo d’opera del-
le pitture a fresco di questo pittore • V'i
sono ancora in questa sala de’ busti di scul-
tura mediocre . Nella sala appresso vi sono
quattro paesi dipinti a fresco da Domeni-
chino ed altri di Guercino •
Nell’ appartamento del primo piano si
vede un’ altra volta eccellente dipinta a
fresco dallo stesso artista j che vi ha rap-
presentato una fama che suona una trom-
betta , e porta un ramo di olivo ; questa
pittura pel suo colore sembra sorpassare la
prima .
1 giardini sono pieni di molte statue e
scultore , fra le quali una testa colossale
di Alessandro , un gran Sarcofago che rap-
presenta una battaglia fra Romani e Da-
ci ; una statua di Giove A m mone ; un Sa-
in piedi di grandezza al naturale ,
di Michelangelo; cosi bello come un anti-
co • Una urna cineraria con bassorilievo
di una battaglia fra Greci e Romani ; e
sopra di essa un Sileno antico dormiente,
colla testa appoggiata ad un otre . Dalla
Villa si passa alla
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di Roma» ijy
CHIESA DI SAN NICOLA
DI TOLENTINO .
La Casa Pamfilj nel 1614. fece fabri-
care qviesta Chiesa con architettura di
Gio. Battista Baratti 5 allievo deir Algar-
di . Lo stesso Algardi fece il disegno dell*
aitar maggiore 3 e i modelli delle statue
che furono scolpite dai due scolari 3 Er-
cole Ferrata che fece il Padre Eterno e il
S. Nicola 3 e Domenico Guidi che scolpi
la Madonna . Nel primo altare a destra
il S. Nicola è di Filippo Laurenzi ; 1 ’ al-
tro quadro appresso nella seconda cap-
pella è di Lazzaro Baldi; Pietro Paolo
Baldini dipinse la terza . Il S. Gio* Bat-
tista nella crociata fu dipinto dal Bacic-
elo 3 ed Ercole Ferrata fece gli stucchi ;
Giovanni Coli 3 e Gherardi Lucchesi di-
pinsero la cupola 3 gli angoli però sono di
Baldini > del quale e la cupoletta nell’ al-
tare seguente 3 ove la Sant’ Agnese è copia
del Guercino 3 cogli stucchi del Ferrata;
dopo r altra cappella di S. Nicola 3 viene
la terza de’Gavotti 3 dedicata alla Madon-
na di Savona 3 architettura di Pietro da
Cortona 3 che lasciò imperfette le pitture
della volta e cupola 3 terminate da Cirofer-
ri ; il laterale a destra è del P. Giuseppe
Cappuccino 3 e l’altro incontro di Cades;
il bassorilievo nell’ altare è di Cosimo
Fancelli 3 il S. Gio. Battista di Raggi 3 e.
il S. Giuseppe d’ Erede Ferrata ; il S. Fi*.
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ij8 Iti» erario
lippe nell’ ultima è di Cristoforo Creo .
Proseguendo verso la piazza Barberini a
destra si giugno alla
CHIESA DELLA CONCEZIONE ,
E CONVENTO DE’ CAPPUCCINI .
11 Cardinal Francesco Barberini fratello
di Urbano Vili, col disegno di Antonio Ca-
soni nel i6a8. eresse questa Chiesa j che è
ricca di belle pitture ; il primo quadro a
mano destra nell’ entrare è il celeberrimo
San Michele di Giìido Reni 5 che può dirsi
il suo capo d’ opera ; 1’ arcangelo è della
massima bellezza , la sua testa ha una mae*
stà divina 9 i capelli ingannano perchè sem-
brano veri 9 r espressione • del suo braccio
armato di spada è energica 9 vi si conosce
la sua possanza 9 e al tempo stesso il dis-
prezzo che fa del suo nemico ; la figura
tutta ha la leggerezza di mio spirito celeste,
esattamente disegnato 9 di belle forme 9 e
di tinte veramente angeliche • Nella terza
cappella il S.-Francesco con un Angelo, in
estasi è una bella pittura di Domenichino,
donata da lui alla Chiesa per sua devozio-
ne . 11 S. Antonio che risuscita un morto,
ed il S. Bonaventura sono due buoni qua-
dri di Andrea Bacchi , ma piò eccellente è
quello 9 incontro al S. Michele , capo d’ o-
pcra di Pietro da Cortona , in cui è S. Pao-
lo rappresentato nel momento di riacqui-
stare la vista per mezzo di Anania , pittura
piena di espressione , ben composta , e di
Di-:;- --I by Google
4
di Roma* '
uii colorito vigoroso 5 di effetto j e del più
corretto disegno di questo maestro .
Sopra la porta della Chiesa vi è il carto-
ne della Navicella 9 che fece Giotto Fio-
rentino circa il igoo. 9 e che ora esiste in
mosaico sopra la porta di S. Pietro in Va-
ticano . Sortendo dalla Chiesa si sale vol-
tando a destra alla
CHIESA DI SANT’ ISIDORO . . '
I
Fu fabricata col disegno di Antonio Ca-
soni verso Tanno 1622., colla facciata e
portico di Carlo Bizzaccheri . -Nella prima
cappella a destra vi è lo sposalizio della
Madonna con S.- Giuseppe 9 quadro stimato
di Carlo Maratta ; i due laterali furono del
medesimo . 11 quadro sopra T aitar mag-
giore con Sant’ Isidoro è di Andrea Sacchi;
nella cappella accanto 9 la Concezione fu
graziosamente espressa da Carlo Maratta 9
che colori ancora la cappella del Crocifis-
so • Scendendo da questa si torna alla
PIAZZA BARBERINA .
In mezzo di questa piazza anticamente
detta Grìmana , vi è una fontana 9 rappre-
sentata da quattro delfini 9 che sostengono
un Tritone che getta con vigore una quan-
tità di acqua in alto con una gran lumaca
marina; invenzione assai stimata di Ber-
nino • Dalla piazza entrando nel vicolo
delle Colonnette di Barberini 9 a sinistra
fra i numeri 16* e 20. si trova lo Studio
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140 Itinerario
del celeberrimo Scultore Signor C avaliere
Alberto Thorwaldsen 5 Danese , le di cui
opere mostrano un gran Genio nella com-
posizione» e il di lui grande intendimento
nel disegno , che lo rendono paragonabile
agli antichi Scultori . Nell* altura di que-
sta Piazza si và al
PALAZZO BARBERINI .
Questo Palazzo » che appartiene al Prin-
cipe di Palestrina di Casa Barberini è uno
de’ più grandi » e de’ più belli di Roma :
fu fabricato sotto il Pontificato di Urba-’
no Vili. Papa di questa Casa , col disegno
del Cav. Bernino» come si crede d’ alcuni
nel sito del Campidoglio vecchio » su l* e-
stremità del Quirinale . Consiste questo io
un grand’ edifizio » che presenta un pros-
petto di tre piani » ciascuno con portico
di sette arcate » ornate da colonne Dori-
che nel primo » Joniche nel secondo , e da
pilastri Corinti nel terzo ; questi portici
poi vengono fiancheggiati aa due corpi
avanzati » che formano due braccia di tre
appartamenti ; il portico nel pianterreno và
restringendo nell’ internarsi in modo che
termina in un arco che è in fondo alla
fabrica .
Vi sono due 'magnifiche scale » che con-
ducono agli appartamenti superiori ; in
quella a sinistra » si trova qualche statua »
e un gran Leone antico assai bello .
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dì Ramai 141
Il Salone eh’ ò -al primo piano ha la
volta meravigliosa 5 che è una delle pih
belle pitture di dietro da Cortona 1 e che lo
fece riguardare come il primo pittore del
suo tempo . Questa ha ptr sogetto il trion-
fo della Gloria espresso dagli attributi
della Casa Barberini , accompagnati da
quattro Virth 5 da figure allegoriche 3 co-
ronate dal triregno 3 e chiavi della Chie-
sa . Questa gran Composizione e assai ben
intesa 3 la moltitudine delle figure non fa
confusione alcuna 3 il colorito è della piii
gran bellezza 3 e veramente risplendente 3
eia luce vi sembra sopranaturaÌe3 in che
sopratutto si conosce il sapere di Pietro
da Cortona 3 che ha caratterizato la sua
idea in una maniera affatto nuova . Alle
due estremità vi sono molte Deità espres-
se 3 come Ercole che uccide le Arpie a
e Minerva che fulmina i Giganti*
Nella prima stanza vi è una statua di
Amazone 3 un Satiro 3 una Giuiìone3 una
Giulia 3 un Bruto co’ suoi figli 3 e molte
altre statue e busti antichi • Sopra il cam-
mino vi sono le teste di Marc’ Aurelio 3
di Vttellio 3 e di Lucio Vero . Si vedono
ili questa stanza sette cartoni 3 ne’ quali
sono espressi da Pietro da Cqrtona alcu-
ni fatti della storia di Urbano Vili.
Nella seconda vi sono due gran quadri
di Romanelli 3 l’ uno di essi rappresenta
il Festino degli Dei 3 l’ altro Arianna e
iBacco • La copia della battaglia di Co-
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142 Itinerario
stantino contro Massenzio di Giulio Ro-
mano j eseguita da Carlo Napolitano*
Dall’ altra parte nella prima stanza vi
sono due gran quadri di Ca masse! , di
una parte de’ fatti di Diana . Vi è pure
un quadro grande che rappresenta un sa-
grifizio al Tempio di Diana 3 in cui si ve-
de una quantità di persone che vi porta-
no delle offerte . Questo qua dro 5 compo-
sto eccellentemente a è di Pietro da Cor-
tona . Una S. Cecilia a che suona l’ arpa ,
di Lanfranco ; e tre paesi di Giovanni
Both .
Nella seconda vi sono cinque ritratti
di Tiziano a altro di una giovane a di Leo-
nardo da Vinci; ed un ritratto del Duca
di Urbino a di Barocci •
Contiene la terza un S. Giovannino di
Guercino; la Vergine coL Bambino Gesba
di Andrea del Sarto ; S, Barbara a di Ci-
ro Ferri ; una Madonna a di Caracci a e
diverse teste- di putti a di Carlo Maratta •
i soprapporti sono di Bassano .
Ha la quarta una Samaritana di Ro-
manelli ; una Pietà di Michelangelo ; il
sogno di Giacobe a di Lanfranco ; il Sal-
vatore e la Maddalena a di Tintoretto ;
un S. Sebastiano a di Annibaie Caracci ;
e un bel quadro di Parmigianino .
Bisogna tornare indietro per andare nel-
la parte incontro ad una stanza a ove il
primo quadro a mano destra a rappresen-
tante il martirio di S., Caterina a è di Mi-
Uiqiti.
di Roma . 14;
chelangelo da Caravaggio 5 e il Sagrifizio
d* Isacco è fatto dallo stesso , quadri aiiw>
bedue di un merito grande . Due altri
quadri 3 uno incontro all’ altro 3 di Ni-
colò Pussino 3 che rappresentano diversi
fatti della storia Romana . Una S* Fami’
glia di Lanfranco . Neutro Signore arre-
stato da’ soldati 3 nel momento il piò scu-
ro della notte ; vi è un soldato che tie-
ne in mano una lanterna 3 la luce della
quale illumina meravigliosamente tutto il
quadro 3 questa è opera di Gherardo del-
le notti . Diverse teste di putti benissimo
dipinte dal Parmegianino • Una Maddale-
na di Giacinto Brandi ; una Suonatrice
di liuto 3 di Caravaggio ; ed accanto due
quadri del Cav. Calabrese Un quadro
rappresentante il ritratto di Tiziano con
la sua famiglia , dipinto da lui stesso ;
un Baccanale di Niccolò Bussino ; una pro-
spettiva 3 di Annibale Caracci ; ed un ri-
tratto 3 di Guido Cagnacci .
Nella seconda stanza Icaro e Dedalo 3
quadro ben disegnato e di un colorito assai
bello 3 di Gucrcino; la Pietà 3 di Camas-
sei ; un naufragio 3 di Benedetto Luti ; il
ritratto di un Cardinale 3 di Carlo Ma-
ratta . ^
Nella terza 3 la Regina Ester che svie-
ne dinanzi Assuero 3 quadro di una gran-
de espressione 3 di Guerciuo . 11 vecchio •
Tobia nel momento che il figlio gli ap-
plica il rimedio sopra degli occhi , qua-
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144 Itineràrio
tiro <li molto mefite 5 di Mr« Valentino.
Anche nell’ appartamento superiore vi è
una collezione di quadri di autori eccel-
lenti .
Si passa in seguito all’ appartamento a
pian terreno , composto di otto grandi
■stanze j ripiene di una quantità prodigio-
sa di statue 5 busti 5 bassirilievi 5 e da un
numero di copie in pittura j oltre una sta-
tua d’ Iside ^ *iu bel Sileno 5 ed un Bac-
co 3 e due busti di Mario e Siila .
Vi sono in una stanza due pitture an-
tiche 3 trovate negli Orti di Sallustio 3
l’una di esse rappresenta una Venere gia-
cente , attorniata d’ Amorini 3 e siccome
aveva sofferto 3 così fu ritoccata da Carlo
Maratta; l’altra rappresenta Roma Trion-
fane . Vi sono ancora molti bassirilievi 3
fra i quali la morte di Meleagro è assai
stimata. Un mosaico antico, trovato a
Palestrina ; un gruppetto delle tre Gra-
zie ; un quadretto dipinto a fresco da Gui-
do 3 rappresentante un puttino; una Ve-
nere con due Amorini 3 uno de’ quali è
nell’ atto di pisciare ; questo quadro è di
una composizione singolare . Vi si vede
ancora un gruppo di Adone col cinghia-
le 3 fatto da Mazzoli 3 scolaro di Berniuo .
Di quà si passa al secondo apparta-
mento 3 in cui è un gran quadro , rap-
presentante Giuseppe Ebreo con la mo-
glie di Putifar 3 di una bella composi-
zione 3 e piena di espressione , di Carlo
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di Romal' ^ 14 J
Cignanì ; Incontro si vede una Pietà» di
Benedetto Luti ; le quattro Stagioni su^
pra le porte » di Romanelli ; un baccana»
le 9 di Tiziano» € dello stesso » Venere ,
c Adone il giudizio di Paride» del Zuc-
cheri ; una Vestale col fuoco sagro» di
Guido ; un S. Francesco di Gherardo del-
le notti : a sinistra un quadro dipinto da
Solimene ; li quattro vicini alla Fietà so-
no di Ludovico Caracci e di Lanfranco ;
le due Maddalene » di Camassei $ la Ma-
donna » di Andrea dal Sarto ; il ritratto
di un Papa » di Pietro da Cortona ; e
quel di sotto » di Parmegianino •
Neir altra stanza si trova a sinistra la
morte di Germanico » di Nicolò Pussino ;i
quadro che sembra essere stato fatto per
provare « che li moderni potevano egua-
gliare gli .antichi » perchè il genio e la
forza dell’ espressione vi si fanno rimar-
care con tanto vantaggio » quanto nel fa-
moso quadro di rimante » che rappresen-
tò la Morte d’ Itìgenia » di cui si sono
fatte sì pompose descrizioni ; qui il Lit-
tore moderno comparisce eguale almeno al
Pittore Greco ; egli ha scelto il momen« '
to in cui Germanico esorta i suoi amici
a vendicare la sua morte » ed a protege-
re la sua moglie e i suoi figlj ... il pri-
mo dovere sembra egli che dica » degli
amici non è di abbandonarsi ad una vi-
le ed inutile tristezza per la morte del
loro amico , ma di ricordarsi di ciò eh’ egli
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14<5 Itìaerarh
ha voluto 5 e di eseguire quanto ha ordi-
nato . k . . Mostrate al popolo Ro mano la
Nipote di Augusto » mia sposa j parlate-
gli de’ mici sci fìglj 3 accusate arditamen-
te gli autori della mia morte ; esso s’in-
teresserà per voi ; invano i crude li alle-
gheranno gli. ordini ingiusti che gli han-
no fatto agire : non li crederanno 3 non li
perdoneranno. ( Tacit. An. lib» 11. ) Que-
sta composizione è veramence un capo
d’ opera del genio pittorico . Al di sopra
le prime due teste sono di Guido 3 le al-
tre due di Cignanì ; dieci quadri 3 di Bas-
sano ; e quello in mezzo di Romanelli •
11 S. Andrea Corsini , nell’ altra stan-
za 3 è un quadro di gran merito 3 di Gui-
do : due de’ quattro Evangelisti s dipinti
da Guerci no > sono notabili pel disegno >
e per la forza del colorito . Vi è una Cleo-
patra di Scuola Veneziana: un’Erodia-
dc 3 di Rubens ; quadro di un colore ec-
cellente , un S. Girolamo 3 dello Spagno-
letto : li due laterali sopra 3 di Andrea
Sacchi 3 e li due sotto di Guido .
Nell' altra stanza è il ritratto della For-
narina di Raffaele 3 dipinto da lui stes-
so : essa ha la tinta brunetta 3 gli occhj
neri e melanconici 3 i capelli assai scuri
e lisciati 3 che accompagnano] il viso per
tutta la sua lunghezza 3 il naso ben fat-
to , e qualche grazia nella bocca 3 ma la
figura è poco piacevole . Incontro ve nc
è una copia fatta da Giulio Romano 3 di
Digitizeci hy C K)OgI
dì Rom»'. i47
un colorito molto più duro > e che non
dà alcun piacere .
Si passa nell’ appartamento inferiore y
la di cui volta è dipinta d’ Andrea Sac-
chi 3 il quale ha colorito ancora quattro
degli otto quadri che vi sono 3 e Carlo
Maratta fece gli altri quattro; li soprap-
porti sono della scuola di Fussino .
In un’ altra camera 3 che ha la volta
dipinta dal Zuccheri 3 il S. Michele 3 e
r altro incontro sono del Cav. d’ Arpi-
no ; il Fapa 3 di Pietro da Cortona ; la
lotta coll’ Angelo 3 di Caravaggio* Vi so-
no ancora molti altri ritratti 3 di Andrea
Sacchi ; Camassci 3 Paolo Veronese 3 e
molti di Tiziano. Sortendo si trova la '
CHIESA DI S. CARLO
ALLE CiUATTRO FONTANE.
Benché piccola e capricciosa 3 tuttavia è
molto ingegnosa la costruzione di questa
Chiesa 3 tàbricata nel 1640. con disegno di
Borromino 3 che in un sito molto limitato
ha saputo ricavare gran commodo . La
Madonna con Gesù 3 nel quadro della Cap-
pella 3 vicino alla maggior c.3 è buona pit-
tura di Romanelli . Proseguendo poco più
avanti si vede la
CHIESA DI S. ANDREA
AL NOVIZIATO DE’ PP. GESUITI.
»
Col disegno del Cav. Bernini nel 1678^
fu fatta edificare la presente Chiesa 9 dal
g a
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148 hifferam
Principe D. Camnùllo Panfilj ) Nipote
d’ Innocenzo X. La facciata è decorata da
pilastri Corinti ) con un portichetto se-
micircolare in aggetto) retto da colonne
Joniche 9 che forma un commodo ) e nel
tempo stesso grazioso ingresso alla Chie-
sa 9 che neir interno è di forma ovale
per traverso) tutta ornata da belli mar-
mi 9 e da un ordine di pilastri , e da 4.
colonne Corintie 9 c coperto da una cu-
pola ornata di stucchi dorati . il quadro
di S. Francesco Saverio nella prima Cap- “
pella a destra è del Baciccio 9 di cui' so-
no ancora i laterali ; le pitture nella se-
guente sono del Brandi ; ma ambedue le
volte di queste cappelle sono opere di
Filippo Bracci . 11 quadro nell’ aitar mag-
giore e del Borgognone ; la cappella) che
scgue'dair altra parte 9 dedicata a S. Sta-
nislao 9 il di cui corpo riposa sotto l’altare 9
in urna di lapislazuli 9 ornata di marmi i
pih preziosi 9 ha una bell'opera di Carlo
Maratta 9 e la volta di Gio. Odazj , co’ la-
terali di Ludovico Mazzanti > il quale di-
pinse nell’ ultima la Madonna e altre li-
gure 9 ove è la volta di Giuseppe Chia-
ri e i laterali di M. David .
Nella Casa vi ò la cappella interna di
S. Stanislao 9 che gli ha servito di came-
ra 9 ed ivi si vede la bella statua di que-
sto Santo 9 fatta da Mr, de Gros 9 sculto-
re insigne Francese • Viene incontro il
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di Roma ,
149
palazzo pontificio QUIRINALE .
Paolo III. cominciò una fabrica sul
Quirinale 3 che in seguito Gregorio Xlll.
ridusse a nobile Palazzo ) del quale ' fu
architetto Flaminio Pondo a cui successe
Ottavio Mascherino. I Papi Sisto V* e
Clemente Vili, ne ordinarono la continua-
zione a Domenico Fontana a e dopo per
ordine di Paolo V. fu ingrandito da Car-
lo Maderno • Urbano Vili, facendovi il
Giardino a colle mura del medesimo lo re-
se isolato ; e Alessandro VII. vi aggiunse
le abitazioni della Famiglia a colla dire-
zione del Cav. Bernìuo a che furono con-
tinuate da Innocenzo XIII. e terminate da
Clemente XII. con architettura di Ferdi-
nando Fuga ,
Entrando dal portone principale , orna-
to di due colonne Joniche a che sostengo-
no la loggia destinata per le publiche Be-
nedizioni a architettura di Remino a si pas-
sa nel gran Cortile a lungo joj. piedi a
largo 165. circondato da tre portici a che
in tre lati sono dritti a e da un quarto ^
semicircolare nel fondo a che ha una fac-
ciata a terminata in cima da un grand' oro-
logio a sotto del quale è un bel mosaico a
rappresentante la Madonna col Bambino a
eseguito da Giuseppe Conti dall’ origina-^
le di Carlo Maratta .
La scala nobile sotto il portico a con-
duce a destra in un salone a che prece-
5 3
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1 jo Itinerario
de la gran Cappella la quale è vastissi-
ma a con pavimento di marmo > e fregio
dipinto dal Lanfranco 9 e da Carlo Sara-
ceni Veneziano; ed Ha una volta di legno
con sculture dorate « Sopra la porta della
Cappella il bassorilievo , rappresentante Ge-
sù Cristo che lava i piedi agli Apostoli»
è di Taddeo Landini •
Alla sinistra della scala viene un no-
bile appartamento ; che ha molti quadri ;
uno di questi rappresenta David e Saul »
nella testa del primo si vede la grazia e
la dolcezza » e in quella del secondo la
maestà c 1’ orgoglio ; superbamente colo-
rito da Guercino* La Disputa di N* S.
co’ Dottori 9 di Caravaggio : la resurrezio-
ne di Lazzaro 9 di Muziano : Una S. Fa-
miglia di un eccellente colorito 9 di Bar-
balunga ; S. Cecilia 9 con le sorelle che
asciugano il suo sangue 9 nel momento
che ha ricevuto il > colpo 9 bella pittura
di Vanni t Una S. Famiglia 9 di Mancini:
una Madonna con S. Agnese » S. Cecilia »
S. Eustachio 9 ed un altro Santo 9 di An-
nibaie Caracci • S. Giorgio a cavallo 9 che
abbatte il dragone 9 quadro molto stima-
to per la sua composizione 9 e pel buon
tuono di colore 9 di Pordenone : S. Giro-
lamo 9 dello Spagnoletto: la Resurrezione
di N. S. 9 di W’andyck: S. Pietro 9 di
Fra Bartolomeo da S. Marco ; e S. Pao-
lo dello stesso , belle figure che sembra-
no di Raffaele : il Martirio di S. Stefa-
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a Roma • 1 $ (
no 9 quadro bello assai , di Giorgio Va-
sari ; Venere e Cupido j di Mancini ; la
Madonna 9 S. Giovanni 9 e S. Girolamo 9
di Schidone ; altra Madonna 9 di Guido 9
bet quadro ; Una S. Famiglia 9 di Pietro
da Cortoua ; l’ Annunziata 9 di Carlo Ma-
ratta ; la Transfigurazione del Signore 9
di Si mone da Pesaro ; Una battaglia 9 del
Borgognone ; due gran quadri di Wan-
dyck 9 uno rappresentante i tre Re Magi 9
che offrono i loro doni al Bambino Ge-
sù 9 e P altro il martirio de’ Macabri •
Viene finalmente una Cappella 9 che è ■
stata tutta dipinta da Guido e dall’ Alba- \
no 9 nella quale hanno rappresentato la |
vita della Madonna > con diverse figure di /
Patriarchi 9 che vi hanno rapporto ; Quc- /
ste pitture sono eseguite in una maniera
piena di grazia 9 e di, espressione :
GIARDINO QUIRINALE -
Urbano Vili, congiunse a questo gran
Palazzo il Giardino 9 che fece rinchiudere
con mura si alte 9 che sembrano baluardi
di una fortezza 9 e che ha circa un miglio
di giro . Questo è ornato da belli sparti-
menti 9 viali 9 fontane 9 giuochi d’ acqua 9
e da un grazioso casi netto 9 che vi fece
costruire Benedetto XIV. , con disegno di
Fuga • Consiste questo in un Salotto in
mezzo di due Gabinetti ; in quello a destra
si veggono due belli paesi di Orizonte 9 e
cinque quadri di Pompeo Battona fra’ quali
i 4
t
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ij2 ' Itinerario
quello della volta rappresenta Gesù Cristo»
che dà le chiavi a S. Pietro in presenza de-
gli Apostoli ; il colore è bello e di forza •
Well’ altro Gabinetto incontro » la volta fu
dipinta da Masucci 3 e le due grandi Ve-
dute da Pannini » una delle quali rappre-
senta la piazza di Santa Maria Maggiore »
e 1’ altra quella di Monte Cavallo ; questi
due quadri sono armoniosi j e di un colore
bello 3 ma non vero . Si scende per uiia
scala , che si trova in fondo al Giardino »
in un sito dove è un organo, ornato di grot-
teschi , e giuochi d’ acqua , e che suona,
molte arie , mediante la forza dell’ acqua
medesima .
Dair altra parte della strada incontro
il Palazzo Pontificio , vi è la Chiesa di San-
ta Chiara , e Monastero delle Cappuccine,
eretto in questo sito donato dalla Princi-
pessa D. Giovanna d’ Aragona nel IS 7 J- 9
ove dipinse il Cav. Roncalli alcuni freschi,
e Marcello Venusti il Crocifisso sopra l’al-
tar maggiore .
Accanto vi è 1’ altra Chiesa di S. Maria
Maddalena, e Monastero di Domenicane,
fondato da Maddalena Orsini , nobile Ro-
mana , che fu la prima a farvisi monaca
nell’anno 1581. la Chiesa fu poi rifatta
da’ fondamenti nel Pontificato di Clemen-
te XI. , con architettura del Burioni . H
quadro dell* aitar maggiore si crede della
scuola di Caracci | e le pitture a fresco so-
no di Luigi Garzi .
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dì Remai
Ambedue questi monasteri furono fabri-
cati sopra le rovine del tempio di Q,uiri“
no t Fib avanti è il
PALAZZO DELLA CONSULTA .
Col disegno del Cav. Fuga j Clemen-
te XII. fece qui costruire questa bella fa-
brica , per abitazione del Segretario de’
Brevi , e di quello della Consulta j e vi
pose i quartieri della sua Guardia a caval-
lo . L’edilìzio è magnifico e comodo ; sen-
za però essere nè regolare j nè elegante •
PIAZZA DI MONTE CAVALLO ,
In mezzo di questa piazza Pio VI. sotto
la direzione dell’ architetto Antinori , fece
inalzare quest’ Obelisco 5 che decorava’ il
Mausoleo di Augusto > insieme con quello
di Santa Maria Maggiore ; 1 ’ uno e l’altro
si dicono fatti per ordine di Smarre ed
Efre j Principi dell’Egitto 5 e trasportati
in Roma da Claudio j questo è alto piedi
4J. senza il piedestallo, di granito rosso j
e senza geroglifici . L’ istesso Pontefice
Pio VI, fece in tal congiuntura , voltare i
due cavalli antichi colossali , frenati da
due giovani di taglio vigoroso e nobile .
Ambedue servirono di ornamento alle Ter-
me di Costantino, eh’ erano qui vicine ,
dalle quali Sisto V. li fece togliere , e si-
tuare avanti al suo Palazzo . Sono essi in
un sito loro vantaggiosó , uno de’ più alti
di Roma.) ove possono esaminarsi con co-
& S
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1^4 Itìiterarì»
modo > e rilevarne la bellezza \ non essen-
dovi aUri oggetti di questo genere » da
poter distrarre 1* attenzione dello spetta-
tore .
Si attribuiscono questi due gruppi, l’uno
a Fidia, l’altro a Frassitele , e si diceva ,
che l’uno e l’altro rappresentavano Ales-
sandro Magno , che doma il Bucefalo ; se
sono essi di questi due Artisti , non pos-
sono rappresentare Alessandro , perchè
vissero ambedue , prima che questo Prin-
cipe fosse nato ; Fu dunque nel tratto sue-,
cessi vo , che per nobilitarli di pìil , s’im-
maginò di farli passare di questi Scultori .
.Presentemente però non dubita , che rap-
I presentino Castore e Polluce , se non chi
non intende , ed in quanto al nome dello
Scultore non si è in accordo .
A* piedi di questi cavalli e dell’ Obeli-
sco , nel mezzo và situata la gran tazza di
granito Orientale ) di 2 ^>pi^i di diame-
tro , che stava nel Campo Vaccino ; per
formarne una fontana nel basso , secondo
la prima idea dell’ architetto Antiuori •
PALAZZO ROSPIGLIOSI.
Questo Palazzo è in una situazione niol-
.to piacevole j e ariosa del Quirinale , fa-
bricato sopra le Terme di Costantino , dal
Cardinale Scipione Borghese , con archi-
tettura di Flaminio Pontio , Carlo Mader-
no , ed altri . Fu già de’ Mazzarini , ed ora
de’ Rospigliosi e Pallariciiiit Introduce ad
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r
I
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Digitìz€H^ : Gooqle
ii Roma . I
esso un |ran cortile 5 circondato da muri ,
in cui SI esercita la cavallerizza; quindi
si và ad un appartamento nobile nel pri-
mo piano 9 ove nell’ anticamera si vede un
bel Cristo 9 della maniera di Guido ; e la
copia 9 da un originale di Pietro da Cor-
tona 9 che rappresenta moki doni portati
al tempio di Diana . Nella seconda stan-
za vi sono molti quadri di fiori 9 dipinti
da Mario de’ fiori ; e la cacciagione 9 di
Stanchi • Si osservano nella terza quattro
prospettive di Viviani ; il ratto di Europa»
Dalida e Sansone 9 e due altri di Roma-
nelli . Un paese di Paolo Brilli ; altro
dello stesso» colle figure di Teniers . Una
caccia del Tempestino. Dalida e Sansone
di Caracci : la Donna adultera di Muzia-
no ; una Madonna di Barocci . Nella quar-
ta camera 9 Rinaldo che tiene uno specchio
dinanzi ad Armida » che si abbiglia ; qua-
dro grande e graziosissimo dell’ Albano ;
due gran quadri di Luca Giordano 9 rap-
presentanti 9 uno la conversione di Saa
Paolo 9 l’altro la caduta di Giuliano l’Apo-
stata 9 composti ambedue grandiosamente»
di un colorito vigoroso 9 e dipinti còlla
più gran verità 9 e pieni di espressane .
Un Paesetto di Claudio Lorenese 9 ed altro
di Both ; una Madonna di Simone da Pe^
saro ; sei Angeli » che portano gl* istru-
menti della passione di Nostro Signore »
dipinti da Guido 9 nella maniera di Cara-
vaggio ; un S. Sebastiano di Mr. Valentin ^
£ 6
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ij6 Uìnerario
c diverse teste Caravaggio : un S. Gi-
rolamo dello Spaguoletto . Nella quinta
camera si rimarcano li dodici Apostoli 9
in mezze figure di Rubens ; tutti sono di
un colorito eccellente . Andromeda libe-
rata da Perseo , quadro di un gran meri-
to , specialmente per le belle forme 3 di
Guido • Un Puttino di Niccolò Pussino j e
il suo ritratto $ fatto da lui stesso . Èva
che presenta il pomo ad Adamo > di Gia-
como Palma ; la freschezza del colorito di-
pinge la bellezza degli Alberi del Paradiso
terrestre . Nostro Signore che porta la
croce sopra le spalle ^ di un colorito sin-
golare .9 di Daniele da V olterra ; i due
Amanti 9 di Giorgione t Ercole ed Onfale ,
di Giacinto Brandi : un gran quadro del
Cav. Calabrese 9 rappresentante Sofonisba»
che si avvelena » per non essere condotta
prigioniera a Roma ; essa è circondata
dalla sua corte 9 immersa in profonda af-
flizione j e vi si nota il progresso del veleno
preso 9 tutto è pieno di espressione . San-
sone che roverscia le colonne della sala de^
Filistei 9 nella quale sono riuniti i capi per
un solenne festino : Sansone è di un taglio
eroico; lo stordimento e lo spavento, che
doveva cagionare un disastro sì poco aspet-
tato 9 vi sono espressi con forza 9 la tavola
è rovcrsciata 9 gli uni sono schiacciati 9 gli
altri sul punto di esserlo : Sansone sostie-
pe ancora una parte della colonna , alla
quale è legato , ma il di sopra della volta
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di Roma . i ^
è staccato j e stà per ischìacciarlo ; Ludo-
vico Caracci è 1’ autore di que-ìto quadro .
Incontro vi è il trionfo di David a dopo di
aver vinto il gigante Goliath ; iJ giovinet-
to Eroe porta la testa del gigante 5 ha Tarla
modesta 5 e le figlie di Sion cantano avanti
di lui ) e suonano varj istrumenci : nel cam-
po vi è Michol sopra un balcone colle sue
donne; Saul è situato in avanti del qua-
dro: si scorge che una tetra gelosìa s’ im-
padronisce del suo cuore 5 e eh’ egli è più
irritato da’ canti di giòja delle donzelle ,
che sodisfatto per la vittoria riportata da
David • La composizione c vera , e molto
saggia . Questo quadro di Domenichino è
di un colorito assai bello 3 benché abbia
patito .
Una Donna} che dà il latte ad un bam-
bino} con altri pargoletti} che la circon-
dano } sotto nome di Carità : le grazie } la
dolcezza } e la nobiltà sono riunite in que-
ste figure con la più grande verità di es-
pressione ; è di buon disegno } e di un co-
lorito seducente , di Carlo Cignani x non
si può rendere la natura con maggiore e-
sattezza } e con una maniera più interes-
sante ; una Pietà di Annibaie Caracci j
quadro della più grande espressione ; San
Girolamo di Alberto Duro .
Di quà si traversa il giardino } per giii-
gnere ad un Casino } che appartiene a
questo primo appartamento . Entrando vi
è la celebre volta > dipinta a fresco da
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is8 Uinerarh
Guido 5 che ha per soggetto T Aurora •
In questo fresco si vede > quanto la Pittura
possa contribuire alla Poesia , quando D
pennello è nelle mani di un uomo amabi»
le a e che sa rendere sensibili le sue idee •
Le tre parti del giorno 3 cioè T Alba s
P Aurora 3 ed il Mattino 3 vi sono figurati
nel quadro , in un modo vero e distinto *
L’ Alba da un Amore 3 che tiene una face
accesa 3 immagine della stella del mat-
tino 3 che si sa essere si brillante nello
spuntare del giorno . L* Aurora da una
giovane fra le nuvole 3 colla testa che esce
da un velo > e colle mani spandendo fiori .
11 Mattino da Apollo nel suo carro 3 tirato
da quattro cavalli 3 vivi ed ardenti 3 che
scacciano le nuvole d’ avanti a loro 3 e
che fanno succedere una luce risplendente
a quella incerta dell* Alba e dell* Aurora .
Il carro è attorniato dalle Ore 3 che for-
mano intorno una dansa. Non vi è cosa
più nobile dell* idea di questo quadro per
la composizione sì bene immaginata 3 e
distribuita ; è disegnato esattamente : e vi
si trovano la grazia 3 la nobiltà s la veri-
tà 3 ed un superbo colorito | onde a ragio-
ne è considerato pel capo d* opera di que-
sto Maestro 3 il più armonioso che si possa
vedere •
Tempesta ha dipinto due fregj in que-
sta Galleria 3 nell* uno è rappresentato il
trionfo di Amore 3 che ha soggiogato tutte
le nazioni 3 e tutte 1* età ; questa pittura è
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di Roma ijf5^
trattata nel gusto cle’bassirilìevi , ben dise-
f nata , e di un colorito grazioso ; T altro
il trionfo della Fama » di un merito
eguale : i quattro paesi sono di Paolo
brilli .
Passando nella camera appresso vi è un
gran quadro 9 rappresentante il Paradiso
terrestre 3 con le figure di Adamo ed Èva >
credute di Domenichino 3 della sua prima
maniera .
Nel secondo piano di questo Palazzo >
che appartiene alla Casa Pallavicini 3 fa
prima sala ha sei quadri a chiaroscuro 3
fatti da Carlo Maratta a che rappresen-
tano diversi Gladiatori -
Vi sono nella prima anticamera 3 cinque
paesi d’Orizonte 3 quattro quadri di Man-
glard , rappresentanti il Diluvio a Tlncen-
dio di Sodoma 3 S. Pietro vicino ad affo-
garsi nel mare 3 cd il Sepolcro di Cecilia
Metella 3 chiamato Capo di bove : quattro
battaglie di M. Leandro ; uno con due don-
ne 5 di Pussino : il Padre Eterno in gloria 3
di Pietro da Cortona una Diana e Endi-
mionea di Albano ; una cascata d’acqua
da una rupe 3 di Claudio Loreuese a e due
quadretti Fiaminghi •
Nella seconda stanza vi è un quadretto
di Claudio Lorenese a rappresentante la
fuga in Egitto : due gran paesi d’ Orizon-
te ; quattro marine a e quattro vedute di
Manglard > ed un altro quadro di Bot-
tanl •
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* ^ Uiaerarì$
Si trovano nella terza, una Sibilla ed
una Giunone di Romanelli : una bamboc-
ciata con de’ paesi di Michelangelo delle
bambocciate : un Ecca Homo , di M. Va-
lentino : due graziose bambocciate Fiamiu-
ghe ; un paese di Paolo Brilli : una pro-
spettiva 5 di Viviani : una Madonna , di
Albano : una fornace di vetri , di Gherar»
do delle notti : una fruttajola , di Guerci-
no 5 come anche una Flora con de’ putti •
Quattro quadri di Niccolò Pussino , rap-
presentanti il Tempo che scuopre la Veri-
tà 5 un Paese, una Madonna col Bambino
e con Angeli : e le quattro Stagioni ; in
questa composizione , tutto è bello , il di-
segno, il colorito, e l’espressione . Un
S. Francesco , ben disegnato , di Muziano :
un paese di Claudio Lorenese ; due batta-
glie di Borgogaoue, e una Sagra Famiglia,
creduta di Raffaele .
Loth colle figlie è un quadro ben com-
posto di Annibaie Caracci , della quar-
ta stanza ; ove sono una mezza fignra di
Apostolo, di Rubens; una testa , di Ca-
racci ; una Pietà Fiaminga; S. Giovanni
nel deserto .di Parmigianino ; una Santa
Famiglia, di Nicolò Pussino; una testa,
di Rubens ; un S. Luca , di Andrea Sac-
chi ; due paesi , di Orizonte ; un Ange-
lo di Guido; un altro Angelo, di Gia-
cinto B*andi; un grazioso quadro de’ due
amici fedeli, di Guercino ; un Presepio,
di Pietro Perugino , una Madonnina di
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di Roma» i6i
Carlo Maratta: la fucina di Vulcano» di
Bassano : S. Giovanni Evangelista » di Leo-
nardo da Vinci; un Cristo nìorto, di
Rubens ; due battaglie » del Borgognone :
una bella Maddalena » di Rubens » quadro
che sorprende per 1* espressione » di un
colorito forte e ben disegnato; un Cristo
avanti Pilato con molte figure » superbo
quadro del Calabrese ; un Presepio » di
Bassano; una Circoncisione» di Rubens;
la Gioconda nel bagno » di Leonardo da
Vinci ; un S. Francesco » di Muziano ;
un S. Filippo Neri » di Carlo Maratta ;
due ritratti . di Rubens » S. Girolamo >
dello Spagnoletto » quadro di un bel colo-
rito 3 e pieno di espressione ; Noè nella
sua ebriezza » di Andrea Sacchi ; in que-
sto quadro la composizione ha merito»
P espressione » il disegno » e il colorito
sono degni di lui . S. Girolamo con un
Angelo » bellissimo quadro di Guerci no :
un ritratto di Calvino» opera di Tiziano :
quello di Lutero » di Rubens ; la Madda-
lena » di Michelangelo da Caravaggio ì un
paese di Orizonte ; Giunone che scende
nell’ inferno » di Pietro Testa ^ David con
la testa di Goliath » quadro di un colo-
rito assai vivo » di Guido Cagnacci : una
veduta di Paolo Brilli •
Nell* appartamento a pianterreno » vi
sono i8. quadretti » dipinti a fresco » tro-
vati nel gettare i fondamenti di questo
Palazzo > che hanno appartenuto alle Ter-
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j6z Uitttrarìó
me di Costantino . Si vedono ancora quat-
tro volte 5 tutte dipinte da Giovanni da
S. Giovanni ; una S. Cecilia di bella com-
posizione ) ingegnosa 5 nobile , e di un
bon colore . 1 quattro Evangelisti di Do-
mcnichino » c molti altri quadri di buo-
ni maestri : una tazza superba di verde
antico » la pih bella che si veda a Roma
in questa sorte di marmo 3 molte colon-
ne ) statue 3 busti 3 ed altro . Uscendo dal
Palazzo si trova incontro la
CHIESA DI S. SILVESTRO
A MONTECAVALLO .
Fu rinnovata questa Chiesa sotto il Pon-
tificato di Gregorio XIII. decorata di buo-
ne pitture 3 e di un soffitto dorato ; nella
Cappella della crociata vi è un' Assunta
di Scipione Gaetani . 1 quattro tondi ne’ pe-
ducci della cupola 3 sono di Domenichi-
110 : rappresentano David dansante avanti
r arca s Giuditta che mostra al popolo la
testa di Oloferne 3 Ester che sviene din-
nanzi Assuero ; e la Regina di Saba 3 as-
sisa sul trono con Salomone . Si vedono
ancora nella stessa Cappella due belle
statue di S. Giovanni Evangelista e di
S. Maria Maddalena 3 dell’ Algardi •
CHIESA DE’ SS. DOMENICO E SISTO.
II Pontefice S. Pio V, fece fabricare
questa Chiesa col Monastero 3 per le mo-
nache di S. Domenico 3 col disegno di
di Romèi j6$
Vincenzo della Greca; risi sale per una
scala doppia con balaustrata : la grandio*
sa facciata è decorata di pilastri Compo-
siti 9 posti sopra di un ordine Corintio >
Nella prima Cappella a destra , architet-
tura di Bernino 3 le due statue di N. S.
e la Maddalena 9 sono di Raggi : nella
seconda vi è un quadro di S. Pietre Mar-
tire 3 copia dell’originale di Tiziano;
r immagine di S. Domenico nella terza
è dì Mola . Le pitture della tribuna e
della volta sono di Canuti 9 scolaro di
Guido ; r ultima cappella è uno de’ piò
vivi coloriti di Romanelli.
VILLA ALDOBRANDINr.
• Quando questa villa recentemente can-
giò padrone 3 aveva di già perduto i suoi
più belli ornamenti 9 che furono rimpiaz-
zati nuovamente da altri 9 che non fanno
desiderare gli antichi .
Entrando dal portone incontro ir pa-
lazzo Rospigliosi 9 vi è da notare una sta-
tua antica di un Dioscuro : nella piazza
del Casino due belle statue di una Musa
e di un Nerone giovane : e presso de’ mu-
ri del Casino due gruppi sopra Urne ; que-
ste figure 9 benché di morti 3 sono rap-
presentate in sembianza di Deità • Vicino
alla fontana vi è una graziosissima figu-
rina di Venere 3 ed un’ urna con Neret-
di 9 Tritóni 3 e testa dell’ Oceano . La sca-
la 9 che conduce al giardino inferiore > è
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1 64 Itìnerarìs
ornata con molti frammenti ed iscrizioni
antiche a fra le quali una dell’ Amor Con-
iugale .
II boschetto fra mnlte sculture ha una
Ebe o dapifcra a c nel muro una raccolta
d’ iscrizioni a cineraria e cippi antichi:
e sopra il cornicione vi è una statua di
Giove imberbe a o /^xur : La scala è de-
corata da molti frammenti antichi a com-
mendabili per la scultura a e per T erudi-
zione; visi vede ancora Ercole a domato
d* Amore a e in abbandono all’ ebrietà ; e
nel ripiano un gran bassorilievo di un sa-
grifizio della famiglia di Augusto .
11 portico è assai graziosamente arric-
chito di statue » e merita di esservi con-
siderato Giove nudo coll’ aquila a poggia-
ta su di un cervoa e una l^lla statua di
Omero •
Nell’ appartamento si conserva una col-
lezione di quadri a in numero di J90. fra
quali sono da notarsi molti ritratti di
Bronzino a Andrea del Sarto > Giorgionea
Scipion Gaetani a ed altri buoni pittori .
La Sala contiene quadri di autori vi-
venti a come li Signori Apparisio a Bou-
f ueta Chavina Granet a Ingre a Mattuefa
erling a Wanstapen a e le Signore Le-
schot e Malanchini a ed altre . 11 Casino
incontro al Caffeaus contiene una grazio-
sa ara di Giove a una rara statua di Er-
cole a vestito da donua a e qualche busto
Imperiale > parimente raro • Questa Villa
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4 $ Roma • 165;
è stata ben descritta dall’ erudite perni e
de’Sig. Fratelli Visconti. Presso di qu^
si và alla
CHIESA DI S. CATERINA DI SIENA .
Appartiene questa alle Religiose di San
Domenico; e fu fabricata con disegno di
Gio. Batista Sorta ; è di una graziosa prò*
porzione , decorata da pilastri Corine] , e
rivestita tutta di belli marmi con gusto
c magnificenza . L’ Aitar maggiore è or-
nato da quattro colonne di bianco & ne-
ro 3 e da un bassorilievo di marmo bian-
co { che rappresenta S. Caterina sopra le
nuvole . Fra le pitture è da notarsi il bel
quadro della Maddalena , dipinto da Be-
nedetto Luti 3 eh’ è nel primo altare a ma-
no destra •
Nel giardino del Monastero vi è una
gran torre 3 fabricata da un Papa di Ca.
sa Conti 3 e che il volgo la chiama tor-
re di Nerone 3 o torre delle Milizie s per-
chè alcuni credettero che fosse stata fa-
bricata da Trajano3 e che vi ponesse de’sol-
dati per guardia del suo Foro . Da que-
sta Chiesa si scende al prossimo
FORO TRAMNO.
La celebrità del Foro 3 costruito da Tra-
jano 3 era già nota per le descrizioni de-
gli antichi scrittori 3 che ci assicurano es-
sere stato il pili bello e magnifico 3 che
Kotna abbia veduto 3 cd aver formato l’ain-
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i 66 hìnerarh
tnirazione universale in ogni tempo 5 ma
le recenti escavazioni hanno dimostrato
questa idea , che si era potuta formare 9
molto al di sotto di ciò che si è trovato .
Si rileva dunque da queste , che Trajaoo
cominciò il suo Foro nel recinto di Ro-
ma 3 tra il Quirinale ed il Capitolino >
ma che la grandezza di esso Foro 3 e piò
gli annessi magnifici editizj F obligarono
a spianare una gran parte del monte 3 e
della piò grande altura per acquistare co-
sì il sito bastante •
Dopo lo spazio del Foro stesso 3 cui non
mancarono 3 secondo il solito 3 intorno ma-
gnifici portici 3 si presentava incontro la
Basilica Ulpia 3 di forma quadrilunga , e
per traverso 3 circondata internamente da
un doppio portico , retto da superbe co-
lonne di granito 3 in tutti i quattro lati 3
secondo le traccie sicure sedi frammenti
che per indizio delle medesime colonne si
sono rialzati • Succedeva alla Basilica un
atrio 3 non molto vasto , in cui nel mezzo
fu eretta una Colonna Dorica s la piò co-
lossale e mirabile 3 che mai s’inalzasse^
ne’ lati dell’ atrio da una parte e dall’ al-
tra furono due edifìzj magnifici 3 ne’ quali
si può riconoscere stabilite le due biblio-
teche Greca e Latina 3 che da Dione e da
Sidonio si sa esservi state annesse : Bìblìo~
tbecas Trajanui extrurit 3 nam duat fucrunt
in ecditn foro ; ed in fondo apertosi quel
lato 3 col togliere ciò che Trajano vi er-
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di Roma» 167
geva j ebbe luogo di prospetto il Tempio
di Trajaiio 3 che gli eresse Adriano j le di
cui colonne j secondo i frammenti ivi rin-
venuti ed esistenti sotterra 9 furono le pih
colossali che si conoscano ; e nello spazio
proporzionato innanzi a quel tempio si er-
geva in mezzo la statua equestre diTraja-
no in bronzo dorato y che Ammiano Mar-
cellino indica collocata appunto in mezzo
di un Atrio» ad emulare la quale restriu-
gendo Costanzo i suoi sferzi , e dicendo
volerla imitare» sentì rispondersi dal Per-
siano Ormisda . . • . ma prima fondategli o
Imperatore una stalla consimile»se potete**.
ornai itaque tpe bujusmodi conandi depulsa »
Trajaai equum soium locatum sa nitrii rncm
dio 9 qui ipsum prtacipem vehit » imitari se
velie dicebati et posse ; cui prope adstans re-
galis Hormisda ... : respoadit gestu gentili ;
ante » inquìt » imperator stabulum tate coudi
jubeto » si vales . Si pretende che vi fosse
ancora l’arco trionfale » che il Senato fece
inalzare alla gloria di questo Principe » ma
gli archi trionfali si costumava erigerli
nelle vie principali » e di uno di Trajano
se ne ha memoria nella Regione l. che po-
tè poi formare quello di Costantino . Non
mancarono però nel Foro ornamenti trion-
fali di Trajano come trofei , statue di pri-
gionieri » e tutt’ altro equivalente a questi
archi . Le statue » le cornici » gli archi-
travi » i fregi > e le decorazioni tutte di
questo foro erano ancora della piò grande
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t 58 Itiaerario
bellezza • Data così un’ idea del totale di
esso 9 passiamo alla
COLONNA TRAJANA.
'' Questa Colonna sussiste ancora } ed ab-
biamo il vantaggio di vederla per intiero j
ciò che non fu concesso a Trajano mede-
simo ) il quale morì in Seleucla nella Siria
prima di vederla fìnita ; gli fu dedicata
dal Senato Romano nell’anno 867. quando
egli era occupato nella guerra contro de’
Daci . Dione Cassio ci narra 5 che Trajano
1’ aveva destinata tanto per suo sepolcro »
quanto per provare cosa gli avesse costato
di lavoro il solo spianamento del suolo • • ••
Columnam maximam collocavit partim sepe-
liendi sui causa ) partim ut opus y quod ipse
circa forum fecerat , postcris ostenderet , nam
cum locum montuosum y quanta est altitudo
columnae y perfodit y forumque eo pacto com^
planavit . Nella iscrizione antica del piede-
stallo non si parla di altro y che dello spia-
no del monte 3 ma si sà da Cassiodoro 3 che
le ossa di Trajano y rinchiuse in urna di
oro y furono riposte sotto la colonna del
foro 3 che aveva il suo nome .... cu^us
ossa in urna aurea conlocata y sub ctlumna
fori y quae ejus nomine vocitatur y recondita
sant • E ciò per special privilegio accorda-
togli dal Senato y essendo stato il primo di
tutti 3 cui fosse concesso essere sepolto es-
tro la città .
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dì 'Ktma 1^9
Questa colonna , compreso il suo fini-
mento e piedestallo s ha circa 149. piedi
àntichi Romani di altezza > che sono palmi
architettonici 198. essa è formata da ^4*
blocchi di marmo bianco 9 de* quali 8. ne
ha il piedestallo 9 1. la base 9 25. il fusto 9
I. il capitello 9 ed i> il basamento della
statua i il diametro inferiore della colonna
è di 12* piedi • Termiiuva la colonna in
cima colla statua di Trajano9 ove Sisto V.
nel 1588. fece erigere quella di S. Pietro
di bronzo 9 che guarda la sua Basilica , e
che fu modellata da Tommaso Porta.
In basso 9 nella parte del piedestallo ri-
volta al foro 9 per una porta si entra nella
scala interna a chiocciola 9 formata da
185. gradini 9 tagliati nel marmo medesi-
mo 9 illuminata da 4^» finestrelle ; in cima
vi è una ringhiera di ferro 9 che serve per
poter girare intorno 9 e godervi deli* as<*
petto di Roma*'
La superiìcte esterna del fusto della co-
loniìa è tutta ornata da* bassirilievi che po-
trebbero considerarsi per uno solo 9 at-
taccato spiralmente intorno 9 e che sembra
seguire la ‘direzione della scala . Questi
bassirilievi hanno per soggetto le due spe-
dizioni di frajano contro de* Daci . Vi si
distinguono marcio di armate 9 battaglie »
accampamenti 9 passaggi fiumi 9 e tante
altre cose consimili .
Si credette che questo magnifico mo-
numento fosse stato lavorato a pezzi 9 e
b
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17© Itinerari»
con gran diligenza commessi ; ma nelle
sculture le minime cose si uniscono così
bene • che resta evidente essere stati po«
. sati i blocchi gli uni sopra de^i altri y e
dopo esservi stati scolpici i bassirilievi al
di fuori 9 ed in opera ;, e perchè la terra
stessa del monte non pdtè servire di ponte
al comodo di tal cositruzione.) prima.di-
essere trasportata ì .
'Ad onta delle iugiurie del 'tempo questa
colonna conserva ancora la più nobile ap-
parenza ; le figure hanno da per tutto due
piedi circa di proporzione « essendo un pò*
chino più alte quelle di sopra neir avvi-
cinarsi al capitello» ciò fa» che compari-
scono tutte nella stessa maniera ; il rilie-
vo» che ha poco aggetto» a misura. che
il lavoro, si slontana dagli occhi , .è mag-
giore ; io questo modo è veduto tutto nella
stessa proporzione « . . i • i : ; ;
l.a scultura è assai buona » T aria delle
teste è nobile » senza: avere nulla di. quel
ricercato j nè di quel finito prezioso » che
si nota in-molte statue;e bassirilievi Oreoi
antichi . Qui sembra aver l! Artista ope-
rato da storico» .che doveva- mettere sotto
gli occhi delia posterità » le azioni di uno
de’ più grandi principi» che abbiano avu-
to riraperO;d£l mondo -. Lo stile è nobi-
le e sodo » và a passi eguali e pomposi»
e non si arresta nelle grazie, de’ dettaglj»
ed ai superficiale che la maestà della storia
sembra sprezzare . Si dice che< tu questa
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di Roma,
composizione vi sono piò di 2J00. figure*
queste sembrano tutte dì una mano; ciò
deriva probabilmente perchè si è eseguito
il modello di un artista primario) che ave*
va la direzione di tutta T opera : forse fu
10 stesso architetto Apollodoro di Dama-
sco) che godeva allora dì una riputazio-,
ne eminente) e del favore di Tra jano • La
magnificenza di questa colonna corrispon-
de a quella del Foro ), ma lungi di essere
stata situata in un sito spazioso) che ren-
desse impossibile di goderne il pregio del-
le sculture) e di rilevare la storia rap-
presentatavi ) fu avvedutamente circon-
data da* prossimi edifizj ) per mezzo de^
quali si potesse esaminare ) e cavarne la
maggior istruzione ; qual vantaggio non
dovevano trarre quelle sculture dal lume )
che in tal guisa gli piombava sopra dali'al*
to ? ^on si limitavano 1 nostri antichi
ad un semplice colpo d* occhio) e alla
sola bella apparenza ) tutto in essi ten-
deva air utile ed alla sostanza) nè Apol-
lodoro era talento da farsi sfuggire la
minima circostanza ) di trarre un solido
vantaggio da tutto; come lo dovette espe-
rimentare Adriano ) quando ne consultò
11 parere coll’idea di essere lodato de*,
suoi disegni trasmessigli •
CHIESA DEL NOME DI MARIA.
Delle due Chiese prossime alla Colon*
naTrajana) questa fu eretta nel fine del
b %
(
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i*jt ■ Itiff erari»
Pontificàto di Clemente XIL con disegno
di Mr. Derizet) sul gusto di quel tem^ ^
po « V altra è la
CHIESA DI S. MARIA DI LORETO;
Dalla Compagnia de’ Pomari 9 sopra una
piccola Chiesa parocchiale « la cura della
quale fu trasferita a S* Quirico9 fu costrui*
tala presente Chiesa 9 cominciata nel 1507.
con architettura di Antonio da SangaU
lo , eccettone il lanternino della cupola 9
bizzarra invenzione di Giacomo del Duca
c fu terminata nei 1580. . (Questa eh’ è
di figura quadrata all’ esterno 9 ha nell’ in<
terno la fìgura di un ottagono 9 con pi-
lastri Corintj 9 che reggono una cupola
doppia 9 c tale quale poi fu costruita la
Vaticana; le imposte degli archi nelle ,
cappelle sono regolate in modo che sen-
za mancare del loro agetto 9 non avanza-
no l’interposto pilastro 9 e restano di buo-
na forma . Sopra il secondo altare a ma-
no destra vi è una graziosa figura di mar-
mo 9 che rappresenta S. Susanua 9 nella
quale brilla la modestia e la dolcezza 9
unitamente ad uu’ attitudine vera e sem-
plice , di un disegno corretto 9 e con ua
bel panneggiamento ; questa statua 9 clic
fra le moderne è singolare 9 fu scolpita
dal celebre Francesco de Quesnoy 9 det-
to il Piamingo • Di quà si passa ai cosi
detti
di Roms , . 17J
BAGNI DI PAOLO EMILIO.
t
Queste rovine j che si veggono dietro
il palazzo detto delj Grillo , sono chiama-
ti i bagni di Paolo Emilio j Bahea Paa->
lì 3 che da’ Regionarj si pongono nella
Regione VI. ^ita Semita y e che hanno
dato il nome corrotto di Magitatta^li 3 o
Bagnaaapoli a questa parte del Quirinale .
Sono state ancora credute formar parte
del Foro di Trajano , e gli scavi e la lo-
calità non si oppongono a questa opinio-
ne . In questo sito il monte Quirinale
potè bene aver bisogno di una sostruzio-
ne 3 quando Trajano ne spianò una por-
zione per la costruzione del suo Foro ; e
la rozzezza e forma di questo muro se-
micircolare sono convenienti à tal fine .
Ma pei'chè 3 riconoscendovi i Bagni di
Paolo nell’ alto , ove grandi costruzioni
antiche non mancano 3 non potrebbe nel
basso supporsi quel portico fatto a tribu-
na 3 pcrticus abiidata 3 che si trova nota-
to dopo il Foro di Nerva da’ Regionarj 3
nella medesima Regione IV, di quel Foro ?
Questi avanzi consistono in un porti-
co fatto di mattoni 3 mezzo interrato 3 e
rovinato 3 di forma semicircolare 3 di cui
non resta che un solo piano decorato di
arcate e nicchie 3 e di pilastri Dorici 3
con frontespizi ; queste arcate comunica-
no a un corridore 3 che segue la forma
deir ediftzio 3 e che sembra dar l’ingres-
b I
J
Digitized by Googic
174 ItintYarìo
so a delle scale j e a de' siti in parte rU
pieni 3 e in parte distrutti . Traversando
la Via Scelerata si trova la
CHIESA DI S. PIETRO IN VINCOLI.
Secondo un*^ antica tradizione si crede»
che 1’ Apostolo S. Pietra erigesse in que-
sto sito la prima Chiesa , che dedicò al
SS* Salvatore ; ma distrutta dall’ incendio
Neroniano y vi fu fabricata questa » dedica-
ta a S. Pietro da S. Leone Magno y circa
l’anno 442. » che denoniinossi invtncula »
perchè il Pontelice vi ripose la catena 3 del-
la quale il Principe degli Apostoli fu cari-
cato da Erode in Gerusalemme j che da
Giovenale», Patriarca di quella città» era
stata regalata ad Eudossia moglie di Teo-
dosio il giovane » e da questa mandata
in Roma alla sua figlia Eudossia Giunio-
re » moglie di Valentiniano IH. Impera-
tor d' Occidente. Si dice, che quando
S. Leone volle farne il confronto coll’ al-
tra catena » che avvinse il S. Apostolo
nella prigione Mamertina ». si unissero in
modo » che formano in oggi una sola »
che si conserva sotto P aitar maggiore.
Fu poi rinuovata questa Chiesa da S. Adria-
no 1. » c riparata da Sisto IV. » che vi
fece fare la volta della crociata » e Gip-
dio II. suo Nipote ». con architettura, di
Baccio Pintelli » notabilmente la ristau-
rò » e là dette ai Canonici Regolari di
S. Agostino sotto l’ invpocazione del SS. Sai-
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dì Roma , 175;
vatore • Questa è a tre navi , separate da
20. colonne 3 scannellate di marmo Pario ,
e due di granito d’ordine Corintio» ben
' conservate .
Nel secondo altare a destra vi è un
buon quadro di' Domenichino » che rap-
presenta S.' Pietro liberato dall’ Angelo .
II Superbo sepolcro di Giulio li. posto
nella crociata è del celebre Michelangelo j
e può riguardarsi come il capo d’opera
della scultura moderna > specialmente per
la' statua di Mosè , posta 'sotto 1 * urna »
*e che recentemente cavata poco piò fuo-
ri della nicchia ,'ove era troppo ristret-
ta 3 ha dimostrato sempre pur il suo gran
merito’. Mosè vi è rappresentato- sedente
colle tavole della leg^ge » piegate sotto del
braccio destro > in atto di parlare al po-
polo» ch'^egli guarda fieramente, avendo
motivo di lagnls^rsene ; l’ espressione di
questa figura è Uurabile , e le parti so-
no trattate con diligenza » e verità sor-
prendènte; nulladimeno la barba è fuor
di misura » e gli dà 1’ aria di un fiume .
Le altre statue di questo deposito sono
di Raffaele da Monte Lupo » e di altri
scolari di Michelangelo . Nella Cappella
appresso la mezza figura di S. Margheri-
ta 3 perfettamente disegnata e di un co-
loriti forte 3 è di Guercind .
h 4
Digitized by Google
176
Itinerari»
CHIESA DE* SS. SILVESTRO
E MARTINO.
II Papa S- Silvestro , durante la pcrse-
. cuzione $ e prima di rifugiarsi al mpnte
di S* Oreste 5 aprì im Oratorio sotterra-
neo in questo sito s possessione di Equi,
zio 9 Prete Romano ; c dapo data la pace
ai Fedeli , vi eresse una Chiesa che fu
detta Titolo di Equizio j nelk quale si ten.
ne un Concilio cui assisterono Costan-
tino Magno e Calfurnio Prefetto con 230.
VesJovi . Quella Chiesa dopo Silvestro
xestò sotterrata s e circa 1* anno jocw da
S. Simmaco vi fu eretta sopra k presen-
te » che dedicò a S. Silvestro Papa 3 e a
S. Martino Vescovo di Tours. Adriano U la
' riparò) e poi Sergio II. i^ll’ 844. e S, Leo-
ne IV. successore la perfezionò . Concessa
nel 1295. alli Carmelitani da Bonifacio
Vili») S. Pio. V, la fece parocchia ; ristau-
rata sempre e abellica da varj Cardinali
Titolari) fra* quali S. Carlo Borromeo 5
che fece il soffitto j fu finalmente nell’ an-
no i6jo. ridotta allo stato presente dal P.
Gio. Antonio Filippini 9 Generale de* Car-
melitani 9 che V* impiegò l’ eredità rice-
vuta da’ suoi genitori e parenti; nella
somma di 70. mila scudi .
Resta questa divisa in tre navate 9 so-
stenute da 24. colonne antiche 9 decorata
da nobilissimi marmi 9 stucchi 9 e pittu-
re 9 fra le quali sono celebri li paesi dì-
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di Roma, ì77
pinti da Gaspare Pnssino a colle figure di
Niccolò suo fratello 3 che sono ne’ muri
delle navate laterali j due S(>li de’ quali 3
presso r altare di S. Maria Maddalena
de’ Pazzi 3 sono di Gio. Francesco Grimal-
di Bolognese* Nella nave di mezzo le
Prospettive furono fatte da Filippo Ga-
gliardi j che fu r architetto della Chièsa •
Per una scala si scende all’ antica Chie-
sa 3 eretta da S. Silvestro 3 rimasta igno-
ta fino al r istauro del 1650. che rinve-
nuta cagionò una somma consolazione al-
la città di Roma ; e vuotata dalle macerie 3
eripurgata venne restituita alla primiera ve-
nerazione; è divisa anche essa in tre' na-
vi col pavimento di mosaico , e con una
gran croce 3 dipinta a guisa di mosaico s
in mezzo alla volta della navata princi-
pale . Nell’ unico altare 3 eretto ne’ tempi
posteriori 3 si venera un’ antica Madonna
in mosaico , a cm piedi sta orando il Pon-
tefice S. Silvestro . Vi si conserva anco-
ra una sedia di pietra , che si crede ser-
vita a S. Silvestro medesimo* ^ ,
CHIESA DI S. PRASSEDE ..
Circa l’anno 162.3 sopra il sito mtf-
•desimo in cui furono le Terme di Neva-
to 3 nel Vico chiamato Latericius 3 S. Pio I.
eresse una Chiesa in nome di S. Prasse-
de Vergine 3 e parente di Novato 3 che
fu stabilita' titolo Romano 3 e che servì
di rifugio agli antichi fedeli in tempo di
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J
178 hìa erario
perseciuione . La Sauta che Forniva ai lo-
ro bisogni r occorreatca si occupava nel
tempo medesimo' di raccogliere i corpi
de’ Martiri che seppelliva 3 versando il loro-
sangue nel pozzo che sta nel mezzo .
S. Pasquale I. la fece rifabricare dopo
l’anno 817. come si vede in oggi» a tre
navate » divise da i6. colonne dt grani-
to » ed ornò la tribuna di mosaici » con
la cappella de’ SS. Zenone e Valentino Mar-
tiri » i corpi de’ quali riposano sotto 1’ al-
tare » ornato da due colonne di alabastro .
Si conserva in questa celebre Cappella »,
una colonna di diaspro ». alta quasi g. pal-
mi , che il Card. Gio. Colonna circa l’an-
no 1223. trasportò da terra Santa » e che
si tiene per quella > alla quale fu attac-
cato il Salvatore nel tempo della sua fla-
gellazione .
L’altar maggiore è situato sopra un pia-
no elevato » a cui si monta per alcuni gra-
dini di rosso antico » e resta sotto di un
baldacchino sostenuto da 4. colonne di
porfido » sopra le quali sono 4. Angeli,
fatti da Giuseppe Rusconi .
Nella navata minore vi è la Sagrestia »
nella quale si conserva una Flagellazione
di N. S. che si dice dipinta da Giulia
Romano .
LE SETTE SALE .
Consistono in nove gran corfidori pa-
ralleli » che formano una vasta conserva
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di Roma,' 179
d^acqua per le Terme di Tito c di Tra-
jano 5 che sono ben couseryati • Furono
così chiamati per la loro ingegnosa co-
struzione à mentre 1 loro vani qi comuni-
cazione sona disposti in modo , che da
ciascuno di essi se ne scoprono altri sei .
La sua costruzione è solida ed in parti-
colare l’ intonaco i che è ricoperto di un
tartaro ) assai aderente > fino all’ altezza
che r acqua arrivava . Questo edifizio è
affatto isolato j ed è terminato in alto
da un terrazzo 5 pavimentato di mosaico;
Questi nove Corridori con volte a tutto
Sesto 5 hanno circa 15. piedi di larghezw
'ciascuno 3 e sono divisi da mari grossi#
"piedi 4* 3 e mezzo .
' ! TFRME DI TITO.
In questo sito occupato da Nerone con
^vigne 3 prati boschetti > e pascoli per
'ogni genere di armenti e di fiere 3 l’ Im-
pcrator Tito fece fabricare velocemente#
"queste Terme 3* a beneficio del publico.
Vi furono in esse .tutte le, parti 3 che i
Greci costumavano di aver.é nelle loro Pa-
lestre 3 e. siccome la pifi nuova pe’ Roma-
ni furono ì Laconici 3 o stufe 3 e i bagni
' tale! i 3’ Così da queki . un ‘ tal genere di
'^difiziò ' prese il hòijie di Tbermae \ cioè
luoghi riscaldati. Marc’. Agrippa c Nero,
ne ne avevano costruite 3 prima di TitOs
e le Neroniane erano le pih stimate 5 ma
essendo distrutte » nulla può dirsi di esse .
b 6
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1 8o Ithórario
Queste di Tito peròj benché meno va-
ste delle Antoniane e delle Diocleziane
rimasteci » sono state riconosciute per le
migliori ; coiisistevano ih due piani ; de^
quali il Superiore pifi non esiste essendo "
quasi intieramente distrutto j nulla resta
del gran Salone y de’ Caridarj » de’’ Tepida-
rj j de’ Peristili y dell’ Esedre y de’ Sisti 9
c degli Stadj > e di tutte le altre parti
tanto de’ varj esercizj ginnastici 5 che di
divertimento 9 e dt passeggio »
Il piano inferiore y che serviva per 1’ uso
de’ bagni » consiste in varj corridori , da*
quali si entra nelle camere » che sono
in numero grande y dipinte tutte ad ara-
beschi) con de’ piccioli quadretti che han-
no delle figurine graziosissime y ma dete-
riorate assai per T ingiuria del tempo •
Tanto le camere che i corridori sono- co-
strutte net pendìo del monte Esquilkio
e gli servono come di sostruzione per pa-
reggiare il suolo dell’ edifizio superiore ;
la direzione però de’ muri interni sotto-
posti nulla ha di comune con quelli di
sopra y e vedendosi in essi' qualche diver-
sità nella maniera della costruzione) po>
trebbero aver appartenuto a Mecenate e
a Nerone prima di Tito • Sono questi di
una solidità trosV grande che sembra sia-
no per durare ancora gran tempo . Tut*
ti i marmi ) che gli servivano dì decora-
zione ) sono stati tolti ; ma si rileva be-
nissimo M che r interno era tutto deco-
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ài Xoma •
rato in una maniera eccellente 5 e n«>-
bile . . < ^
Queste camere j tutte ripiene e rico- '
perte di terra > restarono nascoste sino al
Secolo XVI. nel principio del quale vi si
trovarono alcune statue antiche > fra
li il Laocoontca e si pretende che Raffae-
le abbia vedute queste pitture > e gli si
dà la colpa di averle fatte ricoprir subi-
to > perchè non si scoprisse , ch’^egli ne
aveva preso T idea per le sue bo^ge del
Vaticano : ma quel talento > quasi divi-
no s non aveva bisogno di commettere que-
sta viltà. Finalmente verso la fine del
passato Secolo si resero penetrabili in par-
te a e . in questi ultimi<anni si sono sco-
perte intieramente 5 e sbarazzale in itk>-
do che si possono vedere tutte comoda-
mente - ■
TEMPIO DETTO DI PALLADE *
Si chiama così. dal volgo questo monu-
mento che è un avanzo del recinto del
Foro > costruito da Domiziano 5 per dedi-
‘ cario a Pallade 3 avendovi a tal efEetto
.inalzato un magnifico tempio a questa Dea 9
.sua protettrice « e perciò il Foro ebbe in
principio il nome di Faltadium • L’impe-
.rator Nervas dopo la morte di Domizia-
no> terminò il Foros.e dedicò il tempio 3
e fu detto Foro di Nerva . Bisogna non
aver alcuna idea de’ tempj degli antichi 3
per credere che quest’ e4ifi2Ìo sia un teiu*.
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Itinerari»
pio y mentre là sua forma mostra * chiara-
mente il suo liso di decorazione , che-
molto simiglia ad uiv arco trionfale ; pre-
sentemente resta mezzo sotto terra > ed
h quasi rovinato - Le due grosse colonne
scannellate di ordine Corintio hanno di
^irconfeccnza piedi 9. 5 e mezzo il corni-
cione che sostengono è magnifico y di un
Lavoro esquisito e delicato y conni i bassi-
rilievi nel fregio , rappresentanti le arti $
-che appartengono a Pallade sopra dell’or-
dine vi è un Attico 5 che ha nel mezzo
una figura, della Dea in altorilievo.
BASILICA E FORO DI NERVA .
Il Foro » costruito da Domiziano alle
falde del Quirinale e del Viminale , fu
circondato da questo grosso muro irrego-
lare» composto tutto di blocchi di pepe-
rino y uniti senza .cemento > con qualche
corsodi travertino i Fu chiamato Foro Pal-
ladio» poi di Nerva » e -finalmente Tran-
! sitorio » nosi già per trovarsi^ in 'mezzo
de’ Fori di Cesare » di Angusto » e di ,Tra-
jano » come dice il volgo » ma per P ar-
/co di antichissimo transito » sostituito al-
la porta Janual'e » oggi detto Arco de’ Pan-
>tani che 'fu porta di Roma nelle mura
-di Numa » da lui consagrata con il simu-
lacro di Giano» di che fa fede il tem-
pietto quadrifronte » eretto da Domiziano
Jii questo Foro » in, cui trasportò quel si-
- mulacro ; e lo comprova la località dell'
Digiti; .; 1 , C'.OO^I
I
I
V
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di Roma • i8j '
arco > evidentemente costrutto sopra la via
io ogni tempo frequentatissima di Roma ,
plurima qua medium Roma terebat iter •
Ebbe questo Foro più tempj 3 ma il piiV
magnifico ed eminente fu. quello di Pai-
lade 3 che ha la parte posteriore appog-
giata al muro di recinto del Foro 3 che
non da Domiziano > ma da Nerva. venne
dedicato ► - dedicato: foro 3. quod appellatur
pervium 3 qua aedet Mìnervae eminentior con-
surgit et magnificentior ; restano ancora di
questo tempio di Pallade tre colonne Co-
, jrintie 3 un pilastro 3 e un poco del mu-
ro della cella 3. che fu grand’'errore attri-
buirle al tempio da Trajano eretto a Ner-
va r perchè L’iscrizione esistente |ià. nel-
la fronte , demolita da Paolo V, indicava
Nerva e non Trajano s che dedica
iMP. nerva. CAESAR. AVG-PONT.
MAX. TRIB. FOT. II. IMF. ll.PROCOS .
Queste colonne sono di marmo Greco ;
scannellate 3 hamio il diametro maggiore
di 5. piedi 3. e più di 5:0. di altezza 3
r architrave 3 che forma un masso consi-
derabile 3 è scolpito di fogliami 3 ed al-
tri ornati di un lavoro eccellente , che ser-
ve di modello agli architetti . Questo Tem-
pio di Palla Je ebbe T uso ideile Basili-
che 3 servendo per amministrarvi la giu-
.stizia 3 ma non portò mai nome di Basi-
lica 3 non trovandosi mai nominata Basi-
lica alcuna nel Foro di Nerva dagli anti-
chi scrittori , benché ci dicano essersi fat- ,
ti de’ giudizj nel Foro .
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*84 Itinerario
L’ interno di questo tempro 5 decorato
con estrema magnificenza y uc’ capitelli in
luogo de’caulicuii , ebbe la parte anterio-
re di un cavallo alato y forse il Pegaso ;
che alcuni Io vogliono nato da Medusa >
superata da Minerva ; o questi cavalli al-
ludono alla produzione di Nettuno 5 ch«
fu vinto da Pallade col produrre P olivo .
SEPOLCRO DI CAJO PUBLICIO
BIBULO.
Al principio'di una piccola salata , det-
ta di MarForìo y che porta al Campidoglio y
si vede a mano sinistra il rnonumento
sepolcrale di C, Pnblicio Bibtrlo j Tribu-
no della Plebe y tutto di travertiuo y or**
da 4» pilastri 5 che reggono un bel
cornicione ; e sono particolari perchè di-
minuiscono nell’ alto y come le colonne .
Nel gran basamento in gran parte inter-
rato vi si legge una ' delle più antiche
iscrizioni » che dice C. Pnblicio L. P» Bi-
bulo • Trib. Pleb» honorii virtuthque cauta.
S- C> pofulique justu locut monumento y qao
ipte poiterique ejus ìnfgrrentur y pubiic. da-
tus . est .
La stessa iscrizione che in caratteri ma-
juscoli scolpita nello stesso basamento- j
era ripetuta alla parte sinistra y dimostra
che non fu semplice memoria del privi-
legio accordatogli , come peiwava il Nar-
dini y ma che quivi era il suo sepolcro y
ed indica che avabti vi passava il pome*
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di Róma. 185
rio delle antiche mtira di Servk) j che lo
distaccava da queste j e che non lungi
dovette restare la Porta Ratumeua ; tanto
pi^ che incontro poco più lungi è altro
monumento sepolcrale j onde una via nel
-mezzo loro resta indubitata , che partir
doveva dalla prossima porta della città •
Questo C. Publicio Bibulo era Tribu-
no della Plebe 1 ’ anno 54J.‘ molto zelan-
,te de* suoi dritti e nemico giurato de’Pa-
trizj ) de’ Consoli 3 e de* Generali del suo
-tempo 3 alla negligenza e incapacità de’
quali egli attribuiva.il lungo soggiorno
di Annibaie in Italia ,• e li progressi^ che
egli vi aveva fatto • Da questo monumen-
to 3 proseguendo il camino si và alla Piaz-
za di S, Marco 3 ove si vede un busto
.colossale antico 3 di una Iside 3 cheil vol-
.go» chiama di Madama Lucrezia; accan-
to è la
CHIESA DI S. MARCO .
II Pontefice Romano S. Marco I. fo«-
. db questa Chiesa nell’ anno 3 J 6* colla pie-
tà di Costantino il Grande 3 e la dedicò
a S> Marco Evangelista . Fu rinuovata da
Adriana 1 » e ristaurata da’ fondamenti da
.Gregork) IV. circa l’anno che l’ or-
nò di mosaici nella tribuna . Paolo H»
nel 146S. la rifece 3 salva la tribuna-, e
vi aggiunse il portico , e il gran palaz-
zo contiguo 3 con architettura di Giulia-
DO da Majauo ■ in ultimo il Card. Qui-r
•8d - <Ilift€rarì»
rini , Titolare j e poi Commendatario di
questa Chiesa l’ adornò- e ridusse allo sta-
to presente } e eoo architettura di Filip-
po Barigioni fece F aitar maggiore } sotto
del quale si venerano i' corpi' di S. Mar-
co !• e de SS. Abdon e Sennen Persia-
ni» colle reliquie dell’ Evangelista Saa
Marco .
E’ divisa in tre navate da '20. colonne
intonacate di diaspro di Sicilia } co’ pila-
stri di marmo' bianco venato > che reggo-
no le navate ; e sopra le colonne vi so-
no pitture a fresco delle 'quali la prima
« destra della porta è di Francesco Mo-
'la 3 la seconda di Francesco Allegrini } la
-terza di Gio. Angelo Canini 'e 1’ ultima
di Guglielmo Cortese ) quella incontro di
Fabrizio Chiari, appresso' di Allegrini.}
poi di Canini , e l’ultima del detto Gu-
glielmo. Le battaglie sopr^ le porticelle
sono del P. Cosimo Gesuita } e gli altri fre-
schi colle Sibille nelle lunette sono del
Cav. Gagliardi .
Nella prima Cappella il Cristo risu-
scitato si crede del Palma ; la Madonna
e varj Santi nella seconda } di Luigi Gen-
tile ; l’adorazione de’ Magj nella terza è
una bell’opera di Carla Maratta f la Pie-
tà nella quarta del^ Gagliardi . La Cap-
pella del Santissimo-}, architettura di Pie-
- tro da Cortona ». ha il S, Marco Papa di
Pietra Penigino } e 'le 'altre del Borgo-
-guone, che fece i laterali' nella tribuna }
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di Roma* 187
e terminò ii Santo Evangelista in mezzo >
cominciata da Romanelli • La Concezione
presso la Sagrestia >. e il S. Michele ap-
presso sona del Mola 5 la S. Martina poi
è graziosa "pittura di Ciro Ferri , con un
laterale , e T altro di Lazaro Baldi ; 11 S.
Evangelista nell’ ultima è del sud. Perugi-
no 3 e tutti i freschi 5 di Carla Maratta»
Annessa alla Chiesa è una Cappella de-
dicata alla Madonna y ove sono buone pit-
ture ; uscendo da questa nella, piazza si
trova il
PALAZZO BOLOGNETTI
OGGI TORLONIA .
- Questo Palazzo 3. architettura di Carlo
Fontana è divenuto uno de* piò interessan-
ti di Roma > tanto per 1* ingrandimento
che vi ha fatto il nuovo possessore Signor
Duca 'di Bracciano r che per le Gallerie
delle quali lo ha nobilitato » avendolo de-
corato di volte, dipinte da’ migliori auto-
ri viventi ) Sig. Cav. Camuccini e Lau-
di 3 e professori Sig. Del Frate 3 Pozzi 3
Palagi etc. Si ammira in questo Palazzo
il gruppo, colossale deir Ercole furioso ce-
leberrimo del Marchese Canova 3 posto in
un gabinetto fattogli a bella posta .
La supèrba collezione di quadri del
medesimo Duca sarà disposta nell’ appar-
tamento nobile 3. ma. non essendo ancora
distribuita al suo posto 3 non può descri-
versi • Vi sarà ancora da vedere una grai»
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,\ l
iSS hìntrarìo
quantità di statue e sculture antiche > con
diversi mosaici , alcuni de^ quali copiati
dair antico • Di quà si passa al
PALAZZO COLONNA .
Martino V. e poi gH altri Cardinati ,
e Principi > discendenti della Famiglia Co-
lonna costruirono» presso ai Vico de’ Sci-
pioni e de’ Cornei] questo Palazzo » nel-
la falda del Quirinale » rivolta a Ponen-
te » e quantunque l’ esterno non offra de*
corazione di una bell’ architettura » t’in-
terno però è naagnilìco > per gli grandi
\ appartamenti che contiene . La collezione
\ ^ de’ quadri » che ornano questo Palazzo » è
una delle piti ricche e belle che siano a
t ^ Roma .
^ Nella scala grande si 'trova la statua
' ' di un Re prigioniero » e nel ripiano una
gran testa di Medusa» di bassorilievo in
porfido 3 che fu creduta ritratto di Ne^
rone .
- Gli appartamenti contengono diverse fi-
la di camere » ornate di quadri celebri
V ‘Nella prima camera si nota il Ratto di
K Europa » uno de’ più belli coloriti di Al
bano ; Caino e Abete» di Andrea Sacchi;
un villano che mangia de’ Fagioli , di Ati
nibale Caracci » quadro di grand’ espres
sione ; un maestro di cembalo » di Thi
toretto » una Madonna col Bambino della
seconda ntaniera di Raffaele , figura di
una grazia singolare» e di un' eccellente
\
ss
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di Roma* 189 •
#
colorito 5 l’Angelo eoo Tobia# di Guer-
cino: uii S. Giovanni, di Guido: due ri-
tratti di Tiziano : due Apostoli , di Guer-
cino : una Leda# di Correggio; e un Cri-
SCO morto # di Bassano • 11 soffitto di que-
sta stanza è dipinto da Battoni # ma il ,
quadro in mezzo da Benedetto Luci .
Si passa all’ altra camera # ornata tut-
ta ili paesi # fra’ quali uno di Claudio #
quattro di Orizonte # due di Gaspare Bus-
sino 5 ed uno di Nicolò Bussino . Vi si
nota un grand* Armadio , ornato da una
prodigiosa quantità di bassiriiievi di' avo-
rio# U maggiore de’ quali nel naezzo rap-
presenta il Giudizio finale di Michelange-
lo ; questo lavoro è quanto si può deside-
rare in tal genere . Incontro ve ne è .un
altro ornato da colonnette di ametista e
di altre pietre preziose . ,
La Galleria per riguardo della. sua gran-
dezza # costruzione # c nobiltà di gusto #
con cui è decorata # ò la piò magnifica di ,
Roma # ha circa 208. piedi di lunghezza #
e 2;. di larghezza 4 nelle due estremità vi
sono de’ saloni # o portici divisi dalla gal-
leria con un arcone per largo # sostenuto
da colonne di giallo antico # e pilastri si-
mili con trofei ed arme della Casa . La
volta è ben dipinta # ha per soggetto la
battaglia di Lepanto # nella quale Marc*
Antonio Colonna# Gonfaloniere della Chie-
sa # commandava le truppe da sbarco •
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190
hitterarh
I 11 primo quadro a sinistra rappresenta
j S. Pietro 5 liberato dall’ Angelo, di Lan-
j-
4^^ C franco ; Giuseppe con la moglie di Putifar,
. 1-»^ ■ _ J_ii_
X-.-.
«A..
(j^
di Carlo Maratta ; altro sopra dello stesso .
La discesa al Limbo di I^ostro Signore 3
quadro ripieno di figure sullo stile di Mi-
chelangelo 3 colorito da Marcello Venusti •
Venere e Cupido di Andrea Sacchi ; varie
persone che dormono 5 di Niccolò Pussi-
no ^ Dio Padre 3 che rimprovera Adamo
ed Èva nel paradiso terrestre; quadro di
una espressione assai ragionata 3 di un di-
segno corretto 3 e di un bel colorito 3 di
Domenichino • 11 sagrifizio di Cesare 3 di
una grande e bella composizione di Carlo
Maratta; accanto il Martirio di una San-
ta 3 e il Trionfo di David 3 di Gjaercino :
Gesò Cristo con gli Apostoli e la Madda-
lena di Bassano . La bella statua antica
di Diana * Una Maddalena di Lanfranco 3
un’altra di Annibale Caracci ; due batta-
glie 3 di Borgognone . Una S. Margherita 3
di Guido ; un Ritratto 3 tii Wandyclc: un
Ecce Homo 3 di Albano. Varj Ritratti di
Tiziano 3 dì Tintoretto 3 e di Rubens : una
Sagra Famiglia 3 quadro molto stimato 3 di
Andrea del Sarto; S. Giovanni che predica
nel deserto 3 di Salvator Rosa 3 quadro di
Forza 3 ma' di colore troppo rossastro : un
altro S. Giovanni 3 delio stesso. Un magni-
( fico quadro 3 rappresentante S. Sebastian03
1 espresso assai al vivo 3 di un bel colorito s
c di Guido * Agar con Ismaele 3 di Mola ; e
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) ,
di Romav
del medesimo il servo di. Abramo j che of-
fre de’ regali a Rebecca . Due Ritratti di
Religiosi 3 di Tintoretto; un S. Francesco
di Muziauo ; un altro 3 di Guido ; nel mez-
zo è un gran quadro di Carlo Maratta ;
quattro ritratti nello stesso quadro di Gior-
gione . Un’ Assunta di Rubens 3 figure di
due piedi circa? ben composto 3 e con buo-
ne teste • Si veggono ancora: in questa Gal-
leria una quantità di statue 3 e di busti an -
tichi , con molti ristauri . Da questa Gal-
leria si passa in uh'gran Giardino 3 ove fu
già il cosi detto' 1 . , ' i ; . ; ; ; . > i ; ,
/ V.-
^ c. A'-' A
. ; TEMPIO DELUSOLE'-*
' #» U.Ji .1.1 ^
In un gran Giardino formato di varj
terrazzi 3 che si estendono da Ponente a Le-
vante 3 nell’ estremità verso Settentrione
si vedono gli avanzi informi di un’ antica
fabrica che si crede aver fatto parte delle
Terme di Costantino 3 e qui nell’ altura in
un boschetto di> abeti 3 lauri 3 ed altri, al-
beri 3 sempre verdi 3 vi sono alcuni pezzi
di> marmo di una grossezza prodigiosa 3
jie’ quali siiscorgono varj ornati di ordine
Coriutio.3 . cosli ben lavorati 3 phe fanno du-
bitare., molta che possano appartenere 3 co-
me si dite 3 al Tempio eretto al Sole da
Aureliano 3 'dopo' di aver vinto la celebre
Zenobia 3 Regina de! Pai mireui .
. Si torna poi in un ^ altro appartamento
pieno di belli quadri s parimente della Casa
.Colonna sefra’ quali si vede, nella Cappella
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'2 1 X" /«IV).
192 Itsnerarh
' uno dipinto in alabastro orientale 9 rap«
presentante la Madonna col Bambino 9 cre-
duto di Cariò Maratta 9 da altri di Stefano
Pozù . Due quadri 9 T uno con San Giu-
seppe da Copertine 9 1 ’ altro col miracolo
del Sangue di Placido Costanti. Quattro
I quadri del Cav« Conca ; varj paesi di Ga-
spare Passino ; un San Francesco ben di-
segnato di Muziano i altro di Baccio ; Da-
lida e Sansone 9 di Baglioni « e i sopra-
porti di Luca Giordano .
Nell’ altra camera gli Arazzi vengono
dagli originali di Le Brun tei sopraporti
sono di Trevisani*
Entrando nella terza a maiio destra 9 i
due gran quadri sono di Subleyras ; e sotto
sono di Lucatelii , che fece ancora i sopra-
porti ; un Sant’ Andrea di Paolo Brilli ;
due Battaglie di Maiiglard ; e due Marine
di Bacher •
• 14 Cristo mwto 9 nella quarta camera 9 è
di Romanelli ; i dodici Apostoli 9 di Mura-
tori ; varj paesi in ovato , di Orizonte^ le
piccole Marine 9 di Tempesta 4 l’ Istoria del
guerriero 9 di Solimene ; e la Madonna
dello stesso : un ritratto di^ un giovane 9
di Guido ; una colonna 9 di rosso antico»
^ j- fatta a spira 9 e con sculture del 1500. il
ritratto di Beatrice Cenci 9 fatto da Guido .
un appartamento superiore 9 vi sono
varie Bambocciate 9 di Lucatelii ; un San
Pi etro 9 di - Guido : quattro ritratti 9 assai
stiiTU)tt 9 di Tiutoretto ; diversi paesi di
Gaspare Pussino •
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^ dì Roma • 19 j
Nella camera accanto s una gran quan-
tità di quadretti di paesi > s vedute » di
Lucatelli 3 Vaiivitelli 3 Studio > Enrico Spa-.
gnolo 9 Stendard s c Salvator Rosa .
In quella da letto 3 è la Maddalena di
Guido 5 uno de’ più belli quadri che
possono vedere ; vi si nota la grazia 3
modestia con una dolcezza che rapisce
c la più gran perfezione di disegno . 11 y/. ^ i
Martirio di S. Pietro 3 di un bel colorito 3
di Tiziano ; una Sagra Famiglia 3 di Fom-'^^.
peo Battoni 3 perfettamente disegnata 3 e di
r bel colore ; due Madonne 3 di Sassoferrato ; ^
una Sagra Famiglia 3 di Andrea del Sarto,
ed alcuni quadretti di Masucci 3 Ciro Fer-
ri 3 ed altri .
^ Nell’altra camera accanto» vi sono mol-
ti quadretti, di Gaspare Russino 3 di Lu-
catelli 3 VanvittlIÌ3 Giovanni Miele 3. ed
altri mediocri pittori . Annessa a questo
Palazzo ò la
CHIESA DE’ SS. DODICI APOSTOLI .
Questa ^iesa 3 che dà il nome alla
piazza 3 si disse fondata da Costantino
Magno 3 ma nelle lettere di Adriano 1. a
Carlo Maglio si dice principiata da Pela-
gio !• e terminata dal Successore Giovan-
ni IH. Fu riedificata da’ fondamenti da
Martino V, e conceduta da Pio li. alli
Padri Conventuali . Sisto IV, di quest’ or-
dine vi fece la tribuna 3 e Giulio II. suo
nipote oltre de’ miglioramenti vi aggiun-
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194 Uìaerarìo
se il portico esteriore 5 essendo ancora
Cardinale . Sisto V. dello stesso Ordine
ingrandì T annesso Convento a e gli ac -
cordò molti privilegi ; finalmente 3 minac-
ciando rovina sotto il Pontificato di Cle-
mente XI» 3 che gettò la prima pietra 3 fu
rinnovato tutto l’ interno oon disegno di
Francesco Fontana .
Entrando nel portico si trova a destra
un’ Àquila antica in bassorilievo 3 entro
una corona di quercia 3 di bella forma . In-
contro la figura sedente deH’amicizia 3 che
piange la morte di Volpato 3 è un basso-
rilievo del Marchese Canova •
V interno della Chiesa è a tre navi .3
quella in mezzo è di una bella proporzio-
ne 3 lunga piedi 260^ jarga 5^0. 3 ornata da
pilastri Corinti 3 grandiosi 3 e che reggono
una volta 3 in mazzo alla quale Baciccio ha
colorito il trionfo della Religione di San
Francesco . Nella volta della tribuna vi è
la caduta depli Angeli ribelli 3 cacciati dal
Paradiso 3 di Giovanni Odazzi .
11 quadro dell’ aitar maggiore 3 dove si
onora il cor^o de’ Santi Apostoli Filippo
e Giacomo ^ e pittura di Domenico Mura-
tori • 11 quadro della prima Cappella a de-
stra tutta ornata di marmi 3 è di Nicola
la Piccola; la Concezione nella seguente >
di Corrado .Giaquinto ; la terza riccamente
ornata da belle colonne di diaspro orien-
tale 3 ha un Sant’Antonio di Padova , di
Benedetto Luti 3 quadro di un buon accor-
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di Rma » f
<k> incontro dopo il Deposito di Cle-
mente XIV. prima opera di Canova ^ Tal-
tare ha un S. Francesco del Chiari ; l’al-
tro il S. Giuseppe da Copertino del Ca-
des ) e T ultimo una Deposiaione di cro-
ce del Sig. Manno •
11 Palazzo Odescalchi eh* è incontro £u
eretto dal Maderno > colla facciata del Ber-
lino 9 e passò dalla Famiglia Ghigi alla
Odescalchi ) che lo fece ingr-andirc . Si
veggono nel portico le statue antiche di
Massimino di Claudio ) di una Cerere )
- c di un Apollo . Di quà si va alla
CHIESA DI S. MARCELLO .
Presso al Tempio d* Iside j& Teraw fu la
casa di S. Lucina > e poi una scuderia
ove rilegato S. Marcello Papa 9 ricevè la
f)alma del rnartirio^ e vi fu poi eretta
la sua Chiesa 9 che rovinata nel 1^19*
a* 2. di Maggio 9 fu rifatta col disegno
-di Giacomo Sansovino 9 e vi fu poi ag-
giunta la facciata dal Cav. Fontana . Vi
sono buone pitture 9 e quelle delia Cap-
pella del Crocifisso sono diPierin del Va-
ga e di Daniel da Vcdterra . Dall* altra
parte è la
CHIESA DI SANTA MARIA
IN VIA LATA .
Qui dove si crede aver abitato S. Pie-
tro 9 S. Paolo 9 e S. Luca 9 ed essere ser-
vito d’ Oratorio a S. Marziale 9 si dice
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dì Roma 1 97
Entrando nella terza , a mano destra la
burrasca di mare ^ del Tempesta; molti
quadri 3 di Bassano • La Madonna col Barn»
bino Gesà , di Gian Bellino ; iin quadro
con Ninfe ed Amori j dt Albano ; la Con-
versione di San Paolo 5 di Zuccari ; due
paesi di Paolo Brilli colle figure di Bassa-
no; un bellissimo paese grande 3 di Ga-
spare Passino ; due paesi di Both ; un tur-
co a cavallo di Castiglioni ; un paese rap-
presentante r Inverno 5 di Monseron ; il
Diluvio di Giovanni Bonatti ; quello sottos
del Cav. Guerini ; due Sagre Famiglie una
di Andrea del Sarto 3 1 ’ altra di Scipion
Gaetani 3 ambedue di uh buon colorito 3 e
di una bella espressione •
Nella quarta camera 3 a mano destra
entrando 3 il Sagrifizio d’ Isacco 3 di Ca-
stiglioni ; un ritratto di donna 3 di Rubens ;
Agar ed Ismaele 3 abbandonato moribon-
do 3 e r Angelo che viene ad incontrarla 3
quadro bello e assai espressivo 3 di Ca-
ravaggio 3 un ritratto di donna 3 di Van-
dyek ; un altro ritratto di Tiziano 3 in cui
vi è molta verità . Un Narciso che si spec-
chia aneli’ acqua 3 di Guido Cagnacci ; un
ritratto di donna 3 di Vandyek ; accanto di
Scipione Gaetani ; Hndimione che dorme 3
scuola di Rubens ; una Carità Romana 3
dii Simone da Pesaro . Un Cristo morto 3
appoggiato sopra le ginocchia della Ma-
donna 3 ove si scorge una grand’ espres-
sione 3 e un disegno corretto 3 quadro di
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ip8 lif Iter arto
molto merito di Annibaie Caracci ; la De-
posizione dalla Croce j di Giorgio Vasari »
quadro di un bel colore 3 le figure del qua-
le hanno molta grazia 3 ed è assai- stimato*
Due ritratti , rappresentanti Bartolo e Bal-
do 3 quadro di un colorito Torte 3 colle, te-
ste piene di espressione 3 di Raffaele ; Cai-
no nell* atto di uccidere il stìo fratello Abe**
le 3 quadro molto grande 3 bea disegnat03
c di un colorito il più forte 3 di Salvator
Rosa . Un Cristo colla Veronica 3 quadret-
to della più viva espressione , sopratutto la
testa del Grist0 3 di Andrea Mantegna ; un
ritratto di Tiziano ; Dedalo che attacca le
ali ad Icaro 3 di Andrea Sacchi ; un. qua-
dro grande 3 rappresentante la Madonna ed
il Bambino Gesù. 3 di Mola un Cristo
morto con più figure^ di Paolo, Veronese;,
la favorita di Tiziano 3 fatta da lui stesso ;
Malchiavello 3 di Bronzino ; Endimione che
dorme 3 di Guercino •
La quinta camera , a destra ha un pae-
se 3 di Vandelvelt; in alto la Regina Se-
miramide» di Paolo Veronese ; un quadro-
grande rappresentante il tributo- dovuto
a Cesare , pittura di molto' merito del
Cav. Calabrese t due ritratti di Olbens e-
della sua moglie 3 dipinti da lui medesi-
mo : quattro teste 3 di Rembrandt ; unai
Madonna 3 di Carlo Cignani due ritrat-
ti della scuola di Vandyek : nell mezzo*
un ritratto di Pordenone : quattro picco-
le' marine Fiaminghe ( e in alto un dipin*-
t0 3 di Conca.
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dì ^oma . 199
Kella sesta Camera ) diversi S. Girola-
mi 3 di Palma vecchio 3 e di Palma gio-
vane 5 una Carità Romana 3 quadro di
grand’espressione di Mr. V'^alentin j una
Galatea di Lanfranco ^ Giove e Giunone 3
di Guido Cagnacci 5 una Madonna 3 di
Andrea Sacchi ; quattro quadri Fiaminghis
una Cuciniera, di Carlo Veneziano; Ica-
ro e Dedalo , di Albano j e sopra una Bet-
sabea di Bronchest ; accanto un bel Bas-
sano 3 e sopra un Passignani •
tntrando nella Galleria 3 viene a sini-
stra un gran quadro rappresentante la Vi-
sitazioive di S. Elisabetta 3 quadro di gran
merito 3 e di un bel colorito 3 di Garofo-
lo ; una mezza figura di Maddalena 3 di
Guercinos due quadretti 3 di Romanelli;
una Madonna in contemplazione 3 di Sas-
sòférrato 3 t di un colorito vago e risplen-
dente 3 c di un’ aria verantente celeste :
due battaglie di Borgognone ; tre paeset-
ti di Domenichino ; in alto una Madda-
lena 3 di Tiziano: un ritratto di un Pa-
dre Reverendo 3 ch’era il Confessore di
Rubens; dipinto da lui; un paese di Clau-
dio Lorenese 3 la prospettiva del quale è
ben intesa 3 ed il colorito è vero 3 quadro
di un merito grande : La Madonna col
Bambino ciré dormono 3 vi si vede un An-
gelo che indietro suona il violino e S. Giu-*
seppe che lo riguarda e l’ascolta con at-
tenzione tenendo in mano una carta di
musica , composizione capricciosa e di un
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200 Itinerario
buon colorito j di Caravaggio , sei Iimcc-
te 9 i paesi delti quali sono bellissimi 9 e
le figure benché noti hanno che un pie-
de incirca di proporzione 9 dimostrano la
bellezza del disegno 9 la forza dell* espres-
sione 9 ed il genio eccellente di Anniba-
ie Caracci 9 che ha poco lavorato di tal
genere . S. Giovanni Battista 9 di M. Va-
lentin ; la Cena 9 di Cigoli 9 uno sposali-
zio 9 di Vandimburg9 quadro di un gran
merito ; un gruppo di putti 9 che si bat-
tono 9 quadro grazioso 9 del Gessi : Ermi-
nia che si abbatte in Tancredi ferito 9
di Guercino 9 ben disegnato 9 ma di un
tuono di colore diverso affatto dal prece-
dente 9 si può paragonarli insieme per
avere un* idea delle due maniere diverse;
S. Rocco con il suo cane al fianco 9 qua-
dro di un’ espressione grande e di bel
colorito 9 di Caravaggio ; un paese che
fa compagno all’ altro quadro di gran me-
rito 9 di Claudio Lorenese ; uno schizzo >
di Correggio ; una S. Famiglia , di An-
drea del Sarto ; un S. Giovanni 9 di Guer-
cino : il Paradiso terrestre con una gran
quantità di animali di ogni specie 9 di-
pinto con gran diligenza da Breugel .
Siegue una gran Galleria ornata tutta
da specchi di Venera e da quadretti in
marmo di alabastro a pecorella : di là '
si passa in quattro camere 9 ornate di qua-
dri 9 la massima parte paesi di Orizoa-
te 9 Lucateli! > Van vitelli 9 Pussiuo > e
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di Roma^ toi
Salvator Rosa . Uno grande j rappresen-
tante un concerto del Cav. Calabrese ;
molti ritratti di Tiziano j diversi qua-
dretti Fiaminghi di Voverman , Breugel
ed altri j due di Gherardo delle notti 3 e
Erminia col pastore , di Romanelli .
Riprendendo T ala della Galleria 5 la*
Maddalena in alto* quadro di un colori-
to bellissimo 3 di Morillo * sotto 3 della
scuola di Michelangelo * un paese di Clau-
dio 3 la strage degrinnocenti 5 di Gian
Bcnatti ; un piccolo Si Giovanni 3 di Schi-
done ; una Màddalena 3 di Feti ; Giuno-
ne colla testa di Argo 3 di Carlo Venan-
zi ; un paese 3 di Claudio ; il Figliuol
Prodigo ricevuto dal suo padre > quadro
molto espressivo 3 di Guercino ; S* Agne-
se sul rogo 3 quadro di un merito gran-
de, tanto per r espressione' e disegno 3
quanto pel colore 3 di Guercino; un S. Gio-
vanni Battista 3 dello stesso; due paesini
di Claudio : e nel mezzo un paesino col-
la Maddalena 3 di Annibaie Caracci ; un
ritratto di Papa Pamlilj 3 quadro di un
gran merito pel colore 3 di Diego Vela-
squez; una Madonna che adora il Bam-
bmo Gesfi che dorme 3 quadro stimatissi-
mo pel disegno 3 e per le grazie nella
testa della Madonna 3 di Guido Reni : il
Dio Pan 3 che insegna a suonare le tibie
ad Apollo 3 quadrò di Ludovico Caracci 3
pieno dcir espressione la pih viva : due
■quadretti 3 di Parmigianino 3 1 ’ uno rap-
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202 ttÌHermri»
presentante la Madonna, col Bambino Ge^
sb i r altro 1 ’ Adorazione de’ Pastori nell*
istante, della nascita f una Marina j di
Claudio f una Giuditta ) della: Scuola. Fio-
rentina f una- Battaglia y di Borgognone f
una S. Famiglia y di uno de’ piu belli co-
loriti di Sassofèrrato ; un Paese j. di- Both f
li quattro Avari y quadro- di espressione y
di Alberto- Du ro ; un quadro grande 3 rap-
presentante la Madonna > il Bambino Ge-
sii , un S. Giovannino con altre figure 3
uno de’ pib graziosi dipinti 3. di Garofo>
lo . Una testa del Salvatore di Annibaie
Caracci : una Santa Famiglia di RaiTae-
le ; la Fornarina 3 di Giulio Romano : la
Dea Pomonay quadro' di un bel colorito >
di Paolo Veronese : la Regina Semirami-
de , dello stesso un quadro con diversi
Santi 3 di Fra Bartolomeo da S. Macco 3
due Paesetti 3. molto stimati y di Domeni-
chino : la casta Susanna , quadro di grand’
espressione 3 di Annibale Caracci t diver-
si quadri con animali e figure 3 di Breu-
gel : 1 ’ Angelo che desta San Pietro 3 di
Xanfranco : un putto 3 che scherza con
un montone 3 di Caravaggio : il Sagrifizio
d’ Isacco 3 quadro di una grand’ espres-
sione 3 e di un colorito forte > di Tizia-
no : due testò 3 di Schidone : e le altre di
Andrea Sacchi : due quadretti 3 di Miche-
langelo : una copia delle Nozze Aldobran-
dine 3 di Pussiuo i S. Pietro e Simon Ma-
gó 3 quadro bea composto e di figure pie-
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dì Roma* 20$
ne di espressione 3 sopratutto la testa di
S. Pietro 3 di Tiarino : un Festino 0 Spo-
salizio di un Villaggio 3 di Teniers 3 ve-
ro come la natura : un altro quadretto 3
dello stesso-:; una- Maddalena 3 di Cara-
vaggio : una donna ehe cerca le cimici 3
e le getta in una concolina quadro assai
singolare di Gherardo delle Notti ; un
Cristo morto 3 di Padovanino ; la Regina
Giovanna di Aragona , uno de’ belli qua-
dri di Leonardo da Vinci 3- tanto pel bel
suo colorito y che per la grazia e dise-
gno ; una testa 3 di Rubens r tre ritrat-
ti 3 di Tiziano: un quadretto 3 di Luca
d’" Olanda 3 e un S. Girolamo 3 dello -Spa-
gnolette .
Tornando indietro dieci passi 3 si en-
tra in un piccolo GabinettOy dipinto da
Stefano Pozzi : in cui sono molti quadri
di Rosa di Tivofi ; un gran Paese di
Brilli 3 una di Passino 3 e un altro Fia-
mingo •
PORTICO DELLA BASILICA
Di ANTONINO.
Linesta bel monumento antico merita
l’attenzione degli Amatori delle Antichi-
tà 3 e delle Belle Arti . Consiste in 1 1. co-
lonne di marmo scannellate 3 di ordine Co-
rintio 3 che molto hanno sofferto dal fuoco >
e dal tempo 3 il centro di esse non è a
piombo 3 ma inclina verso l’interno 3 po-
sizione favorevole alla resistenza contro
i 6
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;
to4 ’ ItìHerarh
la spinta della volta » ed alla den*iow
sieme generale del prospetto del tempio 9
secondo Vitruvio . L’ architrave ed il fre-
gio 9 che si sono conservati 9 corrispondo-
no bene alla grandezza della colonna che
ha ^9. piedi e 6. pollici di altezza e 4-
e ^ pollici di diametro 9 la cornice vi è
stata supplita modernamente 9 ma non se-
condo r antica forma 9 della quale resta
un frammento incastrato nel muro sotto
al portico 9 che dalla piazza di Campido-
glio porta a monte Caprino . Vi si ve-
de nell’ interno un altro cornicione mi-
nore 9 tutto ro\^inato 9 e sopra un avan-
zo di volta di materiale 9 con cassetto-
ni . Formano queste colonne sicuramente
una parte di un portico laterale di un
tempio magnifico ; e siccome si trova re-
gistrato nel Regionario Vittore 9 unita*
mente alla colonna Coclide un Tempio
di Antonino 9 cioè di Marc* Aurelio 9 co-
sì è facile di riconoscerlo io questo mo-
numento ; tempio da non confondersi con
quello di Antonino PIO 9 che Tebbe co-
mune con Faustina nella Via Sacra ; e
CIÒ combina con un marmo trovatogli
appresso 9 in cui si faceva menzione 9 co-
me riferisce il Marliano 9 di un tempio
di Antonino ; del quale parla ancora Giu-
lio Capitolino • . undeeùam templum et Q M»
/IttU Fbihsopbo ) coHitìtutum » dati Sacer do-
tti Antonìniani efe»
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Dig;Li:!d by Google
di Romèi S05
Tutte le altre denominazioni date a que*
sto avanzo : cioè , di Basilica di Antoni-
no» Tempio di Marte» Tempio o Por-
tico di Nettuno » c degli Argonauti » e fi-
nalmente Tempio di Antonino PIO » so-
no arbitrarie r Fu ridotto a Dogana ne 1
169J. per ordine d’ Innocenzo XII. dal
Cav. Francesco Fontana . Di qu\ dirigen-
dosi al corso si trova la piazza che pren-
de il nome dal
PALAZZO SCIARRA .
Questo Palazzo di cui Flaminio Pon-
zio fu r architetto » è celebre sopratut-
to per r eleganza del suo portone » co-
struito di travertino» fatto col disegno
di Antonio Labacco : appartiene presen-
temente alla Famiglia Sciarra » che ne ha
arricchito 1’ appartamento con una. super-
ba Collezióne di quadri ,
Entrando nella prima Camera si vede
la Ciecollazione di S.Gio. Battista » di Mr.
Valentin; Roma trionfante » dello stesso»
e una Copia della Trasfigurazione di Raf-
faele 5 fatta da Carlo Napolitano .
L’ altra camera » contiene una Sagra Fa-
miglia » del Franci ; Noè nella sua ebriez-
za » di Andrea Sacelli » tutta la compo»-
zione di questo quadro è bella » disegno »
colore ed espressione » degna di questo
gran maestro. Una Sagra Famiglia > di
Andrea del Sarto » due paeselli Fiaminghi :
fti piccolo Teniers; quattro soprappurti
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lo€ . Uinerartù
di Bassacio ; una donna che allatta un-
bambino » sotto il nome di Carità : di Eli*
sabetta Sirani ; nel bambino sono riunite
la- grazia e la nobiltà^: una Lucrezia di
LanÉranco ; due di Benvenuto Garofolo y
l’uno rappresentante una Claudia Vesta-
le V che tira una nave s 1’ altro una cac-
cia : un Cristo Morto j Fiarningo; Sanso-
ne nel cenacolo , di Gucrciuo: un Mosè %
della maniera forte di Guido : una Ma-
donna, di Albano : li tre Tempi y di Mr*-
Bovet ; e la' Madonna col Bambino c al-
tri Santi» di Alberto Duro.
Neir'ultima camera » un paese con fi-
gure , diSchidone; un bel ritratto dipin-
to da Raffaele : la Decollazione di S. Gio*
Battista j di Giorgione : i due Evangelisti
S. Giovanni e S. Luca 3 di Guercino :
questi due quadri sono da notarsi per la
correzione del disegno 3 e per la fòrza deF
colorer ia Vergine 3 di Fra BartoFonìeo
della- Forta ; i due Amanti nef bosco y di
Agostino Garacci : la Vanità e la Mode-
stia di Leonardo da Vinci : questo qua-
dro è di un colorito forte 3 esattamente
disegnato 3 pieno di grazia . Uu qua-
dro rappresentante un giovane 3 che per-
de il suo- denaro co& due barri co’ qua-
-li giuoca : le Esonomtr hanna la verità
Stessa della natura 3 negri uni è 1 ’ astuzia
e la bricconeria che trionfa con sodisfa-
zionc 3 e senz’ inouietezza essere sco-
perti » nell’altro e la stessa semplicità ;3
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I
dì Roma . 207*
rimbaraizo cd il timore di perdere il
suo denaro , pittura insigne di Michelan-
gelo da Caravaggio : la Maddalena di Gui-
do pili grande del vero j e dì una bel-
lezza mirabile : il colorito è chiaro all’
estremo ma nello stesso tempo di- fòrza :
ciò nasce percliè tutto» è illuminato in
modo 5. che la luce sembra’ penetrare a
traverso delle ombre: due paesetti di Breu-
gel ; due altri di Albano; S. Giacomo 9
di Guercino 9 un ritratto di donna 9 di
Bronzino : il Martirio di S. Erasmo 9- di
Nicolò Bussino : due paesini y di Claudio
Lorenese ; Un S. Francesco di Trziano ;
un» Ritratto 9 del medesima : S,' Girola-
mo , di Guercino la Madonna 9 di Alber-
to Duro; e la Maddalena 9- detta della ra-
dice 9 di Guido t
Dalla parte meridionale del Palazzo
Conti si vede la magnifica
FONTANA. DI TREVI ..
Questa viene formata da una porzione
dell’ acqua Vergine 9 eh’ è la migliore e
piò gradita che si beve in Roma : ha la
sua sorgente otto miglia distante dalla
città 9- fra la strada di Tivoli e quella di
Palestriua nella tenuta di Salone . Marco
Agrippa y genero di Augusto- la introdus-
se nel 755. di Rt^ma il gionio 9- di Giu-
gno per mezzo di un acquedotto di 14»
miglia 9 eh’ entra nella città vicino a mu-
ro torto t e viene ia basso sotto la Tri-
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' ttifterarìé
nità de’ monti $ ove si divide in due ra-
mi per portar l’ acqua 3 uno lungo la stra-
da Condotti 3 l’altra alla Fontana 3 detCa di
Trevi dal triplice sbocco che aveva l’ai^-
tica 3 costruita da Nicolò V. nel i4Jg.
Questa Fontana che prima era molto
semplice fu decorata da Clemente XII»
nel del grand’ edifizio 5 che vi si
vede 3 disegno di Nicola Salvi 3 composto
da tre corpi di fabrica 3 e da un basa-
mento che posa sopra mi masso di sco-
gli 3 dal quale 1’ acqua sbocca per cadere
in una gran vasca 3 intorno ha un mar-
ciapiede sotto al livello della strada 6. in
7. scalini 3 chiuso da un recinto c da una
barriera che occupa quasi tutta la piazza .
11 corpo in mezzo , che si avanza piò
de’ laterali 3 rappresenta un arco trionfa-
le 3 decorato da 4. colonne 3 da bassiri-
licvi e da statue: nel nicchione di mez-
zo 3 ornato da 4. colonnette joniche vi è
una statua colossale di Nettuno in pie-
di sopra una conca 3 tirata da cavalli ma-
rini 3 guidati da Tritoni. Questa gruppo
di sculture y eseguito in marmo da Fie-
tro Bracci 3 poggia in mezzo allo scoglio 3
c ne occupa quasi due terzi . Nelle nic-
chie laterali sono le statue in marmo del-
la Salubrità e della Fecondità di Filippo
Valle 3 e sopra due bassìriiievi 3 di Ao-
, drea Bergondi 3 e Giovanni Grossi ne’ qua-
li si rappresenta Agrippa che ordina la
costruzione dell’ aquedotto 3 e quella Ver-
\
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di Roma . 209
gincy che insegna le sorgenti ai Soldati
assetati e dalla quale prese 1* acqua il suo
nome. Sopra del cornicione si vedono quat-
tro statue j a piombo delle 4. colonne 9
che possono riferirsi alle 4. Stagioni j e
più indietro un Attico che ha nel mezzo
la grand’ iscrizione 3 e che termina coll’ ar-
ma gentilizia di quel gran Pontefice .
I due corpi laterali sono ornati da pila-
stri Corinti 3 fra’ quali sono due ordini
di finestre . Rincresce che una Fontana
cotanto magnifica non sia situata sopra
di una gran piazza 3 della quale' farebbe
il più bell’ ornamento .
In questa piazza è situata la Chiesa
dei Santi Vincenzo ed Anastasio $ che nel
i6oo. fu adornata di una vaga facciata
di travertino 3 con doppio ordine di co^
lonne Corintie e Composite 3 dai Card*
Giulio Mazzarini 3 con disegno di Marti-
no Longhi il giovine .
Nella piazzetta prossima a destra della
fontana si trova la
CHIESA DI S. MARIA IN TRIVIO '
DE’ CROCIFERI .
Molto antica è questa Chiesa fondata
da Belisario 3 in penitenza dì aver ese-
guito il comando dell’ Imperatrice di de-
porre dal Pontificato Papa Silver io nel
537. ed allora dicevasi Fornica. Nel
i57j. fu concessa da Gregorio XIII. ai
PP. Crociferi 3 e questi soppressi da Im-
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210 ì liner artò
Docenze X. fu data alli Padri Ministrr
degl’ Infermi j che vi stabilirono il Novi-
ziato 5 e ristaiirarono vagamente la Chie-
sa 5 con architettura di Giacomo del Du-
ca nel Pontificato di Alessandro VII. Me-
ritano di osservarsi nella medesima le isto-
rie della Madonna dipinte nella volta dal
Gherardi di Rieti' .
Passata la piazza j ove è il Palazzo già
de’ Conti 9 Duchi di Poli , continuando al-
la destra si trova quello de’ Sigg. del Bu-
falo ove nel giardino si vedono due su-
perbi chiaroscuri di Polidoro da Caravag-
gio j rappresentanti Andromeda liberata
da Perseo', e if loro sposalizio ; opere ec-
cellenti di quel gran maestro .
Quindi nel contiguo Palazzo Collozj
sì può scendere a vedere 1’ antica iscri-
zione ) scolpita a lettere cubitali sopra
r arco del condotto- dell’ acqua- Vergine j
ristaurato da Claudio y ed in parte fatto
di nuovo ) dopo la stolta demolizione di
Caligola . Qui vicina è la-
CHIESA DI S. ANDREA DELLE FRATTE .
Leone XI. nel i6oj. cominciò la riedi-
ficazione di questa Chiesa > proseguita da
Ottavio del Bufalo » che nel i6iz. lasciò
buone somme di denaro per compirla ;
è disegno del Guerra r a- riserva della cu-
polaj e campanile r che sono di Bòrromino .
In essa* merita di essere veduta la Cap-
pella. della crociata a destra » di S. Fcaiu
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dì Roma* tri
eesco di Paola 5 tutta abbellita di marmi y
stucchi e metalli dorati , e da due bel-
li Angeli di marmo y. graziose sculture di
Bernina.
Viene- in seguito il gran
COLLEGia DI PROPAGANDA FIDE .
Questo gran Collegio fu fondato da
Gregorio XV. nel 1622. e dopo fu au-
mentato e dotato da Urbano Vili, che fe«-
ce rinnovare la fabrica col disegno del 1
Cav. Bernini 3 finalmente Alessandro VII,
fece costruire la facciata laterale 5 e la
Chiesa dentro il Collegio col disegno di
Borromrno , Questo è destinato all’ educa-
zione de’ giovani ecclesiastici} che s’im-
piegano a portare la fede Cattolica pres-
so gl’ infedeli deirAFrica e dell’Asia » e
perciò si chiama Collegio di Propaganda *-
Vi si mantengono studenti di ogni nazio-
ne } vi s’ insegna FilosolTa » Teologia } e
le lingue straniere ed orientali
Fu corredata di una buona biblioteca}
e di una stamperia, degna di attenzione}
in specie riguardo ai caratteri forestieri,
che vi si trovano^ fino al numera di 40.
specie .. Una Congregazione di Cardinali
vi è deputata per la direzione di questo
Collegio .
Non. lungi di qui a mano manca siva al
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2IZ
ìthterarh
PALAZZO DEL PRINCIPE DI CANINO
GIÀ’ NUNEZ .
Nel mezzo della Via Condotti t'ir fabri-
cato questo Palazzo j col disegno di An-
toni de Rossi ; che è stato decorato
Dell’ interno recentemente dal Principe con
una superba Collezione di quadri . Entran-
dosi nella prima camera si trova un qua-
dro di Guido 3 rappresentante un Narci-
so 3 che si specchia neir acqua f un ritrat-
to di Vandyek; un altro ritratto di una
giovinetta 3 di Carlo Moor Fiamingo; una
testa 3 di S. Girolamo 3 di Agostino Ca-
racci ; un Baccanale del Cav. d’ Arpino }
c r Innocenza , di Caravaggio .
Nella Seconda camera 3 la strage degl*^
Innocenti 3 celebre quadro di Passino 3 in
cui si vede una madre 3 che tenta di ri-
parare colle mani un colpo del manigol-
do 3 che schiaccia sotto de’ piedi un fan-
ciullo ; ed altre madri infelici 3 che mo-
strano la^ loro disperazione per la perdi-
ta de’suoi figliuoli , l’espressioni delle qua-
li sono mirabili ; questa è una delle ope-
re più stimate di quel gran maestro 3 e
che fu incisa dalli Signori Polo 3 e Bet-
tellini . Una Venere 3 di Alessandro Allo-
ri 3 di bella Composizione 3 di un colore
vigoroso 3 e piena di grazia . Una S. Ce-
cilia 3 di Guido.
La terza camera 3 contiene un ritratto di
Raffaele » fatto da lui medesimo i la Ma-
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1
di Rma* 21 j
donna j chiamata de’ candelabri j quadro di
Raffele : nulla di pih bello delle tèste 9
d;ulle quali quella del Bambino è graziosa
e geniale j 1’ altra della Vergine bella e
maestosa . Un Cristo spirante 3 di Bonar-
roti; Diogene che cerca un uomo 3 di Van-
mol ; la Vanità e la Modestia 3 di Leonar-
do da Vinci 3 di un colorito superbo ; il
ritratto della moglie di Rubens 3 dipinto
da lui medesimo 5 il ritratto di Rubens 3
dipinto da Vandyck j un ritratto di Fran-
cesco 1. di Holbein , la Maga nella sua
grotta 3 di David Teniers, Diana ed At-
tcone 3 di Tiziano 5 e un bassorilievo col
ratto di Ganimede 3 di Bonarroti .
H’ decorata la quarta camera da superbe
sculture antiche 3 e sono la statua celebre
di Minerva 9 cognita sotto il nome della
Minerva Medica di Giustiniani» che si pre-
tende essere la medesima 3 che la Foliade
di Atene ^ una statua d’ Igia \ un’ Antonia 3
madre di Germanico 3 trovata al Tusculo ;
la statua della Pudicizia ; un Apollo in
bronzo 3 cavato dal Tuscolo 3 di dove sono
ancora i quattro busti 3 fra’ quali quello di
Germanico-» e di Perseo»
Mella camera seguente 3 il cieco nato 3
guarito da Gesh Cristo 3 è un superbo co-
lorito 3 pieno di espressione 3 di Ludovico
Caraccì 5 la Cananea di Annibaie Carac-
ci \ quadro di graziosa composizione 3 e
di un colorito brillante . 11 figlio della
vedova di Naira j risuscitato da Gcsii Cri-
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•2J4 htnerarh
sto 9 di Agostino Caracci : sembra in quo.
SCO quadro di sentir pronunciare a N* S.
Alzati 9 io ti dico 3 alzati j intanto che il
giovinetto morto si alza 9 come destandosi
dalla sua mortale Jetargia^ egli è in un*
attitudine la pih iiaturale 9 ed in uniscor-
cio zlisegnato a perfezione : i panneggia,
menti 9 e particolarmente quello della ba.
ra 9 sono bellissimi . Li Santi di Fano , di
Domenichino \ Cristo davanti Pilato 9 di
Gherardo delle Notti : sembra in questo
quadro 9 quando è ben situato 9 che tutto
il pretorio non sia illuminato dalla luce del
giorno 9 ma dal lume della candela .
La «està ha una statua amica di Tiberios
e le due Rutilie della Famiglia Cornelia.
Nella settima vi è una bocca di pozzo 9
con il trionfo di Bacco e di Arianna 9 in
bassorilievo. Una Venere 9 opera del Si.
gnor Marchese Canova , e un vaso di mar-
mo 9 di Donatello 9 rappresentante le fati-
che di Brcole ..
La Sala del teatro contiene il celebre
bassorilievo^ dell’ educazione di Giove j la
camera del baldacchino il ritratto di N. S.
Papa Pio VII. dipinto dal Cav. Wicar ; e
finalmente nella Cappella vi è un famoso
fresco di Giulio Romano 9 che rappresenta
Santa Maria Maddalena .
PIAZZA DI SPAGNA .
Si è preteso da alcuni 9 che in questo
sito sia stata la Naumachia di Domiziano 9
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Roma, 3IJ*
• che altri pongono presso la Chiesa di San
Silvestro in Capite 5 ma nulla vi è di sicu-
ro per tali opinioni ; trovandosi anzi che
la Naumachia dopo ia morte .di Domiziano
venne distrutta .
Questa Piazza, nna ^elle pih spaziose
di Roma 9 è circondata da comode locan-
de 9 a motivo delle quali è la pih frequen-
tata da’ forastieri , e decorata ancora ,da
qualche Palazzo 9 come quello di Spagna 9
da cui prese il nome 9 che appartiene al
Re 9 e se^'ve di abitazione al suo Ministro i
dall’ altro di Mignanelli 9 e da quello di
Propaganda..
La Fontana 9 che è in mezzo della piaz-
za 9 si chiama della Barcaccia 9 perchè ha
la forma di una barca j fu Bernino che ne
concepì l’ idea ^ e ne fece il disegno per
ordine di Urbano Vili.
La superba Scalinata che dà alla piazza
untarla assai gaja 9 e che sale alla Chiesa
della Trinità de’ Monti 9 fu fabricata con
disegno di Francesco de Sanctis 9 sotto il
Pontificato di Benedetto Xlll. per un lega-
to di Stefano Gueffier Francese 9 che lasciò
i fondi necessari per la costruzione di cosi
bella e magnifica scala 9 a fine di procura-
re un accesso piò facile , e decente alla
Chiesa de* Padri Minimi ^ avanti la quale
si inalza sopra un gran piedestallo di mar-
mo bianco , che regge una base di bigio
r antico
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2i6
hmrarìo
OBELISCO DELLA TRINITÀ'*
DE’ MONTI .
» ‘ 4 k *
^ Emulo -il gran -Pontefice Pio Vl.-dell’
immortai Sisto V. fece inaliate sopra di
questo monte a avanti- la Chiesa il presente
Obelisco a nell’ anno '1789. col disegno e
direzione dell* archit.etto Antinori a della
di* cui opera si servi anche per quelli di
Monte Cavallo a Citorio .
•Quest’ C^belisco di granito rosso a e pie-
no di geroglifici a appartenne al Circo di
Sallustio anticamente a donde fu tratto ;
già rotto a e ristanrato qui serve di decora-
zione a e di monumento della magnificenza
Romana .
L’ idea di tal situazione fu originata dal
voler combinare a che dall’ alto delle quat-
tro fontane se ne mirassero tre a cioè uno
in fine di ciascuno de’ belli stradoni^ sull’
Esqnilino, ’a Santa Maria Maggiore a sul
Quirinale a Mónte Cavallo a e sul Pìn-
cio alla; < ' ■'
CHIESA DELLA TRINITÀ’
' DE’ MONTI .
' 11 Cristianissimo Re di Francia Carlo
Ottavo a ad istanza, di San Francesco di
Paola a edificò questa Chiesa * che dopo
nell’ anno 1585. ai 9. di Luglio fu consa-
grata da Sisto V. a che vi eresse un Titolo
Cardinalizio •
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1
dì Ramai 217'
Verso la fine del Secolo XVIII, $ è cadu-
ta gran parte della volta grande 3 ed ab-
bandonata , in quest’anno per la generosa
munificenza del Cristianissimo Luigi De-
ci mottavo Re di Francia è stata nuova-
mente ristabilita 3 e magnificamente deco-
rata , col disegno e direzione del Signor
Mazois 3 e il dì 2 J. di Agosto solennemen-
te consagrata ^ benché non fosse del tutto
perfezionata .
Nella prima Cappella 3 a destra entran-
do 3 l’Frodiade , la Decollazione 3 e gli al-
tri fatti di San Gio. Battista sono pitture
a fresco di Battista Naldini • Dopo la se-
conda 5 che non ha pitture 3 nella terza
Cappella vi fu dipinta 1 ’ Assunta da Danie-
le da Volterra 3 che fece la Presentazione
di Maria al tempio 3 e li cartoni della
Strage degl’ Innocenti 3 colorita incojitro
da Michele Alberti Fiorentino 3 suo scola-
ro ; nella lunetta la nascita delia Madonna
è del Bizzera Spagnolo 3 e la Presentazione
nell’ altra lunetta di Paolo Rosetti 3 che
dipinse T Annunziata lateralmente alla fi-
nestra 3 i due Profeti ne’ pilastri e le due
figure fuori ai lati delTarco ; tutta la volta
è di mano di Marco da Siena e di Pelle-
grino da Bologna . Le Pitture de* fatti della
f assione 3 ' nella quarta Cappella sono di
aris Nogari . Segue nella quinta un Prese-
pio 3 r adorazione de’ Magi da un lato 3 la
Presentazione nell’ altro 3 e due Sibille ne’
{ùiastri 3 pitture tutte della scuoia di Raf-
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2 1 8 ItìaerarÌB
faele ) ma nella maniera di Gialio Roma-
no , sono però assai ritoccate . Nell’ ulti-
ma la Risurrezione > 1’ Ascenzione sopra
r altare j e la Venuta dello Spirito Santo ,
con gli altri freschi sono .anteriori alla
precedente 9 di stile pih semplice ,e jne-
&chino 9 ma piìi dUigentato ad antico * .
,ie pitture nella volta della crociata da
questa banda sono di un Siciliano 9 che
servì a Michelangelo 9 e che ebbe la pre-
sunzione d’imitarlo colle Sibille 9 Profeti 9
ed altre figure 9 e fino con un Giudizio .fi-
nale 9 ora demolito 9 in cui aveva .fatto
gruppi di nudi 9 ed altro da fare lascimia
al maestro . Sotto però vi è di altra mano
la processione di penitenza fatta da San
Gregorio coll’ Apparizione dell’ Angelo su
la Mole Adriana 9 rappresentata nello stato
del tempo di Leone X. di cui vi è il ri-
tratto in persona di S. Gregorio genufles-
so ; e ove si vedoiio le due cappellette^ di
S. Pietro e S. Paolo all’ ingresso .del Pón-
te 9 il Ponte medesimo senza le statue 9 e
1’ antica Porta delle mura nell’ angolo del
Mausoleo 9 eretta su la via che portava al-
la Basilica Vaticana memoria .assai valu-
tabile . ' I
Dall’ altra parte .9 passato J’ aitar mag-
giore la Coronazione della Vergine è di
Federico Zuccheri . Nella crociata le pittu-
re della volta dell’ .istorie della Madonna >
co’ due Profeti Daniele 9 ed Isaia su 1’ ar-
pone sono di Pierino deLVagà; l’ Assunta
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Roma t 219
però nel di sotto è il transito di Maria
Vergine e la .Hetà «ono disegno di Taddeo»
c terminate da Federico Zuccheri suo fra-
tello . La cappella seguente ha una piccola
Madonna in bassorilievo » che si è ac-
compagnata con pitture allusive alla me-
desima . ,
Vengono due Cappelle 'senza pitture c
memoria alcuna ; dopo delle quali vi è la
Deposizione di Daniele da Volterra ripor-
tata in tela sopra l’altare» opera insigne
che avendo di già prima assai soh'erto » in
questo trasporto ha molto deteriorato » e
fa compassione:: vi è restato ancora qual-
cun’ altro de’ freschi del detto Daniele »
ancor’ essi patiti e mancanti in gran par-
te ; gli ornati poi del medesimo sono inte-
ramente distrutti 5 si dice, che questo la-
voro costasse all’ autore sette anni di fati^
ca . L’ Annunziata a fresco nella Cap-
pella che segue ò di Cesare Piemontese »
insieme colle pitture laterali^ ma quelli
della volta» de’ pilastri ed altro sono di
Paolo Cedaspe Spagnolo ; finalmente le pit-
ture rimaste nell’ ultima sono di Cesare
Mehbia- ^
Anche nel Chiostro del Convento vi so-
no molte pitture » rappresentanti i fatti
di San Francesco di Paola ie quali sono
in qualche iwTte guaste e perdute; fra le
quali la Canonizazione del Santo fatta da
Leone X. fece molto onore al Cavalicr
d’ Arpino » che n’ è 1’ autere •
k a
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920
Itinerario
PALAZZO DELLA VILLA MEDICI,
E ACCADEMIA REALE
DI FRANCIA .
' Il Card. Ferdinando Medici i figlio di
Cosimo , Gran Duca di Toscana , fece fa-
bricare questo Palazzo , che fu accresciuto
in seguito cd ornato dal Card. Alessandro
Medici,, che fu poi Papa sotto nome di
Leone XI. La situazione è superba, per-
chè di là si scopre tutta la città di Roma :
Annibaie Lippi fu T architetto del Palaz-
zo , che ha due facciate ; quella rivolta al
Giardino , che si crede fatta sotto la dire-
zione di Michelangelo , è la più bella . In
questo Giardino , che si estende fino alle
mura della città , ed ha un miglio e mezzo
di giro 5 vi sono molti belli viali , che
servono di passeggiata . Le statue , busti
è marmi, che facevano T ornamento prin-
cipale di questoCasino , e del GiardiiK) ,
furono nel secolo scorso trasportati a Fi-
renze •
In questo Palazzo presentemente è stabi-
lita 1* Accademia Reale di Francia , com-
posta di un Direttore , e di 24. Pensionati ,
che hanno riportato in Parigi il primo pre-
mio , in pittura , scultura e architettura .
Vi è parimente una numerosa Collezione
di gessi , formati sopra le più belle scultu-
re antiche e moderne , in statue , busti e
bassirilievi di Roma , e d* Italia •
i.jiiized by Cooglc
di ^oma • f2i
Da questo Palazzo fino alla piazza del
Popolo si è formato presentemente un Giar-
dino publico 3 con bellissime passeggiate 3
che dalla piazza portano a quest’altura del
Pincio 3 ove è situato il Giardino che si
estende fino alle mura della città. Da quest’
altura si gode di prospetto il 'Vaticano in-
tiero > a sinistra tutto l’abitato della città 3
e alla destra il Monte Mario c la campa-
gna . Questo nuovo adornamento e como-
do di Roma fu ideato e diretto dal Signòr
Valadier , che ha saputo cavare il pitì bel
partito da questo sito 3 altra volta occupato
tutto da vigneti e da orti • Da questo
Giardino scendendo per la via di S. Ba-
stianellos in fine della piazza di Spagna
si trova la via del BabuinOs a sinistra del-
la quale voltando nel vicolo de’ Greci al
num. 4. si sale allo studio del rinomato
Signor Cav. Camuccini 3 le di cui opere
mostrano il gran Genio nella composizione
ed inveniione 3 come anche il di lui sapere
ed intendimento 3 degno del suo magistrale
pennello . Qu^ ancora è la
CHIESA DI SANT’ATANASIO
DE’ GRECI .
Fu qiìesta eretta da Gregorio XIII. col
disegno di G'acomo della Porta 3 e colla
facciata di Martino Lunghi il vecchio 3
fatta nel 1582.. la essa vi sono pitture di
Francesco Tihaldese 3. ed un Crocifisso e
hi
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322 Itìnerarh ^
un’ Assunta del Cav. d’ Arpino . Incontro-'
resta al di là della via il
TEATRO D’ ALIBERT .
Questo è il teatro pifi grande di Ro-
ma 3 destinato già. per rappresentare i
Drammi in musica nel tempo del Carne-
vale 5 ma presentemente serve ai soli Fe-
stini di ballo ; ha preso il nome da quello).
che 1’ ha fatto fabricare .
CHIESA DI S. MARIA. DEL POPOLO .
Per cancellare la memoria di Nerone a c
del Sepolcro de’ Domizj 3 eh’ era in questo
sito , il Papa Pasquale li. fece erigere que-
sta Chiesa T' anno 1099. s ^ dedicò alla.
Madonna ; in seguito 1’ anno 1227. fu ri-
fabricata a spese del Popolo Romano ..
Sisto IV, la rifece col disegno di Baccio
Fintelii 3 e Giulio li. 1’ arricchì di pitture
c di ornamenti ; finalmente fu ristabilita
come è al presente da Alessandro VII. coL
disegno di Bernino ».
Nella prima Cappella a dèstra il quadro-
delia Natività di Nostro Signore è di Ber-
nardino Pinturicchio ; la seconda 3 deco-
rata dal Card. Cibo 3 con architettura del
Cav« Fontana , è rivestita tutta di belli
marmi 3 ed ha colonne di ordine Com-
posito j il superbo quadro dell’ altare è di
Carlo Maratta 3 dipinto a; oglio sul mu-
ro 3 e rappresenta la Concezione della Ma-
donna , S. Giovanni Evangelista 3 S. Gre-
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dì Roma 22^
gorio 3 S. Atanasio 5 e S. Agostino ; la cu-
pola fu dipinta da Luigi Garzi j e i due
laterali 5 cioè il martirio di* S. Caterina
da Mr. Daniel , e quello di S. Lorenzo da
Morandi ; i due sepolcri sono sculture 3
di Cavallini . La terza Cappella ha belle
e graziose pitture dello stesso ‘ Pinturic-
chio.^
L’ aitar maggiore 3 in cui si venera un’
imagine miracolosa della Madonna fu fat-
to da Urbano Vili. con disegno del Cav.
Rainaldi . 1 due superbi depositi entro nel
coro 3 dietro l’ altare*»- furono scoljpiti da
Sansovino • La' prima cappella 3 a destra
dell’ aitar maggiore 3 ha un- quadro dell’
Assunta 3 di Annibaie Caracci 3- e due la-
terali'di Michelangelo da Caravaggio La
penultima Cappella , dedicata alla Madon-
na di Loreto 3- appartiene alla Casa Ghj-
gf 3 ed è assai’ graziòsa'5 er ricca 3-
ta tutta di belli marmi e decorata da pi-
lastri Corintj scannellati . Raffaele d’ Ur-
bino ne dette i disegni’ 3- e' fecer i cartoni
per le pitture dell’ Attico j de’ quattro ton-
di 3 e di’ quelle de’ mosaici della' cupola
e del quadro- deir altare 3 dal quale Se-
bastiano^ del' piombo cominciò a dipinger-
lo 3^ ma in seguito fu’ terminato da Cec-
cliin Sajviati . Bisogna però notare che
il David e l’ Aaron , nelle lunette sono
del Cav. Vanni. Ne’ quattro angoli della
Cappella 3 vi sono quattro statue di mar-
mo 3 quella di Elia 3 c di Giona sedente
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£24 hhterarìo
sulla balena a chf si stima infinitameiv
te a sono di Lorenzetto » col disegno di
Raffaele ; gli altri due Habaciic e Daniele
sono due eccellenti o'pere del Cav* Ber-
nino; come i due sepolcri, ornati di pi-
ramidi . Il Deposito singolare della Prin-
cipessa Odescalchi Ghigi , posto fuori in
un pilastro della Cappella , è graziosa e
bizarra invenzione del Cav* Paolo Posi .
PORTA FLAMINIA,
OGGI DEL POPO-LO.
Questa Porta prese il nome di Flami-
nia dalla Via , sopra, la quale fu costrui-
ta da Aureliano ; e le inondazioni » che
gH antichi scrittori dicono èntrate per la
porta Flaminia , smentiscono coloro che
la dissero posta da Aureliano pifi in alto
sopra la falda del Pincia* Nel Secolo XI.
si trova chiamata di S. Valeatim , dalla
Chiesa di questa Santa, circa un miglio
fuori della medesima . Non si trova chia-
mata del Popolo prima, del Secolo XV. cioè
quando Sisto IV, rinnovò la vicina Chie-
sa della Madonna, eretta già nel; 1227.
a spese del Popolo Romano; benché an-
che in questa denominazione non manchi
la favola originata da’ pioppi , indicati da
Strabono all’ Ustrino e non al Mausoleo
di Augusto 5 forse distrutti ancor prima
dell’ edificazione della porta .
Fu rifabricata per ordine di Pio IV,
col disegno di Michelangelo, e direzione
Uigm^cd by Googh
dì Rótnal
di Giacomo Barozzi da Vignola . La sua
facciata esteriore è di pietra 3 ornata con
quattro colonne Doriche» posate sopra de’
piedestalli » che hanno il loro cornicione 3
un Attico 3 e sopra le Arme del Papa .
Fra le colonne sono collocato le statue
di S. Pietro e di S. Paolo » fatte dal Mo-
chi . 11 prospetto interno è parimente Do-
rico 3 con quattro gran pilastri» ed un
Attico sopra del Cornicione; fu così de-
corato per ordine di Alessandro VII. dal
Cav. Bernino » in occasione dell’ ingresso
solenne di Cristina Regina di Svezia «
VILLA BORGHESE.
Il Card. Scipione Borghese > Nipote di
Paolo V. fece costruire questa gran Vil-
la 3 che ha circa miglia di giro • Si
entra in essa per una cancellata di ferro
sostituita alla porta dal Prìncipe morto ;
il quale molto si occupò dell’abbellimen-
to di questa Villa facendovi inalzare un
tempietto di Esculapio , altro rotondo di
Diana 3 un lago 3 un aquedott0 3 piò fon*
tane 3 e bellissime passeggiate ornate tut-
te di statue antiche 3 e moderne ; ma la
di lui Principal cura fu l’ornamento del
Casino 3 che rese, degno di ammirazione .
In esso si vede di prospetto una scala
che conduce ad un portico decorato da 4*
colonne di lumachella : da questo si en-
tra nel Salone , che ha una volta dipinta
a fresco da .Mariano Ressi , di una com*
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226 Uift erario
posizione voraginosa rappresentante lar^
battaglia di Furio Camillo contro de’ Gal-
li ; Vi si nota nel muro incontro un Q. Cur»'
aio a cavallo- iiv atto di precipitarsi nel-
la voragine » apertasi nel Foro Romano r
questo pezzo è tutto di rilievo , e di gran-
dezza al naturale »-
Si passa alla prima Camera) ove è un
David pastore ). che tiene la fionda in at-
to di accomodarvi la breccia per lanciar-
la in fronte a Goliath ; egli guarda^ da
un lato ) e dat basso in alto con attefn-
zione sì grande y che tutti i muscoli del*
suo volto sono io contrazione; il di kii
corpo è curvato y e pianta tutto sopra la
gamba destra per aver più facilità; e for-
za di tirar giusto; questa statua è estre-
mamente leggera), in atto da potersi so-
stenere per un momento . La pittura del-
la volta è di De Angelis ) rappresentan-
te il Giudizio di Paride . Di quà si pas-
sa alla seconda Camera > che ha la vol-
ta dipinta da Caccianiga j che fu 1’ ulti-
ma opera sua .
Nella terza si vede Apollo e Dafne di
Bernino , gruppo eccellente > paragonabile
a quanto l’ antico e il moderno hanno di
perfetto . Dafne ha l’ aria delicata di una
Ninfa la più graziosa ) ella è mossa con
quella leggerezza che naturalmente s’ im-
magina in una giovinetta che corre ) e
che ancora è nell’ atto di fugire ) le gam-
be stendono un passo ) le braccia alzate
Di.>‘ . i -J by Googic
di Roma^ 227
vengono avanti ; ella è meno inquieta della
mutazione dello stato ( mentre la trasfor-
mazione comincia solamente) che della
resistenza 3 che prova di non poter avan-
zare nel momentay che Apollo l’arriva.
Intanto la scorza copre di girl una delle
sue gambe 3 e sale ai fianchi ; 1’ altra già
si radica 3 distesa. come per correre . Apol-
lo di un carattere ed aria 5, che fa con-
trasto con Dafne 3- ha il timore 3 e il de-
siderio 3 dipinti sul volto ; la.^ bocca mezz’
aperta » egli' avanza il braccio per arre-
starla 3 e sembra^ ritirarlo r ei non ardi- ,
sce 3 r ama troppo 3, e teme di. dispiacer-
le 5 ha tutte le grazie 3, colle quali si può
rappresentare un giovane bello' e ben fat-
to ; i rami di lauro- che crescono intor-
no la scorza sono come naturali e finiti
coti' diligenza ; non manca alla perfezio-
ne di questa, statua 3 se non se quel ve-
nerabile, che gli dà il tempo 3 essa è del
piò. bel marmo ; quest^^opera è della pri-
ma gioventiV’di Bernino .•
Ila altro gruppo rappresenta Enea 3 che
porta il' suo padre Anchise sopra le spai*
le 3, che tiene nelle mani i Dei Fenati 3 -
col piccolo Ascanio che lo seguita ’a pie-
di . Questa scultura è del padre di Ber-
nino. Altro gruppo di ti'e putti 3 d’ Al-
gardi; quattro vasi di marmo bianco 3 or-
nati di bassirilievi fatti da Massimilia-
no; un paese di Mr. More 3 pittore Ingle-
se 3 che ha per soggetto Apòllo e Dafne 3 "
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2 i8 Itili eroria
quello incontro è dipinto da Labcuzzi ; di
quà si passa alla Galleria .
Le pitture della volta rappresentano la
favola di Galatea j Aci 5 e Polifemoj di-
pinti dal De Angeli , quindi viene la ca-
mera deH’ Ermafrodito ) che ha la volta
dipinta dal Biionvicini , e quattro paesi
di Votki . Neir altra del Gladiatore vi
sono quattro colonne di breccia coralli-
na r c nella volta vi è rappresentato Gio-
ve e Giunone con qiialch’ altra Deità di
un bel colorito , di Mr. Pecheu ; quattro
paesi di Mr. Tierce j una testa di Sabi-
na ; di quà si passa alla camera Egizia »
che ha la volta dipinta da Tommaso Con -
ca 5 che ha voluto rappresentarvi diversi
fatti Egiziani , o per dir meglio le azio-
ni di Marc*^ Antonio e Cleopatra 9 vi ha
espressi ancora i sette Pianeti, caratteri-
zati co’ loro attributi che ad essi conven-
gono ; e vi sono ancora due belle colon-
ne di porfido scannellate . La volta ap-
presso nella camera del Sileno è del me-
desimo Conca 3 che vi ha rappresentato
un^ sagriBzio a Sileno e Bacco . Si sale
di quà all’ appartamento superiore.
Talvolta della prima Camera, che rap-
presenta la morte di Didone , è pittura
di Mr. Maron , nella seconda la volta è
dipinta <^a Tamberg . Si traversa quindi
una loggi^ , e si entra in una camera or-
nata da ulia quantità di paesi , la massi-
ma parte di Orizonte ; la volta è però
df Roma, 229
di Novelli Veneziano 5 che vi ha colori-
to diverse Deità . Sopra il cammino vi è
un bel bassorilievo di rosso antico 5 fat-
to d’ Agostino Penna . Si passa ad un al-
tra camera 3 aella quale tanto la volta 3
che i quadri sono dipinti da Mr. Hamilton 5
che vi rappresentò la storia di Paride ed
Elena ; questa è molto stimata per l’es-
pressione e disegno 3 ma il difetto di un
colorita pili vivo e vero ne toglie il piu
gran pregio . Vi si vede in questa Came-
ra un vaso moderno del piò bel marmo
orientale 3 che si crede un porfido verde.
Si entra in altra camera 3 ove sono
de’ quadri di monumenti antichi e moder-
ni 3 di mediocre pennello ; e si passa in
un Gabinetto 3 che ha nella volu rappre-
sentato Giove trasformato in Satiro , per
sorprendere Antiope 3 che un amorino gl’
insegna 3 quadro di un buon colorito 3 ed
espressivo di Cagnereaux > che fu inciso
dal Sig. Polo .Vi è in altro Gabinetto
dipinta nella volta la storia del Duca
d’ Anversa 3 tornato dal sua esilio 3 vesti-
to da povero 3 che domanda 1’ elemosina »
ai suoi Nipoti t che gli danno qualche
cosa in presenza del loro padre e della
madre 3 pittura di Cades* SI và in altra ,
Camera 3 piena di ritratti delle piò beU
Je Dame Romane 3 esistenti iu quel tem-
po , dipinte da Scipione Gaetani e dal
fadovanino 3 col ritratto di Paolo V. Bor-
ghese 3 dipinto da Caravaggio 3 e li dujS
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arjo’ Utnerarto-
Bustf in marmo del Card, Scipione Bor-
ghese 5 fatti da Bernino .
Finalmente si và in* una gran Sala
ove si vede la volta rappresentante Erco-
le , che uccide Anteo, ed' altre molte
Deità , dipinte da Eanfranco j ma ritoc-
cate da' Corvi .
Una descrizione* de’ monumenti , de’
quali' altra,' volta fu ricca questa Villa 5
si troi'a presso Tommaso Piroli Via Gre-
goriana Num. 34. V'^icino a questa- si tro-
va l’altra già.
VILLA OLGIATl ORA NELLL.
Hà' questa* un Casino 5 che si crede fre-
quentato da Raffaele- e da’ suoi scolari 9
ove in un Gabinetto ,■ dipinto a fresco
grauòsamente 5 sono tre quadretti , de*
quali quello della volta rap'presenta un
sagrifìzio fatto alla Dea Flora d’ alcune
dònne j di una bella composizione , e di
un> colorito' forte , meno* però stimabile
pel- disegno . L’altro chiamato’ if Bersa-
gito j & tutto' pieno di figure nude , di
un- disegno' moltO' corretto 5 e senti men-
tatO y ma un poco debole di colore . Il
te'^zo però , che rapprenta le nozze di
Alessandro e Rossana con morti amori-
ni j che scherzano intorno ad essij è un
quadro degno della mano dello stesso Raf-
faele: nulla v’ha di piò bello di-questa
pittura, 5 preziosa e stimabile per la com-
posizione » per la grazia j "e per la cor-
Diqi^
di Roma*-
rezibne di un disegno esatto ed elegante
net tempo medesimo ► Non lungi vi è là-
VILLA PONIATOWSKI.
Questa resta alla destra della Via Fla-
minia ed è una deliziosa Casa di cam-
pagna dd Principe Stanislao- Pontatc.wski ,
che ha fatta costruire egli* medesimo con
una eleganza e vaghezza singolare colla
direzione dd Sig.- Giuseppe Valadier
Pili avanti si trova la.
CAPPELIA DI S. ANDREA .•
Una delle più graziose fabriche moder-
ne è questa Cappella , eretta in onore di
S. Andrea da Giulio ili*- circa la metà
del Secolo XVI.- dd celebre Giacomo ba-
rozzi 3 comunemente detto il' Vignola ; il-
quale qui y più che altrove j ha dimostra-
to una semplicità j e proporzione nitnte
inferiore a quella degli antichi tempietti»
nello stile de’ quali venne ideato . Viene
in fìne il
PONTE MILVIO ORA MOLLE
Due miglia fuori della porta sopra del
Tevere vi e questo Ponte » fatto nel 645.
di Roma dal Censore M. Emilio Scaurej
si diceva MUvìo^ fino dal tempo' di Sal-
lustio > ed ora dal volgo chiamasi corrot-
tamente Ponte Molle ; ristaiirato da Ni-
colò V, fu ridotto in questa ferma 3 do-
po r inondazione del 1805. dall’ Architet-
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232 hi ft erari»
to Sig. Valadier , che nella veccltk tor-
re aprendo un transito , formò di es«a
quasi un arco trionfale 5 e restò cosi di-
rizzata la via : e nobilitato aiich’ il Pon-
te • Tornando indietro e rientrando la por-
.ta si trova la
PIAZZA E L’OBELISCO DEL POPOLO*.
La gran piazza denominata anch’ essa
del Popolo } presenta un punto di vista
imponente ; lin superbo Obelisco Egizio
nel mezzo , una bella fontana , incontro
due Chiese in forma di rotonde 3 prece-
dute ciascntra da un bel portico j con co-
lonnati uniformi > tre strade y tirate in li-
nea e di una lunghezza così considerabi-
le , che r occhia il piò acuto ne scopre
appena la fine > formano un aspetto ma-
gnifico 5 e presentano la città di Roma
di una maniera sorprendente ai forestie-
ri nel primo monvento che vi entrano.
Gli obelischi sono monumenti di una
remota antichità , che fecero inalzare gli
antichi Re dell’ Egitto, per immortalare
le toro azioni . Questi formano in oggi
uno de’ primarj ornamenti di Roma.
L’ Obelisco , che decora la piazza del
Popoloy fu fatto in Eliopoli , per ordine
di Semnescrte Re di Egitto, che regnò
522. anni avanti Cesò Cristo . L’ ln>pe-
ratore Augusto lo fece trasportare a Ro-
ma, per ornarne il Circo Massimo. Do-
po essere stato rovesciato > e giaciuto sot*
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*
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di Roma*
terra per piJi secoli , il Papa Sisto V.
1’ auno 1589. lo fece cavare 5 ed inalza-
re in questa piazza dal Cav. Fontana , e
vi fece mettere sopra una croce di me-
tallo 3 alta 15. piedi. Questo Obelisco è
una delle pifi mirabili opere de’ Re di
Egitto > è di un sol pezzo di granito ros-
so; le sue quattro faccie sono cariche di
geroglifici 3 cioè di figure 3 e simboli mi-
steriosi de’ quali si servivano gli Egizia-
ni per esprimere le cose sagre , e li mi-
ster] della loro Teologia; ha 112. piedi
di altezza 3 compresavi la croce e la base .
AL fine di questa piazza si veggono due
Chiese , di architettura uniforme 3 colle fac-
ciate ornate da S. colonne 3 da una cu-
pola 3 e da 8. statue . Queste danno all’
ingresso nel Corso una decorazione belfa
e regolare ; quella a destra delio spetta-
tore si chiama la
CHIESA DI S, MARIA DE’^MIRAGOLI .
Nel sito ov’ era una Chiesuola 3 eretta
nel 1525. dall’ Archiconfraternita di S.
Giacomo degl’ Incurabili 3 fu edificata que-
sta Chiesa dal Papa Alessandro VII. 3 col
disegno del Cav« Rainaldt 3 e terminata
a spese del Card. Gastaldi 3 per collocar-
vi una imagine della Madonna 3 chiamata
de’ Miracoli 3 che prima era dipinta sot-
to di un arco presso alle mura di Ra-
ma 3 verso del Tevere .
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zj’4' Itinerario
Il convento contiguo però fu fabricato
nel secolo scorso j con disegno del Cav.
Navona . L’ altra Chiesa a sinistra è la
CHIESA DI S. MARIA DI MONTE-
SANTO .
Per ordine dello stesso Alessandro VII*
i- Frati Carmelitani fabricarono questa-
Chiesa 5 della quale fu primo architetto
lo stesso Raiiialdi j e poi Bernino , Fon-
tana 5 ed altri . Non potendo però quei
Religiosi terminare un edifizio di tanta
considerazióne j il Card. Gastaldi vi sup-
plì 5 come lo- indicano le memorie ivi
poste . In questa vi sono belle Cappelle
e pitture di buoni maestri .
L’ annesso Convento ed il Campanile'
furono fabricati posteriormente da’ fonda-
menti con disegno del Marchese Teodo-
li. Vi è tradizione j che le colonne ed'
altri travertini di ambedue' queste Chie-
se , provengano^ dal' Campanile j- della
Chiesa di S,. Pietro- in Vaticano » che vi
erigeva il Bernino » e che fu fatto demo-
lire per tema di rovina ad insinuazione
de’ suoi emuli. La prima che s’incontra
nel Corso alla sinistra è la
CHIESA DEL GESÙ” E MARIA ..
Ove fii prima la Chièsa di S. Antonio
Abate di strada Paolliui»- fu inalzata que-
sta Chiesa da* PP.. Riformati di S. Ago-
ssino>e dedicata al Nome di Gesh c di
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dì Roma ^ 13 J
Maria ; architettata da Carlo Milanese ^
e ristaurata dal Cav. Rainaldi , che 'vi
fece la facciata e T aitar maggiore ; que-
sta nell’ interno è ricca di belli marmi 3
e vi sono molti' depositi 3 ornati di buo-
ne sculture 3 della Casa Bolognetti .
Nella volta della^ Sagrestia vi sono tre
freschi di Lanfranco 3- che fece anche la
Concezione . Dicontro a questa vi è la
CHIESA DI SAN GIACOMO
DEGL’ INCURABILI .
Nell’anno 1600. il Card. Ant» M. Sal-
viati rmuovò da’ fondamenti questa Chie-
sa' 3 col disegno' dì Francesco da Volter-
ra 3 terminata da Carlo Màderno. Le pit-
ture e le sculture di questa Chiesa sono-
de’ buoni artisti di que* tempi . Vi è an-
cora annesso un Ospedale ; tanto per gli
uomini-, quanto per le donne inferme di
mali' incurabili e simili s capace di 130.
letti 3- proveduta dr tutto l’^occorrente -
Nella piccola via a lato di questa^ Chie-
sa vi è lo studio del rinomato Scultore 3
Marchese Canova ». Poco di quà lontano
è il
MAUSOLEO or AUGUSTO
Fra la-, riva del Tevere e la Via Fla-
minia l’anno di Roma 726. Augusto es-
sendo Console per là seconda^ volta 3 eres-
se- questo- monumento 3 per sepolcro di
lui 3. e della sua Famiglia 3 che nell’ in-
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2j6 htxeram
terno è costruito di materiali j disposti a
forma di rete > e perciò detto dagli an-
tichi opus reticttlatum j ed al di fuori era
tutto rivestito di marmo bianco . Questo
Mausoleo s’inalzava all’ordinario in for-
ma di cono 9 che terminava colla statua
di Augusto in bronzo ; ed era coperto
tutto da piante' sempre verdeggianti .
Un sepolcro costruito dal padrone dell*
Universo 9 nel tempo della sua pii» gran-
de possanza 9 ebbe senza dubbio tutta la
magnificenza 9 della qirale era suscettibi-
le • MarIiano9 che lo vidde meno defor-
mato 9 lo trovò composto nell’ interno di
tre corridori diversi distanti fra loro 9
divisi in piò parti che formavano molti
. loculi 9 da potervisi sep^lire ciascuno se-
paratamente dagli altrii Questi sotterra-
nei ov’ erano riposte le ceneri di Augu-
sto» di Agrippa 9 di Livia 9 di Ottavia 9
di Marcello di lei figlio 9 di Germanico 9
di Druso 9 e di altri moki della Famiglia
Imperiale > servono al presente per met-
tervi del carbone -
Il detto Mausoleo non ebbe che una
sola porta 9 verso del Campo Marzo > ai
lati della quale erano posti i due obe-
lischi 9 r uno eretto dietro la Chiesa di
S. Maria Maggiore 9 l’altro sul monte
Quirinale . Era accompagnato nella parte
posteriore da un gran bosco 9 in cui era-
no delle meravigliose passeggiate .
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di Roma • •
Pih indietro versò il mezzo del Cam-
po vi era poi l’Ustrino del medesimo
Mausoleo j cioè il luogo da bruciarvi i
cadaveri , ancor esso formato di - pietre
bianche 3 che aveva in giro de’ cancelli di
ferro 3 ove nello spazio interno vi erano le
piante de’ pioppi 3 che da’ moderni si di-.
cono al Mausoleo» Quest’ Ustri no restava
presso la Piazza di S. Carlo al Corso 3
in un angolo della quale furono rinvenu-
ti i cippi appartenenti al detto Ustrino, >
esistenti ora nel Museo Vaticano .
Del Mausoleo non resta ora sopra ter-
ra 3 che il masso pifi ristretto 3 ridotto in
Anfiteatro per dare al publico lo spetta-
colo della giostra de’ tori > e delli nottur-
ni fuochi di artifizio .
CHIESA DI S. CARLO AL CORSO .
Ove era una piccola Chiesa 3 detta di
S, Nicolò del tufo , colla parecchia 3 che
fu unita a S. Lorenzo in Lucina 3 i Lom-
bardi 3 che r avevano ottenuta da Sisto IV,
nel 1471. eressero la presente; Onorio Lou-
giù 3 diede il disegno e cominciò nel 1612.
r edifizio ; Martino suo tiglio lo continuò
sino alla volta 3 e Pietro da Cortona lo
terminò ; ma la facciata fu dopo archi-
tettata dal Card, Omodei 3 che rigettato
il disegno dal Cav, Raiualdi 3 fece diri-
gerò il tutto da D» Gio. Battista Meni-
cucci col P. Cappuccino Mario 3 da C4-
nepiiia .
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*j 8 hìtterarìo
li quadro dell’ aitar maggiore di qiie>
sta Chiesa è assai stimato a per essere la
pifi grand’ opera di Carlo Maratta . La
tribuna , gli -angoli biella cupola » c la
gran volta coll’ altre della crociata sono
di Giacinto Brandi . Tutti gli ornamenti
in stucchi fiorati 3 con i bassirilievi 3 e le
statue «sono di /Fancelli 3 e di Cavallini .
11 ricco altare della crociata a destra 3
tutto ornato di marmi e di bronzi dorati
è disegno del Cav. ;Posi ; il quadro è un
mosaico copiato dall’originale di ^Marat*
ta 3 che si vede nella Chiesa di S. Maria
del Popolo ; la statua di Giuditta è cH
Mr. le Brun3 e quella di David , di Pie-
tro Pacilli .
La Cupola eh’ è stata diretta da Pietro
da Cortona è un poco piccola 3 ma è ben
decorata 3 e il di lei piantato è combina-
to assai bene colle’ colonne*.
E’ unito a questa Chiesa un Oratorio
che ha sopra l’altare un Cristo 3 deposto
dalla cr^oce 3 lavoro in marmo di Tomma-
so della Porta 3 insieme colle due Sibille
ai lati 3 di uno stile pih che meschino 3
e secco . •
PALAZZO PUSPOLl .
'Questa è una delle pih belle fabriche
che si vedano sul Corsoi architettura di
Bartolomeo Ammannato . Vi sono entran-
do nel portico quattro statue antiche po-
ste entro le nicchie ; ed il pianterreno
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ài Roma . ^
fu tutto dipinto a fresco da Mr. Leandro j*
e da Francesco Fraiizesi .
La 3 cala di questo iPalazzo è la più
bella 5 che .vi sia a. Roma.; tutti i gradi-
ni sono ,di .un sol pezzo di ^marmo Pa-
rlo , lunghi 10^ piedi 5 larghi 2. . Questa
scala ha quattro .branche .3 di jz8. scalini
1’ una .j ed è di una .magnificenza singola-
re ..Nel .ripiano^ di essa <si vedono entro
la nicchia un "".Apollo 5 e alcuni Faiìni >
opere antiche ben conservate . li jvimo,
piano è decorato da buoni quadri.j da sta-
tue 3 e busti antichi 3 ed. ha una Galle-
ria com busti de' 12. Cesari 3 e nella vol-
ta pitture di Giacomo Zucchi 3 scolaro _di
Vasari.
<• - •
PALAZZO BORGHESE .
Questo è Uno de’ più magriifichi e de^
più ricchi palazzi di Roma j cominciato
dal Cardinal Dezza l’anno 1590. fu ter-
minato sotto il Pontificato di Paolo V.;
ch’era di Casa .Borghesc.3 col disegno di
Martino Lunghi il .vccchio3 che lo fece
in forma di cimbaJo . 11 Cortile del Pa-
lazzo ha' in tutto il suo giro due ordini
di arcate 3 .al, di sopra dtlle quali vi
un Attico Corintio • Pianta, il tutto sopra
di 96, colonne di granito 3 Doriche e Io-
niche 3 che formano sopra c' sotto due
portici aperti de’ quali l’inferiore è or-
nato con tre ^statue colossali, l’una di
Giulia Pia sotto .forma della Musa Talk :
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240 Itìfteram
altra di uua Musa ; e la' terza > che è
maggiore ) di un Apollo Citaredo 5 cui fa
posta la testa della Musa) come alla Mu.
sa la testa piìi grande dell’ Apollo 5 cam-
bio curioso 3 non ancora fin qui notato .
L’appartamento del pianterreno, che
non si abita , è pieno di una collezione
di quadri 3 e vi si vede nella prima ca«
mera , una S. Famiglia di Scipion Gae-
tani 3 di un bel colorito * e di figure pie-
ne di grazia Un gran quadro di altra
S. Famiglia con diverse figure 3 pittura
piena di merito 3 ben disegnata 3 e di un
colorito vivo 3 di Palma il vecchio • Due
S. Famiglie di Andrea del Sarto; un’ al-
tra 3 di Giulio Romano 3 sotto la quale
alcuni piccoli quadri di Garofolo . Due
ritratti di donna 3 di Tiziano .. Sopra la
porta una Carità Romana di' Paolo Vero-
nese 5 S. Pietro liberato dall’ Angelo di
Mola ; una S. Famiglia 3 di Pietro Peru-
gino ; r Angelo con Tobia 3 di Raffaele da
Reggio; un Cristo che riceve il bagio da Giu-
da 3 quadro di una grand’ espressione 3 di
Vander . II Giudizio di Salomone 3 di Pas-
sighani ; un Cristo colla croce sopra le
spalle 3 di Muziano ; due belle teste di
Madonna 3 di un colorito vivo 3 di Scipion
Gaetani : ed altri quadretti , di Garofolo 3
e_ di Bas«;ano . La coronazione di' spine j
di Mr. Valentino .
In mezzo ddlà' seconda camera vi è
un’urna da bagno 3 di 'un sol pezzo di
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di Roma • 241
porfido . Quattro paesi » di Hachert • Un
David colla testa di Goliath , di ^Cara-
vaggio . Un guerriero 5 del Cav. d* Arpi-
no: li due Apostoli in fondo d’ oro 3 di
Michelangelo Bonarroti . Un* altra S. Fa-
miglia ^ di Andrea del Sarto ; quadro ben
disegnato 3 e di un colorito superbo . Una
testa 'del Salvatore , di Palma il vecchio ;
la caduta di S. Paolo ^-di Garofolo • Due
piccoli* quadri di ^ànti Martiri 5 dd Zuc-"
cherl y un gran Crocifisso 3 di Giulio Ro-
mano ; una bella testa* del Salvatcre , di
Leonardo da Vinci ? Diana con Endiiiiio-
ne 5 di Scarsellino da Ferrara : il popolo
Ebreo nel deserto 3 di Gian Bellino ; un
Cristo morto s del Zuccheri ; una Madonna
con un Santo , di Alberto Duro ; un
S. Francesco di Bronzino } un altro qua-
dretto con pih Santi dello stesso ; la Di-
sputa del Signore con li Dottori 3 di Ti-
ziano : 1 * Adorazione de* pastori 5 quadro
di un bel colorito 3 di Giacomo Bassano *
Nella terza Camera 3 il gran quadro nel- _
la facciata 3 che rappresenta Orco e No-
randino dell* Ariosto 3 di Lanfranco. San-
sone legato 3 della maniera di Tiziano:
il Figliuol Prodigo 3 di Guercino'; due ri-
tratti 3 uno di Lucrezia sei* altro di una
Religiosa s ambedue di Tiziano : La Ce-
na 3 di Paolo Veronese: gli Angeli ribel-
li cacciati dal Paradiso 3 di Tintoretto:
SS, Cosma e Damiano 3 di Paolo Verone-
se ; Giuseppe Ebreo colla moglie di Fu-
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«42 Itheram
tifar 5 di Lanfranco^ Un Cristo morto in
mezzo agli Angeli > di Guercino la Don-
na Adultera s di Tiziano : T Adorazione
zie’ Magi 3 di Garofolo > e due Madonne «
di Andrea del Sarto*
i Una Santa Caterina 3 nella «quarta -Ca-
mera 3 di Raffaele i la tentazione di S An-
tonio 3 quadro assai espressivo 3 di An-
nibaie Caracci : nna Maddalena > del me-
desimo: un S. Domenico 3 di Andrea Sac-
elli : la Circoncisione 9 di Bassano; un
S. Giovannino , di Giulio Romano ; una
Santa che legge di Caravaggio : un ri-
tratto di Raffaele 3 con tre altri quadret-
ti 3 dipinti da lui stesso* una Madonna 3
di Tiziano : altra Madonna 3 di Vasari :
una terza 3 di Bronzino : il ritratto di
Cesare Borgia 3 di Raffaele . Una S. fa-
miglia 3 di Scipion Gaetani 3 di un eccel-
lente colorito pieno della piìi viva espres-
sione 3 sopra tutto nella testa di $• Giu-
seppe « Rinaldo e Armida > della scuoia
di Pietro da Cortona : uu S. Sebastia-
no 3 di Rustidiino : una mezza figura 3 di
Vandycli: un Bacco 3 di Caracci : uu Cri-
sto PÌCC0I03 di Michelangelo . Molte te-
ste di putti 3 di Ludovico Caracci : la
Strage degl’ Innocenti > di Paolo Verone-
se; un Cristo Morto ,3 di Passignani ; una
piccola Maddalena 3 di Agostino Carac-
ci : il ratto di Europa del Cav. d* Arpino ,
Nella quinta Camera li q.iattro quadri
^ Albano in tondi > rappresentanti 1 quat-
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dì Roma • 24^
tro elementi , o varie azioni di Venere 3 i
quali sono molto stimati » ed è una di-
sgrazia che abbiano sofferta . Una Santa
Famiglia , di Pierin del Vaga : S. Giro-
liamo' dello Spagnoletto ; la Madonna con
alcuni Santfj dì Tiziano: il FiglkioI Pro-
digo 3 di Mr. Valentin : Giuseppe Ebreo che
spiega i sogni nella prigione 3 di Guer-
cino • 11 Bambino Gesh che tiene un uc-
cello 3 e S. Caterina che gli offre una
canestra di fk>ri 3 ed altri Santi 3 di Ti-
ziano r tutU’ Ì 3 L Famiglia 3 di Pordenone 3
dipinta da lui stesser La Cena di N. S.
co’discepoli in Emaus 3 di Caravaggio : un
quadretta 3 di Schidonc »
• Questa sesta Camera è piena di pitture 3
hr massima parte* con Veneri 3 o con figir-
re nude ; fra te quali si nota una Vene-
re in piedi 3 di Andrea del Sarto r Psiche
che scopre Amore che dorme 3 di Dosio
da Ferrara: Andromeda attaccata allo sco-
glio 3 del Cav. df^ Arpina: Venere corona-
ta 3 dello stesso : Psiche 3 del P. Piazza
Cappuccino : la casta Susanna di Rubens;
Adamo ed Èva y di Gian BeRino .
- Segue una Gallerìa ornata di stucchi
dorati 3 e di otto specchi di pezzi rotti 3
le rotture de’ quali sono coperte da putti
e da fiori 3 dipinti da Ciro Ferri e Ma-
rio de* fiori . Si veggono in aho dodici'
busti antichi de’ dodici Cesari » c due bel-
le tavole di porfido .
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*44 Ui»trarÌ 9
■ In quest’ottava camera vi sono diver-
si quadretti in mosaico di Marcello Pro-
venzale . Una S» Caterina 9 di Caracci ;
accanto uno di Garofolo . Un Padre Eter-
no di Breugel ; diversi paesi di Paolo
Brilli j altri quadretti di varj maestri ;
e le tre Grazie di Raffaele . ^
La nona Camera ha diversi Paesi di
Gio. Francesco Bolognese j e nel mezzo un
gran tavolino d’ alabastro .
Nella decima) una Statua di Ermafro-
dito coleo : nella facciata una Madonna 9
di Andrea del Sarto : la Samaritana 5 di
Garofolo: la Trasfigurazione) di Giulio
Romano ) copiata dall*' erigi naie di Raffae-
le ; un S. Gio. Battista ) di Simon da Pe-
saro : la Conversione di S. Paolo > di Gian.
Bellino; una donna ben vestita) di Seba-
stiano del Piomba.
^ L’ undecima ha un quadro rappresentan-
te la Madonna S. Anna e il Bambino.
Gesù ) che mette il piede sopra la testa
di un serpente ) di Caravaggio : due ri-
tratti ) di Zuccheri ; un altro ), di Andrea
del Sarto. Un S. Giovanni Battista y e un,
S, Antonio ) di Paolo Veronese un S. Gi-
rolamo ) jdi Barocci : una. Madonna ) di.
Scipion Gaetani ; la Maga Circe ) dì Do-
sio da Ferrara,. Una Maddalena y di Ti-
2Ìano ; un S. Girolamo y di Palma : una.
Maddalena ) di Lavinia Fontana: due ri-
tratti ) di Bronzino . Una donna con ca-
pelli biondi.» quadro assai stimato di Ti-
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dt Roma .' ' af4f
ziana : un altro di una vecchia j di Bas-
sano ; un S. Martire 3 di Garofolo : un
David 3 di Caravaggio •
Nell*^ ultima Camera un S. Giovanni »
di Bronzino r S. Francesco 5 di Caracci t
un ritratto' di Bramante} df Thiano; la
Resurrezione del' Salvatore 3 di Zuccheri j
il ritorno del Figliuol Prodigo 3 di Tizia-
no ; la Giuditea 3 di Lavinia Fontana: un
Cristo Morto 5 di Caracci : un Presepio
piccolo 3 di Schidone . Un piccolo qua-
dro in pietra di paragone 3 rn cui Elisa-
betta Sirani ha dipinto la bella Giudit-
ta r ed altri quadretti di Zuccheri , di Ti<-
ziano 3 e di altri .
CHIESA DI S. LORENZO IN LUCINA
La pili vasta Parecchia di Roftìa 3 e Ti-
tolo del Card* primo Prete 3 è questa'
Chiesa 3 eretta da S. Lucina 3 pronipote di
Gallieno 3 in onore del S. Martire e Le-
vita Lorenzo? fatta Titolo da Marcello I.
fu destinata da S. Gregorio per le ptibli-
Ghe preci votive ? e ristaurata da Bene-^
detto li. 3 e poi rifatta 3 fu solennemen-
te consagrata da Celestino III. il dV ^6^
- Maggio H96» Finalmente Paolo V. nel i 6o6'.
la concedette ai Chierici Regolari Mino-
ri 3 che nel 1650, fa ridussero allo atato
presente •
' ^ 11 quadro del Crocifisso nell’ aitar mag-
giore si crede singolarissima pittura di
Guido 3 e ia S* Giacinta Marescotti è
i ì
24^ hìtterarÌB
una beir opera del Cavai ier Nfarco^ Bene-
fial.
Annesso verso il Corso è il Palazzo del*
Duca di Piano Ottoboni > fabricato circa
1’ anno ijoo». sopra lo rovine di un grand’
edifizio antico 3 chiamato Palazzo di Do-
miziano > che si univa coll’arco trionfa-
le antico di M. Aurelioj detto dal vol-
go j di Portogallo» e da Anastasio» arco
delle tre facctcelas o favtcellat : demolito
nel tempo di Alessand.ro VII. , per diriz-
zare la Via del Corso » come si accenna
con generali espressioni nella lapida 3 ivi
affissa. Viene appresso» traversato il cor-
so a mano sinistra» la
CHIESA DI S. SILVESTRO IN CAPITE .
. Il Pontefice S. Dionisio circa 1 * anno
261. fece erigere questa Chiesa » che fu
ristaurata dal Papa Simmaco nel 500. >
c S. Gregorio Magno recitò in .essa va-
rie Omilie . Fu edificata di nuovo da Pao-
lo I. nel 757. ma rimasta per molti se-
coli abbandonata » vi si introdussero le
Monache di S. Chiara» che nel Pontifica-
to d’ Innocenzo XI. cominciarono a rtstau-
rarla , e la terminarono nell’ anno 1690. •
E’ dedicata ai Papi SS. Martino e Silve-
stro» e dicesi itt Capite dalla testa di
Sr Giovanni Battista » che vi si conserva .
L’ Assunta con altri Santi nella volta
maggiore fu dipinta da Giacinto Bran-
di; la gloria e gli angoli in mezzo alla
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iii Roma ^ 14 ^'
crocTata dal Roncalli y e il battesimo dr
Costantino nella tribuna dal Gemignani .
Nella prima Cappella le pitturc'^no di
Giuseppe Chiari ;; nella seconda il S. Fran-
cesco di Gentileschi Pisano ,- ma i latera-
li di Luigi Garzi la Venuta dello Spi*
rito Santo nella terza di Giuseppe Ghez-
zi f il quadro appresso nella crociata è
di Tarquinio da Viterbo .
Nella cappella della crociata incontro a il
quadro dell’ aitare è di Terenzio »da Ur-
bino : la Concezione ,, nella Cappella ap-
presso, la volta , e le lunette sono del Gc-
mignanì a ma i laterali del Cav. Pier Fran-
cesco Mazzucchelli da Morazzone ; La Cap -
pella seguente è tutta di Ludovico Gemi-
gnani ; e il Crocifisso colle altre pitture
nell’ ultima sono le pih. stimate Opere di
Trevisani-
PALAZZO VEROSPr.
Nell’ interno di questo Palazzo » archi-
tettura di Onorio- Longhi » terminato da
Alessandro Specchi , vi è una piccola Gal-
leria , con la volta dipinta dall’ Albano ,
che merita la stima de* conoscitori . I Pia-
neti e le diverse Ore del giorno vi sono
rapprefsentate in varj quadri con allego-
rie poetiche . Sono tutti composti e dise-
gnati con grazia , ed il colorito è gra-
tissimo . Segue il
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Itinerari^
PALAZZO GHIGI .
Questo vasto Pailazzo fu cominciato so-
pra i disegni di Giacomo della Porta ^
continuato da Carlo Maderno y e termi-
nato da Felice della- Greca .
Nel primo appartamento sono da^ no*
tarsi 1’ Ascensione di N. S. 5 di Garofo-
lo ; nn S. Francesco 5 di Canuti : la Mad-
dalena penitente 5 di Gennari : tre Amo-
rini Fiaminghi : la Coronazione di N« S»
di Tintoretto ; T’Angelo Custode , di Pie-
tro da Cortona : un Cristo attaccato alla
colonna , q<iadro molto stimatOj di Guer-
cino . Una Madonna con molti Santi 5 di
Zeman Olandese: un Cristo morto in iscor-
cro 3 di Agossino- Caracci : un S. Gio.
Battista , di Caravaggio f un paese con un
Satiro e un Filosofo 5 di Salvator Rosa i
un Santo Religioso » di Mola f un S. An-
tonio 5 di Benedetto Luti : la Maddalena
nef dfeserto , dello Spagnoletto : S. R'omnal-
do 3 di Andrea Sacelli: un S. Vescovo*
che fa l’ elemosina 5 di Carlo Veueziano- i
cd un Cristo'3 di Passignani .
COLONNA ANTONINA
NELLA PIAZZA COLONNA»
La Colonna > in mezzo della Piazza y
clte da lei prende if nóme y fu eretta dal
Senato Romano in onore delP" Imperatore
M. Aurelio Antonino 3 figlio del PIO 3 a
cui successe nell’ Imperio 3 e perciò chia-
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dt Rom a • 24^
mossi Colonna Antonina . E’ decorata nelP
esterno da’ bassirih'evt che la circondano
in tutta l’ altezza ia linea spirale : i qua-
li hanno per soggetto gli avvenimenti più
famosi delle guerre 9 sostenute da” Roma-
ni sotto la condotta di Marc” Aurelio : fra
questi avvenimenti si distingue quello ce -
lebre della Legione Fulminante > che Giu-
lio Capitolino attribuisce in termini espres- '
si alla devozione di M. Aurelio : Fulmea
de coelo' precìbus suts , contro hostium ma^
chìnamentum > Mareut extorstf y suìs pluvia
impetrata y cum. siti laborarent *■
^ A giudicarne a colpo d” occhio y non
vi è persona che non pensi 5 che ,Ja Co-
lonna Trajana sia pih alta dell’ Antonina f.
non ostante tutti gli scrittori si accorda-
no nel dire », che questa è di un’ altezza
maggiore » e ciù nasce senza dubbio 5. per-
chè è collocata sopra di un piedestallo mol-
to'' più alto. 11 Papa Sisto V", la fece ri-
Staurare l’anno 1589. e fece situarvi in
cima la statua: in bronzo dell’Apostolo
S. Paolo ». che si rivolge alla sua Basilica .
Questa Colónna è composta da 28. blocr
chi di marmo ha \z, piedi di diame-
tro » e 13 j. di altezza » senza comprender-
vi la statua che ne ha 15. e il piedestal-
lo che la sostiene di piedi. 10-. Vi è.
nell’ interno una. bella, scala a chiocciola
di 190. scalini ». che porta fino in cima*
ed è illuminata da 41. finestrella..
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«jT© ' Itìnerarh
. PALAZZO. DI MONTE CITORIO .
Questo Palazzo è situato sopra una pic-
cola Collina 5 che si disse già Monte Ci-
tatorio j perchè ivi si chiamavano le cen-
turie 5 adxinate ne’ septi per dare il loro
"voto nell* elezione de* Magistrati . La fac-
ciata principale fu cominciata col disegno
del Cav. Bernino j ma l*"opera essendo
stata abbandonata j Innocenzo XII. comprò
H piantato j e Io fece terminare sotto la di-
rezione del Cavi Fontana , e- vi stabilì i
diversi tribunali della giudicattira , c perr
ciò fu dbtto Curia Inaocetithna .
OBELISCO SOLARE DI AUGUSTO.
Incontro- al sudetto Palazzo il Pontefice
Pio VI. fece inalzare questo superbo Obe-
lisco s che Augusto aveva fatto trasporta-
re dall’ Egitto- j e situare nel Campo Mar-
zo per farlo- servire di gnomone alla me*
ridiaua , della quale Plinio ci dice j che da’
30. anni 9 più non corrispondeva esatta-
mente a un tal uso. Rinvenuto nel i74^-
rovèsciaCo e rotto in 6 . pezzi sotterra pres-
so la via del Campo Marzo e la piazzet-
ta dell’ inìpresa y ove se ne vede memo-
ria~in lapide 9 fu trasportato ivi accanto
ne! cortile detto la Vignacela e abbando-
nato 9 finché nel 1789. il lodato Pontefi*
ce lo fece ristaurare's ed erigere colla dì»
, SQzioivì- dell’ arclwtetto Antinori .
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I
I»
I
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d* Roma* 2^1
E’ di granito rosso > ornato di gerogli-
Hjì.j alto '68. piedi j con un piedestaHo
di ij. e un zoccolo moderno di 9. 5 che
in tutto formano piedi 90.5 non conipre-
si tutti i metalli ai di sopra ; nel piede -
stallo esiste ancora l’ iscrizione di Augu-
sto 3 che jue fece la dedica al Sole •
CAMPO MARZO .
Qui rimane in oggi la pih grande po-
polazione di Roma 3 che si estende dalla
radice del Quirinale e del Campidoglio «
fra il monte Piudo jed il Tevere fino al-
la porta del Popolo . Qui anticamente la
gìovenjìi Romana si addestrava agli eser-
cizi dd corpo e si assuefaceva a quel-
li della guerra . Rimaneva vicino al Te-
vere 3 affinchè i giovani tutti coperti di
sudore e di polvere 3 potessero gettarsi- nel
fiume ed .acquistare così la forza delle mem-
bra > ed una compassione robusta «Vi era-
no ancora' delle barche 3 con più ordini
di remi . Vf si facevano ancora delle cor-
se a cavallo 3 chiamate Equina istituite da
Romolo in onore di Marte 3 di Nettuno 9
e del Dio Conso* Della quantità prodigio-
sa de’ monumenti 3 che decoravano il Cam-
po Marzo > appena se ne conserva qual-
cuno»
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, 1
1
«5* ìfìnerorU
CHIESA DI S. MARIA IN AQUIRO
E DEGLI ORFANELLI.
' Benché si pretenda che il sopranome
'di Aquiro > venga da Equìria , cioè a dire
dal sito ) in cui si facevano le corse de*
cavalli) tuttavia! monumenti antichi) che
circondano .questo sito non permettono
di potervi capire un Circo per le corse . '
Si sa solamente che circa Tanno 400. |
S. Anastasio 1 . edificò questa Chiesa ; che 1
fu rifabricata dal Card. Ant. Maria Sal-
viati ) col disegno di Francesco da Vol-
terra • L’ aitar maggiore eretto da Monsi- ■
gnor Ugolini ha un quadro dì Gìo. Bat-
tista Boncori ; le cappelle hanno ancora j
■ de’ buoni quadri di Francesco Farone 5 di '
Carlo Veneziano ) di Gio. Battista Speran-
za ) c nella Sagrestia ) di Giacomo Roc-
ca . La facciata fu rifatta verso la fine ,
del Secolo scorso con architettura di Pie-
tro Camporesi . Addetto a questa Chiesa i
vi è T Ospizio degli Orfani in cui ven- i
gono mantenuti cd istruiti ) d* onde ha
tratto il presente nome la Chiesa •
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